Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in Cronaca italiana
July 3, 2022
in Cronaca italiana
July 3, 2022
0

Da Samuele alla piccola Elena: quei bimbi uccisi dai genitori

La lunga serie di figlicidi non accenna a diminuire. Ma perché si arriva a togliere la vita alle proprie creature?

Angelo PerronebyAngelo Perrone
Da Samuele alla piccola Elena: quei bimbi uccisi dai genitori

Fiori e giocattoli lasciati sul luogo del ritrovamento del corpo di Elena Del Pozzo, la bimba di 5 anni uccisa dalla madre. ANSA/ORIETTA SCARDINO

Time: 5 mins read

La tragedia della piccola Elena è l’ultima di una lunga serie. C’è una bambina morta, a soli cinque anni, uccisa con 11 coltellate. Una morte atroce e lenta perché il decesso non è stato immediato. E c’è una madre confessa, 24 anni, casalinga. È stata lei, non c’è dubbio, con un coltello da cucina che non si è ancora trovato. Ha precisato: «Mentre la colpivo, mi giravo, per non vedere». Come ha potuto farlo? Ora le indagini proseguono ed accerteranno i particolari, nulla però che possa chiarire l’orrore indecifrabile del gesto.

Questa tragedia segue tante altre. Dall’omicidio del piccolo Samuele, tre anni, a Cogne a quello di Loris, otto anni, a Santa Croce Camerina nel Ragusano, a tanti altri, fino ad Elena. Figli uccisi dai genitori. Senza un perché, qualcosa che spieghi, offra chiarimenti, subito o a distanza di tempo.

C’è un filo comune, oppure ognuna è una storia a sé? Sullo sfondo si intuiscono problemi di salute mentale e difficoltà relazionali. Nascono infiniti dilemmi, interrogativi e domande. Si sviluppano riflessioni, tutte importanti, nessuna davvero decisiva, di fronte a gesti così innaturali. Ammesso che il crimine possa, in qualche circostanza, apparire “naturale”, avere una sua norma.

Sono atti che maturano all’interno di specifici contesti, dove contano fattori individuali come la personalità, le distorsioni cognitive o le questioni irrisolte, e talora anche le condizioni sociali. L’interazione di elementi diversi porta ad esiti che si pongono oltre ogni logica, e che viene da classificare come folli, perché non sappiamo come fare altrimenti.

Annamaria Franzoni, responsabile dell’omicidio del figlio Samuele Lorenzi (foto ANSA)

Le statistiche indicano che sei figlicidi su dieci sono commessi dalle madri e il dato aggiunge atrocità ad un evento già di per sé inconcepibile. Sono delitti insopportabili e inspiegabili quelli contro i bambini, ma diventano atroci quando commessi dai genitori, e ancor più dalle madri, anche se non è possibile graduare la tragedia, intravedere una colpevolezza differenziata secondo il genere. Ma di fronte alla versione femminile dell’omicidio scatta un retaggio ancestrale: vediamo aggirarsi tra noi l’ombra, crudele e furiosa, di Medea, la madre pronta a superare il limite.

Nessun crimine come l’omicidio di un figlio ci lascia tanto inermi e preoccupati: come è possibile? Quali motivi possono spingere ad un simile gesto? La ricerca di una spiegazione risponde ad un desiderio di comprendere ciò che è altrimenti ineffabile, ma serve anche a rassicurare noi che ci riteniamo normali. Classificare come folli dei gesti esecrabili esorcizza la paura interiore, il timore delle persone sane di commettere un crimine analogo.

Storie che non vorremmo ascoltare, più frequenti di quanto pensiamo. Secondo il rapporto dell’Associazione di ricerche economiche e sociali Eures sugli “Omicidi in famiglia”, in circa venti anni dal 2000 al 2019, sono 85 i bambini con meno di un anno uccisi dai genitori e 473 i figlicidi in totale.

Responsabili degli eventi delittuosi, in percentuale e rispetto all’arco di tempo preso in considerazione, sono in prevalenza le madri, ma, aumentando l’età dei figli, la responsabilità femminile diminuisce, scavalcata da quella dei padri.

L’azione omicida è maggiormente delle donne sui figli più piccoli (con età inferiore ai sette anni), degli uomini su quelli più grandicelli. Spesso si tratta di omicidio-suicidio. Il numero dei casi continua ad aumentare. Le madri hanno caratteristiche simili: età tra i 18 e i 32 anni, sposate e di nazionalità italiana, possiedono un livello di scolarità medio, hanno un rapporto problematico e/o conflittuale con il partner.

Veronica Panarello lascia il palazzo di giustizia di Ragusa, 20 Novembre 2015. ANSA/ DOMENICO TROVATO

Le motivazioni apparenti dei figlicidi sono molteplici. Lo psichiatra canadese Philip Resnick, uno dei più importanti studiosi, ha individuato nel 1969 cinque possibili categorie, basandosi sul movente che spinge ad uccidere. La classificazione ne ha generate tante altre, nello sforzo senza esito di articolare meglio e tipizzare i gesti.

Semplificando dunque, il figlicidio può essere “altruistico”, nel tentativo di alleviare al figlio, od evitargli, una sofferenza reale o immaginaria; oppure psicotico, se influenzato da un disturbo patologico, una schizofrenia, o una psicosi post partum. Ma può essere commesso per vendetta contro il coniuge, per arrecargli, tramite la soppressione del figlio, come reazione, la più inaudita delle sofferenze; oppure essere rivolto verso un bambino non voluto e con il quale non si è mai instaurata una vera relazione; oppure ancora essere “accidentale”, una morte per negligenza, abuso fisico o eccessiva punizione.

Quale che siano le componenti individuali e le condizioni sociali, ciò che stupisce è che il figlio, in questi contesti, non è più (forse non lo è mai stato) un soggetto d’amore, ma altro. Privato della sua umanità e unicità, si trasforma in una realtà diversa, è ridotto ad una dimensione strumentale, è il passante di rancori e vendette, il punto di confluenza della possessività materna e del potere paterno.

Il genitore omicida vi proietta il proprio sé disturbato (psicosi, manie persecutorie), oppure vi sposta la propria carica aggressiva in realtà indirizzata altrove. Il figlio è strumento innocente di vendetta nei confronti dell’altro, impedimento alla realizzazione di sé, espressione di sofferenza irrisolta. Il dato allarmante è che, accanto a soggetti in preda a disturbi e non completamente coscienti, ve ne sono altri che agiscono con lucidità, addirittura organizzano il gesto o lo premeditano a lungo.

In ogni caso, è frequente che dopo il delitto intervengano meccanismi di rimozione di quanto commesso. Sono forse inevitabili, certo frequenti. Sono forme di autodifesa, per proteggersi dalla brutalità e dalla consapevolezza, che potrebbe disvelare il male commesso, e provocare reazioni autodistruttive. Gli autori negano, a sé stessi e agli altri, quello che hanno fatto, si aggrappano alla convinzione consolatoria dello stato di innocenza.

L’ambiente familiare e sociale recrimina dopo il delitto sui possibili errori: c’erano dei segnali? era possibile intervenire in tempo? Nella vicenda della piccola Elena, le maestre hanno provato ad interrogarsi e a darsi colpe: «forse potevamo accorgercene», hanno detto, ma in tante situazioni, forse anche in questa, le distorsioni sono troppo difficili da leggere.

Eppure proprio questo servirebbe, uno sforzo per intercettare i segnali, una rete di intelligenze e solidarietà per prevenire i gesti estremi, che spesso sono una somma di elementi pregressi. Chi ascolta e guarda da fuori fatica a rimuovere dalla coscienza l’inconcepibile: cos’altro vi è di più atroce di un bimbo ucciso da chi gli ha dato la vita?

Rilievi dei Carabinieri a Catania. ANSA/ ORIETTA SCARDINO

È qualcosa che va oltre ogni possibile interpretazione, ma proprio per questo forse bisognerebbe non smettere di parlarne. Andrebbe fatto per Elena, Daniele, Edith, Andrea, Loris, e tutti gli altri piccoli, a cui la vita è stata strappata. E servirebbe anche a coloro che la vita gliel’hanno strappata, senza pietà, un certo dannato giorno, inseguendo fantasmi e allucinazioni.

L’uccisione di un bimbo è un gesto così violento da risultare spesso imprevedibile, ma ogni sforzo andrebbe comunque fatto. Il senso di responsabilità collettiva è utile ai bimbi in pericolo e ai genitori alle prese con i loro malesseri. Circa venti anni fa, gli psicologi M. Soulè e J, Noel riflettevano sulla filiazione problematica ed esponevano le loro idee riguardo alla prevenzione precoce.

Mettere al mondo un figlio significa innestare una serie di processi che riguardano il nuovo venuto, ma anche i genitori, spesso giovani e alle prime esperienze, che non sempre sono pronti e maturi. Il progresso ha offerto tanti rimedi, ma non ha eliminato la complessità dell’evento, che si presenta ogni volta nuovo, misterioso, complicato. Si tratta di agire molto presto, in maniera interdisciplinare, prendendo atto delle tante vulnerabilità possibili, cercando di cogliere i segnali di allarme e di patologia.

Poi può accadere che, nonostante ogni sforzo, gli argini non siano sufficienti e non aiutino a prevenire. La vita colpisce a volte come un’onda potente che tutto distrugge, fa incontrare il fallimento e la sconfitta. Lo splendore si contrappone alla polvere. Incrocia comunque, per vie misteriose, la coscienza del singolo, non va dimenticato.

Lo scandalo che investe i più piccoli non si esaurisce nello stupore verso l’inaudito e nel grido d’allarme, ci lascia un compito gravoso, a proposito dei fatti commessi, dei responsabili e dei sopravvissuti. Occorre custodire il dolore e individuare i valori sacrificati.

Ci serve un punto di lettura che guidi la riflessione e le azioni, permetta di affrontare una materia tanto insidiosa e difficile. La riflessione non può prescindere dal riconoscimento della sacralità della vita. L’idea che l’essere umano non possa mai perdere la sua soggettività e, per le mani di qualcuno, quale che sia il motivo, scadere in strumento, diventare oggetto. La gravità dell’offesa è inscindibile dalla percezione della caduta nell’abisso.

Share on FacebookShare on Twitter
Angelo Perrone

Angelo Perrone

Angelo Perrone è giurista e scrittore. È stato pubblico ministero e giudice. Si interessa di diritto penale, politiche per la giustizia, tematiche di democrazia liberale: diritti, libertà, diseguaglianze, forme di rappresentanza e partecipazione.Svolge studi e ricerche. Cura percorsi di formazione professionale. È autore di pubblicazioni, monografie, articoli. Scrive di attualità, temi sociali, argomenti culturali. Ha fondato e dirige “Pagine letterarie”, rivista on line di cultura, arte, fotografia. a.perrone@tin.it

DELLO STESSO AUTORE

Il 25 aprile e la Resistenza sono patrimonio collettivo del Paese

Il 25 aprile e la Resistenza sono patrimonio collettivo del Paese

byAngelo Perrone
Le dimissioni delle donne di potere e il lato oscuro della politica

Le dimissioni delle donne di potere e il lato oscuro della politica

byAngelo Perrone

A PROPOSITO DI...

Tags: cronaca neradelitto di CognefiglicidioItaliaomicidi
Previous Post

Afroamericano non si ferma all’alt della polizia e viene ucciso con 60 colpi in Ohio

Next Post

Bimbo di 3 anni precipita nel vuoto da un grattacielo: tragedia a East Harlem

DELLO STESSO AUTORE

Meloni: ‘Sul Pos stiamo ancora trattando con la Ue’

La Meloni copia gli Usa: per la pubblica amministrazione vuole lo “Spoils System”

byAngelo Perrone
Le mani sull’arte

Le mani sull’arte

byAngelo Perrone

Latest News

Per le Nazioni Unite ormai “Gaza è il posto più affamato del mondo”

Per le Nazioni Unite ormai “Gaza è il posto più affamato del mondo”

byStefano Vaccara
Trump raddoppia i dazi sull’acciaio al 50%

Trump raddoppia i dazi sull’acciaio al 50%

byAnsa

New York

Ritorna il Covid? La curva sale: serve un ultimo sforzo per uscire dal tunnel

New COVID Variant Detected in NYC Amid Concerns Over Vaccine Access

byAmelia Tricante
Travolti nel sonno da un camion dei rifiuti: un morto e un ferito a Long Island

Travolti nel sonno da un camion dei rifiuti: un morto e un ferito a Long Island

byCristiano Palladino

Italiany

Italy on Madison, la facciata della sede dell’Italian Trade Agency trasformata per tre giorni in una casa italiana.

Erica Di Giovancarlo (ITA): “Italian lifestyle è un modo di vivere”

byMonica Straniero
Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Next Post
Bimbo di 3 anni precipita nel vuoto da un grattacielo: tragedia a East Harlem

Bimbo di 3 anni precipita nel vuoto da un grattacielo: tragedia a East Harlem

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?