È polemica negli Stati Uniti per l’ennesima uccisione di un afroamericano da parte della polizia. Dopo il clamoroso caso di George Floyd a Minneapolis e, più recentemente, del 26enne nero Patrick Lyoya a Grand Rapids, l’ultimo episodio in ordine temporale si è verificato ad Akron, in Ohio.
Il nome della vittima è Jayland Walker, 25 anni, che è stato colpito più volte (circa 60, secondo il legale della famiglia) dalla polizia dopo essersi rifiutato di fermarsi a un posto di blocco. L’esecuzione risale a lunedì scorso, quando, di mattina presto, le autorità hanno tentato di fermare la vittima per un’infrazione al codice della strada. A quel punto, le forze dell’ordine sostengono che il ragazzo non solo avrebbe cercato di seminare le volanti, ma avrebbe inoltre sparato un colpo di pistola contro gli agenti che lo inseguivano.
Dopo una breve caccia all’uomo, Walker sarebbe infine sceso dalla sua auto con la polizia alle calcagna, prima del tragico epilogo. Gli agenti avrebbero a quel punto deciso di aprire il fuoco ritenendo il fuggitivo una “minaccia mortale“.
In uno spirito di collaborazione con la magistratura, il dipartimento di polizia di Akron ha reso pubbliche le riprese delle telecamere di sicurezza degli agenti nel corso di una conferenza stampa tenutasi domenica, poche ore prima di una marcia di protesta contro il razzismo.
Sebbene siano state rinvenute più di 60 ferite sul cadavere di Walker, non è ancora chiaro quanti proiettili la polizia abbia realmente sparato e quante volte Walker sia stato colpito. Nel video si nota come la vittima abbia ricevuto aiuto da alcuni agenti, uno dei quali gli tiene visibilmente il polso per controllare che sia ancora vivo.
Il procuratore generale Dave Yost ha dichiarato che l’Ohio Bureau of Criminal Inquiry condurrà un’indagine “completa, imparziale e competente”, avvertendo al contempo che “le riprese delle telecamere indossate (dagli agenti) sono solo un aspetto di una situazione più complessa”.
La polizia ha inoltre fatto sapere di aver messo in congedo amministrativo gli agenti responsabili della sparatoria, nei confronti dei quali è stata aperta un’indagine interna.
L’avvocato della famiglia di Walker, Bobby DiCello ha dichiarato all’Akron Beacon Journal che i familiari sono affranti dalla “brutale” perdita del ragazzo, augurandosi al contempo che le proteste contro il razzismo non sfociassero in violenza. Desiderio esaudito, dato che la marcia in città è stata pacifica.