Il presidente turco Recep Tayyip Erdoğan ha espresso la sua contrarietà all’eventuale adesione di Finlandia e Svezia alla NATO. In un incontro con la stampa, il leader di Ankara ha dichiarato che il suo Governo “non è favorevole” al prospettato allargamento dell’Alleanza Atlantica al confine con la Russia, senza rivelare però se intenda usare il potere di veto per bloccare l’iter di adesione.
Nel giustificare il suo argomento, Erdoğan ha sottolineato che Svezia e Finlandia hanno in passato espresso solidarietà nei confronti dei guerriglieri curdi e del PKK, formazioni che il Governo di Ankara considera di matrice terroristica.
Inoltre, il capo di Stato turco ha dichiarato di non voler ripetere “errori” passati, come quello di aver dato il via libera alla riammissione della Grecia nel 1980 nonostante la storica acrimonia tra le due nazioni (specialmente in relazione all’isola di Cipro).
Il commento di Erdoğan arriva all’indomani della dichiarazione congiunta dei leaders finlandesi sulla necessità che Helsinki aderisca all’alleanza militare occidentale, e a poche ore da una possibile scelta analoga da parte delle massime autorità di Stoccolma (attesa per domenica).
Assieme alla confinante Svezia, la Finlandia fino ad ora aveva gelosamente preservato il proprio status di “Paese non allineato” tra l’Occidente atlantista e la Russia. Tuttavia, l’aggressione militare dell’Ucraina da parte delle truppe di Mosca ha generato un cambiamento di rotta tanto nelle autorità quanto nell’opinione pubblica delle due nazioni scandinave. Il Cremlino ha criticato la possibile adesione finlandese, definendola una minaccia alla sicurezza in Europa.
Potrebbero volerci appena un paio di settimane per ufficializzare le richieste di adesione di Svezia e Finlandia. A quel punto, però, l’adesione si completerà solo dopo l’approvazione da parte di tutti i 30 parlamenti degli Stati membri della NATO. Ed è proprio in quella sede che la Grande Assemblea Nazionale di Ankara – dominata dall’AKP di Erdoğan – potrebbe esercitare una sorta di potere di veto.
Potrebbe, ma probabilmente non lo farà. Se lo facesse, infatti, sarebbe enorme il rischio di irritare gli Stati Uniti, che insieme al Regno Unito ha caldamente sostenuto l’adesione scandinava all’Alleanza.
Il Governo turco finora è rimasto fedele alla strategia della NATO, condannando esplicitamente l’invasione russa e continuando a rifornire l’Ucraina di droni da combattimento.
Tuttavia, proprio Erdoğan si è ritagliato una sfera di autonomia rispetto a Washington, distinguendosi come uno dei leaders internazionali più attivi nella ricerca di un compromesso tra Mosca e Kyiv. Per tali motivi il leader turco si è rifiutato di aderire alle sanzioni occidentali contro l’economia russa.