Ci siamo, ragazzi. Annunciata dai sussurri e dalle grida di giubilo dell’onorata società, la Sicilia s’appresta a ‘festeggiare’ una nuova sanatoria edilizia. Il nostro giornale, una ventina di giorni fa, ha anticipato il ‘lieto’ evento. Che oggi è realtà: il Governo regionale della ‘Rivoluzione’ di Rosario Crocetta, sfruttando un cavillo burocratico in stile Azzeccagarbugli, sta promuovendo un’incredibile sanatoria nelle aree vincolate.
Vediamo di raccontare ai nostri lettori in America che cosa stanno combinando, in Sicilia, politica e mafia nel nome dell’Antimafia. Supponiamo che le leggi di un vostro Stato stabiliscano che un tratto di paesaggio, per le sue bellezze naturalistiche, non debba essere oggetto di speculazioni edilizie. In un Paese civile se la legge stabilisce che in certi luoghi non si possono realizzare opere in cemento – abitazioni private, hotel, ristoranti e speculazioni varie – tutto si blocca. Non è così in Sicilia, soprattutto se a volere infrangere la legge sono personaggi di un certo ‘peso’.
Una ventina di giorni fa vi abbiamo raccontato, per sommi capi, che tipo di interessi si celano dietro l’edilizia abusiva della Sicilia. Oggi proveremo ad essere ancora più precisi.
Partiamo dal 2001, quando si insedia il Governo nazionale di Silvio Berlusconi. Che in Sicilia, in quell’anno, ha vinto le elezioni sbaragliando gli avversari. E’ in questo scenario che, due anni dopo, matura una sanatoria edilizia. Dobbiamo precisare qualche punto per rendere chiaro il tipo di ‘operazione’ che si tenta in Sicilia nel 2003 all’ombra del Governo Berlusconi.
La Sicilia – come ci capita spesso di scrivere – è una Regione a Statuto speciale. In pratica, come uno Stato americano. Però sugli abusi edilizi – che sono fatti penalmente rilevanti – la Regione non può approvare leggi. Perché sui fatti penali la competenza è dello Stato italiano.
Ed è per questo che, nel 2003, su imput del Governo Berlusconi, il Parlamento nazionale approva una legge di sanatoria edilizia. Ma in Sicilia questa legge non basta. Perché la mafia – sostanzialmente – vuole molto di più: vuole qualcosa che il Governo nazionale non può dare: vuole una legge di sanatoria edilizia lungo le coste della Sicilia.
In Sicilia, dal 1976, vige una legge regionale – la legge n. 78 del 1976 – che ha introdotto il vincolo di inedificabilità assoluta entro i 150 metri dalla battigia. Nel primi anni del 2000 le pressioni dei mafiosi che hanno speculato e vogliono continuare a speculare lungo le coste siciliane sono fortissime. E il motivo c’è.
La sanatoria del Governo Berlusconi non può intervenire nelle aree costiere. Ma può intervenire – anche se le modalità allora suscitano molti dubbi – in altre aree vincolate. E lo fa. Però, nel 2003, in Sicilia, la sconfitta della mafia, in materia edilizia, si registra su tutta la linea.
Intanto il tentativo portato avanti da alcuni politici siciliani di quegli anni di avviare una sanatoria edilizia camuffata lungo le coste fallisce. A pressare erano soprattutto i ‘trapanesi’, ma anche i catanesi e i gruppi di interesse che operavano in provincia di Siracusa. In quei mesi si parla di una legge di “riordino delle coste”. Una formula linguistica truffaldina per provare a nascondere gli interessi dei mafiosi in questo settore. Il tentativo, per fortuna, fallisce. E fallisce anche un altro tentativo: quello di avviare la sanatoria della legge voluta dal Governo Berlusconi nelle aree con vincoli relativi: ovvero nelle aree vincolate a verde (per esempio, dentro i Parchi naturali!) e, in generale, nelle aree dove non si può costruire.
Dal 2003 la mafia ha provato più volte a sollecitare sanatorie edilizie in Sicilia. Per capire di che cosa parliamo dobbiamo pensare a grandi speculazioni edilizie realizzate in barba alla legge che dovrebbero già essere stata abbattute, ma che sono rimaste in piedi. In attesa che arrivi la benedetta sanatoria edilizia.
Parliamo di aree – oggi edificate – che valgono poco perché fuori legge. Ma se dovesse arrivare la sanatoria edilizia il loro valore diventerebbe dieci, venti volte superiore! E una sanatoria tutta siciliana sta arrivando. Il come ve l’abbiamo raccontato venti giorni fa. Un signore di Milazzo, grosso centro della provincia di Messina, ha chiesto un parere alla più alta magistratura amministrativa della Sicilia. Il Consiglio di giustizia amministrativa – questo il nome della più alta magistratura amministrativa della Sicilia – si è pronunciato su un terrazzo di proprietà di un signore di Milazzo.
Ebbene – questa cari lettori americani è la Sicilia – partendo da questo terrazzo di un’abitazione di Milazzo, gli uffici della Regione siciliana e tanti Comuni dell’Isola stanno cominciando ad ‘agitarsi’. Pensate: solo a Palermo sarebbero già pronte 60 mila sanatorie edilizie. Di queste, circa 50 mila abitazioni sarebbero abusive: ovvero costruite su aree verdi, su zone franose e, in generale, con problemi idrogeologici. Tutte abitazioni fuori legge.
Pensate, cari lettori in America: sapendo quello che sarebbe potuto succedere i parlamentari regionali del Movimento 5 Stelle – la Sicilia, Regione a Statuto autonomo, ha un proprio Parlamento – hanno avvertito il presidente della Regione Crocetta, hanno avvertito i Sindaci, a cominciare dal Sindaco di Palermo, il simpatico Leoluca Orlando. Al Governo della Regione (l’equivalente di un governatore di uno dei vostri Stati) e ai Sindaci dei Comuni siciliani i deputati regionali grillini hanno detto: ragazzi, stiamo approvando una legge regionale che farà chiarezza evitando una sanatoria edilizia che potrebbe distruggere definitivamente tante aree collinari, montane e, in generale, zone della Sicilia con vincoli paesaggistici o ambientali.
Per tutta risposta, il presidente della Regione, Crocetta – il signore che rilascia interviste dicendo di essere minacciato dalla mafia – ha accelerato sulla sanatoria edilizia, varando una circolare nelle quale si dice: andiamo avanti con la sanatoria edilizia!
E prima del ‘campione’ dell’Antimafia Crocetta, il Consiglio comunale di Palermo – pensate un po’ – si è riunito e ha approvato un ordine del giorno che sollecita il Sindaco di Palermo, Leoluca Orlando, ad attuare la sanatoria edilizia.
Voi riuscite immaginare il Sindaco di New York – o il Governatore di uno Stato americano – che fanno quello che stanno facendo in Sicilia il Governo e i Sindaci? Non, non lo potete immaginare. Perché in America lo Stato, le leggi, la Giustizia sono cose serie. In Sicilia lo Stato, le leggi e la Giustizia sono quello che sono. Qualche volta contro la mafia, qualche volta a favore della mafia.
Risultato: nel silenzio generale gli unici che stanno difendendo il territorio siciliano da un nuovo saccheggio sono gli esponenti del Movimento 5 Stelle. E poi si chiedono perché i grillini, in Italia, prenderanno un sacco di voti. Perché, alla fine, sono gli unici a opporsi alle schifezze di un’Italia che fa sempre più schifo. A Roma sono i grillini a opporsi al ‘regalo’ di 4,5 miliardi di euro alle banche. In Sicilia sono i grillini ad opporsi alla nuova sanatoria edilizia. Perché, secondo voi, in Sicilia il Movimento 5 Stelle è già il primo Partito politico? Provate indovinare…
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