E’ uscito mercoledì scorso, sotto gli auspici della German Marshall Fund e della Compagnia di San Paolo, il nuovo rapporto geo-politico della Transatlantic Trends. Che cosa vi si dice? Vi si dice che la maggioranza di americani e europei vede tuttora Ue e Stati Uniti come il “perno del mondo” e Russia e Cina Popolare come “semplici” comprimari, per quanto agguerriti, forti e, adesso, anche sofisticati. Non una parola sul Giappone, sull’India, sul Brasile.
Noi diffidiamo dei sondaggi. I sondaggi non ci convincono. Spesso vengono ideati e effettuati in base al più smaccato, al più controproducente, autolesionistico “wishful thinking”. Sono eseguiti da chi ha un ben preciso padrone e questo padrone deve, vuole, soddisfare; altrimenti lui, individuo disumanizzato, chiude il rubinetto, blocca gli alimenti, ti schiaffa in mezzo alla strada; è anche capace di aprire il vuoto intorno a te. Diventi uno che non sa più dove sbattere la testa. Perfino amici “fidati” ti piantano in asso, fingono di non conoscerti, guardano altrove. Il mondo d’oggi è fatto “anche” così. Sono troppi, ormai, gli interessi cui sottomettersi. Troppo rigido e spietato il Sistema che in Occidente vige da una ventina d’anni, con implacabili e continui giri di vite negli ultimi cinque o sei. Il fallimento, il colossale fallimento, della Lehman Brothers non ha insegnato nulla a nessuno. Questo poiché non si vuole imparare!
Bene: secondo “Transatlantic Trends” dovremmo dormire sonni tranquilli e nulla temere da russi e cinesi. Quasi come se loro manco esistessero… La Cina? Paese di “mondine”, entità tuttora sottosviluppata, Nazione priva di un grosso “peso specifico”. La Russia? Solo steppa, anche se il petrolio è ingente e la liquidità vi scorre a fiumi. Attenzione, invece, a russi e cinesi. Gli uni e gli altri da secoli coltivano (poco importa sotto questo aspetto il succedersi dei regimi, delle epoche) l’idea della “grande spinta a Ovest”, analoga a quella della “grande spinta a Est” germanica, il “Drang nach Osten” concepito ben prima dell’avvento di Adolph Hitler, e irrobustitosi col Nazionalsocialismo.
La Cina Popolare si è già comprata mezza Africa, la Russia tiene per la gola almeno un settimo (percentuale elevatissima) del capitale Ue. E sull’Affare Siria, Vladimir Putin, il russo che, a differenza di Barack Obama (per non dire dei politicanti di casa nostra…), parla ben tre lingue e molto afferra, molto intuisce; ha inferto di recente a Washington lo scacco matto o una mossa a esso vicina.
Seguitiamo a scaldarci al fuocherello della ‘supremazia’ americano-europea… E’ così che un bel giorno spalancheremo le porte alla nostra stessa rovina. Di colpo (!), ci toccherà prendere ordini (secchi!) da Mosca e Pechino.
Adenauer, De Gaulle, Schmidt, Enrico Mattei, William Averell Harriman non abitano più qui…
Questo articolo viene pubblicato anche su Oggi7-America Oggi