Uno degli eventi più visibili per segnare tale ricorrenza negli Stati Uniti, si è tenuto oggi a New York, dove l'Empire State Building è stato illuminato di blu e di arancione – per il quarto anno consecutivo – proprio i colori dello Union for International Cancer Control (UICC), che organizza la Giornata Mondiale del Cancro.
Con l’emergere di nuovi casi di cancro in tutto il mondo, il loro previsto aumento da 14 a 22 milioni all'anno entro i prossimi due decenni e le crescenti morti annuali per cancro da 8.200.000 a 13.000.000, le Nazioni Unite hanno esortato ieri ad un'azione preventiva e multi fronte includendo anche trattati e leggi che estendano restrizioni su tabacco, alcol e bevande zuccherate.
“Prevenzione e diagnosi precoce sono la chiave per affrontare l’allarmante aumento dell’incidenza del cancro”, questo è quanto ha dichiarato ieri proprio durante il lancio del World Cancer Report 2014, il Dr. Christopher Wild, Direttore dell'agenzia delle Nazioni Unite specializzata per la lotta al cancro.
Il rapporto ha rivelato che la battaglia globale contro il cancro non si vincerà con la sola cura ma con delle efficaci misure di prevenzione per frenare la malattia.
Come esempio di strategie di prevenzione, lo studio pone l’accento sulla necessità di una legislazione adeguata per ridurre l'esposizione e i comportamenti a rischio, citando il primo trattato internazionale promosso dall'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) – la Convenzione quadro sul controllo del tabacco – di fondamentale importanza per la riduzione del consumo di tabacco attraverso tasse, pubblicità e altre norme e misure per controllare e scoraggiare l'uso del tabacco, principale causa del tumore ai polmoni e altri tipi di tumore.
Approcci simili inoltre devono essere valutati in altri settori, in particolare sul consumo di bevande alcoliche e zuccherate e nella limitazione dell'esposizione ai rischi cancerogeni ambientali e sul lavoro, compreso l'inquinamento dell'aria. Circa la metà di tutti i tumori, il cui costo totale annuale è stimato a raggiungere circa 1.160 miliardi dollari, potrebbero essere evitati se la conoscenza attuale fosse adeguatamente attuata.
Il Dr. Bernard Stewart, co-autore assieme al Dr. Wild del rapporto, ha detto in merito: “Una legislazione adeguata può incoraggiare dei comportamenti più sani, oltre ad avere un ruolo riconosciuto nel proteggere le persone dai rischi sul luogo di lavoro e dagli inquinanti ambientali”. “Nei paesi a basso e medio reddito, è fondamentale che i governi si impegnino a far rispettare le misure di regolamentazione per proteggere la loro popolazione e attuare piani di prevenzione del cancro”, ha poi aggiunto.
Lo studio, Worldo Cancer Report 2014, lanciato dall'Agenzia Internazionale per la Ricerca sul Cancro (IARC) – agenzia specializzata dell’OMS e guidata dal Dr. Wild – sottolinea che il fardello del cancro sta aumentando ad un ritmo allarmante. A causa della crescita e dell’invecchiamento della popolazione, i paesi in via di sviluppo vengono colpiti in modo sproporzionato, con oltre il 60 per cento dei casi e il 70 per cento dei decessi che si sono verificano in Africa, Asia, Centro e Sud America.
“Nonostante alcuni progressi incoraggianti, questo rapporto mostra che non possiamo curare la nostra via d'uscita dal problema del cancro”, ha annunciato il Dr. Wild , rilevando che la situazione nei paesi in via di sviluppo è aggravata dalla mancanza di diagnosi precoce e accesso alle cure. Proprio queste ultime, ridurrebbe significativamente – anche per i tumori infantili – la mortalità, persino in ambienti dove i servizi sanitari sono meno ben sviluppati, si evince dal rapporto. Secondo il rapporto, compilato con la collaborazione di oltre 250 eminenti scienziati provenienti da più di 40 paesi, la vertiginosa crescita dei costi per combattere il cancro sta danneggiando altresì le economie dei paesi più ricchi, risultando essere ben oltre la portata dei paesi in via di sviluppo e mettendo anche in crisi i sistemi sanitari mondiali.
“L'aumento dell’incidenza del cancro in tutto il mondo è un grave ostacolo allo sviluppo e al benessere umano. Questi nuovi dati e proiezioni inviano un segnale forte per un'azione immediata e necessaria per affrontare questo flagello, che tocca senza eccezioni ogni comunità in tutto il mondo”, ha riferito il dottor Wild.
Molti paesi in via di sviluppo continuano ad essere sproporzionatamente colpiti dal doppio carico causato da tumori legati a infezioni serie, comprese quelle della cervice, fegato e stomaco e la crescente incidenza di tumori legati agli stili di vita industrializzati, come quelli del polmone, del seno e dell’intestino crasso.
Tuttavia, la vaccinazione contro il virus dell'epatite B e il papilloma virus umano può ridurre sensibilmente i tumori del fegato e della cervice, dice il rapporto, sottolineando che prevenire la diffusione del consumo di tabacco nei paesi a basso e medio reddito è fondamentale per il controllo del cancro.
Allo stesso modo, nei paesi in rapida industrializzazione, misure per promuovere l'attività fisica ed evitare l'obesità dovrebbero essere prioritarie in relazione ai tumori come quelli dell’ intestino crasso e del seno.
Inoltre, gli approcci low-tech per la diagnosi precoce e lo screening hanno dimostrato la loro efficacia nei paesi in via di sviluppo. Un primo esempio è lo screening per il cancro cervicale mediante controllo visivo con acido acetico e crioterapia o il trattamento di coagulazione a freddo delle lesioni precancerose. Questo tipo di programma denominato “screen-and-treat” è stato già attuato con successo in India e in Costa Rica, per esempio.
Il Dr. Stewart, ha infine dichiarato: “I governi devono dimostrare il loro impegno politico per rafforzare progressivamente l'attuazione dei programmi di screening e diagnosi precoce di alta qualità, che rappresentato invece un investimento e non un costo”.
A livello globale, nel 2012 i tumori più comuni diagnosticati sono stati quelli al polmone (1,8 milioni di casi; il 13% del totale), al seno (1,7 milioni; 11,9 %), e all’intestino crasso (1,4 milioni; 9,7 %). Le più comuni cause di morte per cancro erano i tumori al polmone (1,6 milioni; 19,4 %), al fegato (0,8 milioni; 9,1 %) e allo stomaco (0,7 milioni; 8,8 %).
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