È di almeno sei morti e 81 feriti il bilancio delle vittime dell’esplosione di una bomba in un importante viale pedonale nel cuore di Istanbul, domenica pomeriggio.
Alcuni filmati pubblicati online mostrano ambulanze, camion dei pompieri e polizia sul viale Istiklal, una popolare arteria fiancheggiata da negozi e ristoranti che conduce all’iconica piazza Taksim. In un video si sente un forte boato e si vedono le fiamme mentre i pedoni si voltano e scappano.
Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha definito l’esplosione un “attacco a tradimento” e ha detto che i suoi autori verranno presto consegnati alla giustizia. Il leader di Ankara non ha avanzato sospetti sulla paternità dell’attentato, ma ha sostenuto che l’agguato abbia “l’odore del terrorismo”.
“È stato opera di una kamikaze”, ha reso noto poi il vicepresidente turco Fuat Oktay, aggiungendo che è stata arrestata una persona sospettata. Si tratta di una donna di nazionalità siriana, Ahlam Albashir, che avrebbe confessato durante l’interrogatorio di essere stata addestrata dal partito curdo armato PKK e dalle milizie curde siriane dello YPG .
Il Ministro della Giustizia Bekir Bozdag ha dichiarato ai media turchi che una donna era rimasta seduta su una panchina nella zona per più di 40 minuti, uscendo pochi minuti prima dell’esplosione.
Il PKK è un gruppo militante che chiede uno Stato curdo indipendente all’interno della Turchia, e che è considerato un’organizzazione terroristica da Ankara, UE e Stati Uniti.
Le immagini di domenica riportano alla mente la serie di attentati mortali avvenuti tra il 2015 e il 2017 e rivendicati da terroristi islamici o curdi, nei quali sono complessivamente morti più di 500 civili.
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