I repubblicani al Congresso si stanno preparando a mettere in atto un programma legislativo di vasta portata che spazia dalle tasse, all’immigrazione ai combustibili fossili. Nelle settimane scorse Trump nel corso di una intervista ha detto che la sua preferenza era presentare ora “un grande, bellissimo disegno di legge”, ma ha detto che non si sarebbe opposto se il disegno di legge dovesse essere diviso in due parti.
Per raggiungere questo obiettivo i repubblicani al Senato intendono utilizzare un processo noto come “riconciliazione di bilancio”, un compromesso che consente alla Camera Alta di approvare la legislazione relativa al bilancio con una maggioranza semplice evitando così le regole dell’ostruzionismo, il filibustering, che altrimenti richiedono una maggioranza di 60 voti. Un ostacolo che rende impossibile passare una legge con la procedura normale poiché il Senato ha 53 repubblicani e 47 democratici.
C’è un problema però nell’utilizzo di questo processo, che potrebbe diventare un ostacolo per l’agenda di Trump. Come suggerisce il nome, la riconciliazione di bilancio è intesa solo per promuovere misure di spesa e quelle fiscali. Inoltre, una restrizione, chiamata “regola Byrd” impone che le politiche incluse in un pacchetto di riconciliazione di bilancio non debbono influenzare la Social Security o aumentare il deficit federale dopo 10 anni. Le disposizioni che non soddisfano questi standard vengono solitamente eliminate dal progetto di legge con il processo di revisione.
“È tempo che il Senato si muova”, ha detto ai giornalisti il presidente della commissione Bilancio Lindsey Graham che cerca di scaricare le responsabilità della lentezza legislativa alla Camera. Graham ha detto che spera di poter votare il progetto di legge in commissione la prossima settimana.
La risoluzione all’esame della Commissione del Senato – ha fatto sapere Graham – include circa 150 miliardi di dollari per la sicurezza dei confini e i finanziamenti immediati per la difesa, aggiungendo che “le altre priorità dell’agenda di Trump verranno incluse nel secondo disegno di legge”. Una deresponsabilizzazione perché le richieste della Casa Bianca che riguardano le altre misure legislative, che non hanno a che vedere con spese e tasse, richiederanno una maggioranza di 60 voti e difficilmente passeranno al Senato. Domani sera i senatori repubblicani saranno a una cena privata a Mar-a-Lago con Trump dove hanno in programma di discutere la strategia per la “riconciliazione del bilancio”.
La decisione di Lindsey Graham lascia in una posizione difficile lo speaker della Camera Mike Johnson il quale non riesce a convincere i suoi stessi parlamentari del Freedom Caucus che hanno la maggioranza nella Commissione Bilancio della Camera, e vogliono tagli più profondi alla spesa per almeno 1 trilione di dollari (mille miliardi) nel progetto di legge.
Le proposte economiche di Trump inevitabilmente aumentano il debito nazionale. Il Committee for a Responsible Federal Budget, un gruppo non partigiano che analizza i bilanci federali, ha stabilito che le proposte della Casa Bianca potrebbero aggiungere fino a 15 trilioni di dollari al debito nazionale nell’arco di un decennio. Ed è questo il motivo principale per cui è stato creato il DOGE che ha il mandato di tagliare “gli sprechi” della spesa federale. E poi la “voglia” di Trump di imporre dazi per i prodotti importati, in modo da aumentare le entrare fiscali.
La scorsa settimana il parlamentare repubblicano del Texas, Chip Roy, uno dei leader del Freedom Caucus, ha detto a Jonson che il suo gruppo non avrebbe votato in favore del progetto di bilancio che il Senato vuole approvare. Fino ad ora sono stato inutili i tentativi dello speaker di convincere i suoi colleghi che altri tagli al bilancio potranno essere imposti in seguito e che bisogna far fronte ora all’urgenza di far avanzare rapidamente la risoluzione di bilancio per mantenere in carreggiata il pacchetto di politica interna voluto dalla Casa Bianca.
I piani del Senato si scontrano anche con le richieste del repubblicano Jason Smith, presidente della Commissione Ways & Means che è contrario all’estensione dei tagli fiscali di Trump del 2017 che scadono alla fine di quest’anno.
“Parlerò con il senatore Lindsey Graham, è un buon amico”, ha detto Johnson ai giornalisti. “Deve capire la realtà della Camera, le nostre dinamiche sono diverse. E la Camera deve guidare questa proposta di legge. Sono sicuro che troveremo un punto di equilibrio.”
La parlamentare Lisa McClain, repubblicana del Michigan, che ha la quarta carica più importante nella struttura del partito, ha affermato che la proposta di legge sul bilancio sarebbe stata presentata la prossima settimana perché si stanno esaminando tutti i tagli che verranno fatti.
Il deputato Scott Perry, repubblicano della Pennsylvania e membro del Freedom Caucus, ha dichiarato che il suo gruppo (al quale appartengono 31 parlamentari) vuole che per ogni dollaro finanziato dalla legge di bilancio ne vengano tagliati 2 e che fino a quando non si sarà ottenuto questo obiettivo il Freedom Causus non approverà la legge di bilancio.
La matematica non aiuta la prova di forza che vuole imporre il Senato: i repubblicani alla Camera hanno ottenuto alle elezioni dello scorso novembre 220 seggi contro i 215 dei democratici. Una maggioranza che poi si è ulteriormente ridotta a 217 parlamentari con le dimissioni di Matt Gaetz, con la nomina di Elise Stefanik come ambasciatrice alle Nazioni Unite e la nomina di Mike Waltz come Consigliere per la Sicurezza Nazionale. Le elezioni speciali per riempire questi tre seggi si terranno in primavera. I tagli drastici che la Casa Bianca vuole imporre mettono a rischio il potenziale successo dei candidati repubblicani e il pericolo che il GOP perda la maggioranza alla Camera.