Un gruppo di uomini armati, estremisti islamici, ha ucciso lo scorso sabato 27 bambini e un insegnante in una scuola della città di Potiskum nel nord est della Nigeria.
L’attacco di sabato è stato considerato il più letale degli ultimi tre avvenuti ai danni di scuole da quando l’esercito ha lanciato un’offensiva nel nord del paese per annientare il famigerato gruppo ribelle islamico noto con il nome di Boko Haram.
Tanto per dare una piccola delucidazione, il nome Boko Haram proviene dalla lingua Hausa – una delle maggiori lingue parlate nel continente africano – e significa “l’istruzione occidentale è peccaminosa”. Questa organizzazione terrorista islamico-jihadista è localizzata soprattutto nel nord est della Nigeria, nel nord del Camerun e Niger. Il movimento venne fondato nel 2001 da Mohammed Yusuf, leader spirituale del Boko Haram morto nel 2009, ed ora è passato sotto il controllo del fiero militante Abubakar Shekau. Il gruppo si oppone fortemente contro l’occidentalizzazione e le leggi create dall’uomo, pertanto il suo obiettivo principale è quello di stabilire la Sharia ovvero il codice morale e la legge islamica nel paese. Il Boko Haram è noto anche per i suoi attacchi ai cristiani e i bombardamenti di chiese e scuole.
Proprio l’attacco di una scuola è ciò che si è verificato sabato. Nella scuola della città di Potiskum degli uomini armati hanno prima sparato all’edificio e successivamente ai bambini che cercavano di scappare o ripararsi dagli spari. Alla fine si è arrivati a contare 27 bambini morti e un insegnate oltre naturalmente a vari feriti.
"Siamo davvero terrorizzati … tutti temono che questi attentati alle scuole continuino e si diffondano anche in altre città," Bala Husseini, un residente di Potiskum, ha dichiarato per i email ai media.
L’UNICEF – Fondo delle Nazioni Unite per l’Infanzia, ha dichiarato che l'attacco dovrebbe essere "assolutamente condannato da tutte le comunità", aggiungendo che un totale di 48 studenti e sette professori sono stati uccisi in quattro attacchi partendo dal 16 giugno.
"… non ci può essere alcuna giustificazione per i deliberati attacchi contro bambini e coloro che se ne prendono cura " ha annunciato il Direttore regionale dell’UNICEF per l'Africa occidentale e centrale Manuel Fontaine.
L'UNICEF ha infine esortato ancora una volta che i responsabili siano consegnati alla giustizia, ricordando alle comunità di esigere che le scuole siano considerate come luoghi sicuri.