La Commissione Europea e i Paesi del Mercosur hanno siglato venerdì l’accordo per la creazione della più grande area di libero scambio al mondo, composta da oltre 700 milioni di consumatori.
L’intesa, che rappresenta il culmine di oltre 25 anni di negoziati complicati, è stata finalizzata a Montevideo, durante il vertice presidenziale del Mercosur (di cui fanno parte Brasile, Argentina, Uruguay, Paraguay e Bolivia). La presidente della Commissione Europea, Ursula von der Leyen, l’ha salutata come un forte segnale politico in un contesto globale caratterizzato dal protezionismo di Stati Uniti e Cina.
“Stiamo inviando un messaggio chiaro e forte”, ha dichiarato von der Leyen in una conferenza stampa congiunta con l’argentino Javier Milei, l’uruguayano Luis Lacalle Pou, e il brasiliano Lula. “In un mondo sempre più conflittuale, dimostriamo che le democrazie possono contare l’una sull’altra. Questo accordo non è solo un’opportunità economica. È una necessità politica”.
Una volta entrato in vigore, l’accordo, sostenuto da Germania e Spagna per l’UE e dal Brasile per il Mercosur, permetterà a 268 milioni di consumatori sudamericani e 450 milioni di europei di avere accesso privilegiato ai mercati dell’altra parte del mondo.
Bisognerà tuttavia aspettare almeno fino alla fine del 2025 affinché il testo entri in vigore. Dapprima dovrà essere rivisto e tradotto, e quindi dovrà ottenere il via libera dal Parlamento Europeo e, soprattutto, dal Consiglio dell’UE, dove servirà una maggioranza qualificata per superare le resistenze nazionali.
In quest’ultima sede andranno superate le resistenze di Francia, Irlanda, Paesi Bassi e Austria, scettici sulla sostenibilità ambientale delle pratiche agricole sudamericane. Il Governo di Parigi, in particolare, ha definito l’accordo “inaccettabile” nella sua forma attuale, minacciando di costituire una minoranza di blocco al Consiglio dell’UE.
Contrarietà è stata espressa anche dall’Italia. Giovedì sera la premier Giorgia Meloni aveva dichiarato che non ci sono le condizioni per sottoscrivere l’attuale testo dell’accordo, e che la firma potrà avvenire solo a condizione di adeguate tutele e compensazioni in caso di squilibri per il settore agricolo.
Già nel 2019 l’accordo aveva subito un arresto a causa delle politiche negazioniste sul clima dell’ex presidente brasiliano Jair Bolsonaro. L’impasse si è risolta con l’insediamento di Lula, la cui amministrazione socialista ha apportato modifiche al capitolo degli appalti pubblici e ha accettato obblighi più stringenti per i prodotti agricoli.
Da Bruxelles, l’accordo viene visto come una risposta strategica alla crescente influenza di Pechino, in particolare per ridurre la dipendenza dalle materie prime critiche necessarie alla transizione energetica. Ma anche ai dazi promessi dal presidente-eletto degli Stati Uniti, Donald Trump.
L’accordo UE-Mercosur è diviso in due parti – una incentrata sul libero scambio commerciale e l’altra sulla collaborazione politico-istituzionale. Gli esperti prevedono che Bruxelles darà priorità all’approvazione del primo capitolo, sottoponendolo al Consiglio dell’UE e del Parlamento europeo, senza necessità di unanimità tra i Paesi membri. Il pilastro relativo agli investimenti e alla cooperazione politica, invece, entrerebbe in vigore solo dopo la ratifica di tutti i parlamenti nazionali, un processo che potrebbe richiedere anni.