Gli Stati Uniti avrebbero avuto un ruolo decisivo nell’uccisione della decina di generali russi morti in combattimento in Ucraina. L’indiscrezione è stata rilanciata dal New York Times, che cita fonti governative di alto livello.
In particolare, Washington avrebbe fornito una vasta gamma di informazioni d’intelligence riguardanti la posizione e altre specifiche dei quartieri generali mobili dell’esercito russo. I dati sarebbero poi stati analizzati dai comandi militari ucraini e messi insieme con altre informazioni raccolte sul terreno dalle truppe di Kyiv, come le intercettazioni telefoniche, per effettuare attacchi di artiglieria utili a neutralizzare i generali di Mosca. Gli ucraini sostengono di averne fatti fuori almeno dodici.
In seguito alle rivelazioni del quotidiano newyorkese, la portavoce del Consiglio di sicurezza nazionale Usa, Adrienne Watson, si è affrettata a chiarire che la condivisione dei dati d’intelligence con gli ucraini non è primariamente motivata dall'”intento di uccidere i generali russi”.
Sarebbe stato invece ininfluente il supporto statunitense nella tentata uccisione del generale Valery Gerasimov, capo di Stato maggiore russo che sarebbe stato mandato dal Cremlino al fronte. Secondo indiscrezioni ucraine non verificabili, Gerasimov sarebbe tornato in patria dopo essere stato ferito durante uno strike nemico. La politica dell’intelligence Usa è quella di non fornire a Kyiv dati sensibili sui più importanti leaders russi per timore di clamorose ripercussioni da parte del Cremlino.
Fin dall’inizio del conflitto in Est Europa, il 24 febbraio, il presidente Joe Biden ha deciso di supportare le truppe del presidente Volodymyr Zelens’kyj con l’invio di armi e finanziamenti complessivamente superiori ai 5 miliardi di dollari, a cui potrebbe presto aggiungersi un massiccio pacchetto di aiuti da 33 miliardi di dollari in attesa di validazione da parte del Congresso. Il Pentagono ha fatto affluire in Ucraina migliaia di missili anti-aereo Stinger e anti-carro Javelin, nonché artiglieria pesante, obici e droni tattici “Switchblade”.
A fornire aiuto agli ucraini hanno però pensato, operativamente, anche le agenzie di intelligence di Washington, che con le loro informazioni satellitari e di humint hanno consentito a Kyiv di infliggere ingenti danni ai russi. La strategia di fondo è quella delineata esplicitamente dal segretario della Difesa Usa: indebolire la Russia per impedirle di scatenare altre guerre.