“Padre perdona loro perché non sanno quello che fanno”. Cosi tramanda il vangelo. E la forza e il coraggio di perdonare dimostrata al mondo da Nelson Mandela non è stata meno di quella del Cristo in croce: il leader sudafricano è riuscito a condonare coloro che per 26 anni lo torturarono privandolo della libertà nonostante sapessero, altro che, cosa stavano facendo a lui, ad un popolo e alla coscienza dell'umanità.
La scomparsa solo “fisica” di Madiba, come veniva chiamato con affetto da tutta l'Africa Mandela, è uno di quegli eventi che nella storia dell’umanità avviene una o due volte in un secolo. Un uomo, in questo caso nella lunga vita di 95 anni, trascorre la sua esistenza terrena lasciando un marchio indelebile e destinato ad essere ricordato per millenni. Pensateci, non sono tanti quelli di cui, dopo essere scomparsi da duemila anni, si vuol sapere ancora vita e miracoli di quello che hanno fatto, che hanno detto, che ci hanno insegnato. Gesù il nazareno, noi cristiani lo riscopriamo ogni giorno. Maometto è un'altra esistenza che guida milioni di persone. Gandhi un altro gigante che continua a ispirare tutti coloro che vedono nella non violenza un'arma capace di far vincere qualsiasi battaglia per il progresso dei diritti umani. Oggi convinti, diciamo che Nelson Mandela rientra nella categoria di questi super uomini, che grazie alle loro eccezionali gesta, anche dopo la fine della loro vita terrena, restano immortali.
Ma, almeno secondo noi, Nelson Mandela non rientra dentro questa categoria degli immortali per aver vinto contro l’apartheid, una delle forme più odiose di miseria umana imposta da un uomo ad un altro uomo. Quella vittoria lo ha reso sicuramente un eroe, ma non lo aveva ancora trasformato in spirito immortale. Questo è avvenuto quando, perdonando e abbracciando l’uomo bianco che aveva torturato e mortificato il popolo del Sud Africa, Madiba salva il suo paese, diventando anche nel 1994 il suo presidente. Se il rancore avesse prevalso, il Sud Africa si sarebbe disintegrato. Ma non sarà mai l’ odio e la vendetta a far vincere Mandela e il Sud Africa, ma il perdono dell'ormai ex nemico.
E poi ancora quando cinque anni dopo, unico leader rivoluzionario, invece di mantenere lo scettro del potere che nessuno gli avrebbe potuto togliere, decide di dare l'esempio non solo al suo paese ma a tutta l'Africa, che soprattutto gli eroi devono rispetto alla democrazia. Con quel gesto, Mandela ha indicato la strada che un giorno fara' esprimere all'Africa tutte le sue immense potenzialita' finora mortificate da regimi innetti e predatori.
E la sua storia non conta solo per l’Africa, ma per il mondo intero e per sempre. Mandela, in un mondo dove il piu’ furbo, il piu’ ricco, il piu’ connesso coi potenti, sembra prevalere sempre a spese di chi non prevarica e lascia che a decidere sia sempre un senso comune di giustizia, invece ci dimostra il contrario: il giusto che sa esserlo fino in fondo, anche a costo di sacrificare la propria vita (come ha ricordato il presidente Obama), non rimpiangera' di aver difeso i valori di giustizia e liberta'. Perche' o in vita (come e' accaduto a Madiba) o in morte, il riconoscimento e la trasmissione di questi valori e ragioni comunque avverra'.
Mandela ha sbaragliato anche quello che il pensiero marxista aveva ormai abituato molti pensatori a dare per scontato . Ovvero che la singola personalità e le scelte individuali, nel bene o nel male, non sarebbero in grado di deviare i percorsi del divenire storico. E’ vero, l’Apartheid sarebbe comunque prima o poi terminato in Sud Africa, anche se Mandela non fosse diventato Mandela. Ma, ne siamo convinti, senza di lui il Sud Africa come nazione tra le nazioni non sarebbe sopravvissuto. Vero, resta un paese con ancora immense inequita' sociali messe ancora piu' in risalto dalle sue ricchezze. Eppure crediamo che senza Mandela, la storia di tutta l'Africa oggi sarebbe diversa e avrebbe meno speranza nel progresso.
Il Sud Africa e il mondo intero ricevono in eredità la storia della vita di questo uomo straordinario che dovrà aiutare per le sfide che ci attendono. Anche tra duemila anni ogni essere umano, nel ricordarne la forza nella magnanimita', si sentirà confortato e manterrà la speranza nel progresso della specie umana.