“Oggi la nonna di Fede farà il vaccino. E sapete perché? Perché dopo le mie stories di critica alla gestione dei vaccini di ieri, un addetto alla vaccinazione ha chiamato nonna Luciana chiedendo «lei è la nonna di Fedez? Alle 12 può venire a fare il vaccino»”.
Inizia così il lungo post pubblicato questa mattina da Chiara Ferragni sulla sua pagina Instagram da 23.2 milioni di seguaci. È uno sfogo, quello dell’influencer, che arriva dopo aver testato in prima persona l’inefficienza della regione Lombardia nella somministrazione delle dosi anti covid.

“Se ieri ero arrabbiata oggi lo sono ancora di più – prosegue – pensando che nonna Luciana, che aveva diritto a essere vaccinata da mesi, riesce a far rispettare un suo diritto solo perché qualcuno ha paura che io possa smuovere l’opinione pubblica”. Chiede allora il vaccino per tutte le nonne d’Italia, per le persone fragili e per coloro i cui diritti fino a oggi sono stati calpestati. Insomma, un’accusa bella e buona.
È giusto ricordare che il megafono da cui parla Chiara Ferragni sia, allo stato attuale, il più potente del paese. Non c’è politico, giornalista o personaggio pubblico che tenga, nessuno è al suo livello e nemmeno ci si avvicina. Per questo, quando parla lei, tutti si fermano ad ascoltare.
Il messaggio della Ferragni include tre aspetti tipici dell’italianità criticata da tutti. Il primo: l’evidente mancanza di organizzazione che ha causato, in uno Stato unitario, 20 campagne di vaccinazione diverse. Il secondo: una spiccata propensione per il servilismo a servizio di chi il potere lo esercita. Il terzo: l’utilizzo di quello stesso potere per avere benefici, salvo poi stupirsi di avere ottenuto un risultato.
Per dovere di cronaca, occorre citare la risposta dell’Ats di Milano, che in una nota ha scritto “riceviamo ogni giorno decine di segnalazioni in merito a cittadini over 80 che non sono stati ancora convocati per la vaccinazione anti covid. Alla luce di verifiche nella maggior parte di casi si tratta di disguidi dovuti ad errori nella compilazione della domanda. Tutte queste persone vengono contattate telefonicamente e convocate per la somministrazione. Nessuno dei nostri operatori ha chiesto alla signora se fosse la nonna di Fedez”.

Ci troviamo di fronte a un classico caso di contraddittorio nel quale a vincere, per manifesta superiorità (mediatica), è solo una parte: quella di Chiara Ferragni. Che è stata in grado, tra l’altro, di prendere due piccioni con una fava.
Nonna vaccinata e opinione pubblica smossa, chiedendo che a un generico “le altre nonne” venga effettuata la salvifica iniezione. C’è poco da fare, Chiara sui social si muove con la scioltezza di una pop star sul suo palco preferito. Non sbaglia una mossa e, anche quando lo fa, è sempre brava a recuperare. Per questo i suoi fan la idolatrano e per questo il suo seguito è bramato da chiunque.
Ve lo ricordate Giuseppe Conte, quando chiese all’imprenditrice digitale di promuovere l’utilizzo delle mascherine? Se il Presidente del Consiglio, con i mezzi di comunicazione di cui dispone, arriva a chiamare la Ferragni per ricevere un aiuto, si può facilmente immaginare quale sia l’entità della sua forza.

“Questo appello – conclude Chiara – lo faccio a ogni singolo politico, ministro, parlamentare, presidente di regione ecc. A loro dico: basta chiacchierare! Adesso bisogna rimboccarsi le maniche e lavorare, perché la gente è stanca!”.
Parole un po’ banali, ma certamente veritiere e chiunque viva in Italia può, semplicemente camminando per strada, confermare tutto ciò. Quando la scorsa estate Chiara Ferragni andò agli Uffizi e lì scattò un paio di foto, la galleria fiorentina aumentò immediatamente i visitatori del 27%.
Chissà se anche con i vaccini l’effetto Ferragni si farà sentire. Se così fosse, una delle tante medagliette del generale Figliuolo dovrebbe essere staccata dalla sua stracolma pettorina e appesa alla porta dell’influencer milanese. Con tanto di storia pubblicata sui social.