Cresce a vista d’occhio il numero di insegnanti e altri dipendenti scolastici che in aula, assieme a compiti e libri, iniziano a portare con sé anche una pistola per difesa personale. Un fenomeno insolito, se si considera che appena un decennio fa quasi pochi docenti e studenti avevano il porto d’armi, e praticamente nessuno ne portava una con sé in classe.
Eppure, dopo una sanguinosa serie di sparatorie di massa – l’ultima delle quali in una scuola elementare di Uvalde, Texas – i repubblicani e gli altri indefessi seguaci del Secondo Emendamento, che sancisce il diritto di portare armi, hanno avanzato una serie di misure “decisive” nel prevenire altre tragedie. A loro avviso, infatti, armare insegnanti, collaboratori e sovrintendenti è al momento la maniera più efficace di frenare sul nascere eventuali agguati.
Secondo le stime della National Conference of State Legislatures riprese dal New York Times, almeno 29 Stati consentono a persone diverse dalle forze dell’ordine o dal personale di sicurezza di possedere armi da fuoco nei locali scolastici. I dati dell’indagine federale indicano che nel 2018, l’anno più recente per il quale erano disponibili le statistiche, il 2,6% delle scuole pubbliche aveva insegnanti armati. Un numero che è probabilmente aumentato in maniera esponenziale negli ultimi mesi.
A fare da capofila è proprio il Texas, sede del massacro di Uvalde. Secondo la Texas Association of School Boards, più di un terzo dei distretti scolastici del Lone Star State partecipa a un programma di addestramento alle armi. Uno di questi, FASTER, prevede un esame di qualificazione al tiro a distanza fino a 15 metri, per superare il quale i partecipanti devono portare a bersaglio almeno 26 dei 28 colpi richiesti.
Nelle settimane successive alla sparatoria di Uvalde, un’altra roccaforte GOP, l’Ohio, ha semplificato sensibilmente la procedura per concedere il porto d’armi per insegnanti e altro personale scolastico. Una scelta assai controversa, dato che la norma prevede appena 24 ore di formazione prima di ottenere una pistola, con l’obbligo di seguire un corso annuale di aggiornamento di appena otto ore.
Ed è sempre in uno Stato repubblicano, la Florida di Ron DeSantis, che più di 1.300 dipendenti scolastici lavorano come tutori armati, in risposta alla strage della Marjory Stoneman Douglas High School di Parkland del 2018 (dove a morire furono in 17).
E così, in un’America post-Uvalde recalcitrante a limitare la proliferazione delle armi, la risposta all’impennata della violenza consiste, paradossalmente, in più armi.