Nessun cessate il fuoco tra Ucraina e Russia – almeno per il momento. La direttiva arriva direttamente da Washington e anticipa di poche ore la visita del presidente cinese Xi Jinping a Mosca.
Lo scorso mese Pechino ha presentato una proposta di pace in 12 punti, in occasione del primo anniversario del conflitto, sottolineando la necessità di un cessate il fuoco accompagnato da negoziati e dalla revoca delle sanzioni occidentali a Mosca.
Nella sua missione moscovita, è difatti assai verosimile che Xi ribadirà il suo appello a una tregua temporanea – cercando di inserirsi come mediatore tra i due belligeranti. Pur non rinnegando l’amicizia “senza limiti” con la Russia, sinora Pechino non ha mai apertamente approvato l’aggressione militare di Putin, limitandosi a richiamare al “dialogo” e alla “pace” ed accusando gli USA e la NATO di aver incitato il Cremlino ad usare la forza bruta.
La Casa Bianca ha però espresso ostilità nei confronti di qualsiasi sforzo di Pechino per mediare una tregua nel conflitto – appena una settimana dopo che la stessa Cina, spiazzando la diplomazia USA, è riuscita a mediare un accordo a sorpresa tra Iran e Arabia Saudita.

John Kirby, portavoce del Consiglio di Sicurezza Nazionale, ha sostenuto che ad oggi la cessazione delle ostilità non avrebbe alcun effetto positivo. Al contrario, una mossa del genere “riconoscerebbe di fatto le conquiste russe e il suo tentativo di prendere con la forza il territorio del suo vicino, permettendo alle truppe di Mosca di continuare a occupare il territorio ucraino sovrano” in quella che il funzionario USA definisce “un’altra continua violazione della Carta delle Nazioni Unite”.
Nello specifico, un cessate il fuoco fornirebbe a Mosca l’opportunità di “consolidare ulteriormente le sue posizioni in Ucraina” e di “ricostruire, rifornire e rinfrescare le sue forze in modo da poter ricominciare gli attacchi contro l’Ucraina in un momento a sua scelta”.
“Non crediamo che questo sia un passo verso una pace giusta e duratura e, come abbiamo detto tutti, una pace giusta e duratura, una pace sostenibile, deve essere una pace che non sia unilaterale”, ha aggiunto Kirby, “e che incorpori pienamente le prospettive ucraine e rispetti l’idea di base della solida sovranità ucraina in questo caso, che i cinesi dicono di voler rispettare”.
Quello che si terrà da lunedì a mercoledì sarà il terzo incontro bilaterale in un anno tra Xi e Putin. L’ultimo incontro tra di loro si è tenuto a settembre a Samarcanda, in Uzbekistan, a margine del vertice dell’Organizzazione per la cooperazione di Shanghai. In precedenza, Putin aveva incontrato Xi all’inizio del febbraio 2022, a poche ore dalla cerimonia inaugurale dei Giochi olimpici invernali di Pechino – e meno di tre settimane prima dell’invasione dell’Ucraina.