Gli Stati Uniti hanno stanziato l’ennesima tranche di aiuti militari (300 milioni di dollari) destinati all’esercito ucraino per contrastare l’aggressione russa contro Kyiv. Il Pentagono ne ha dato notifica venerdì pomeriggio al Congresso, mentre l’informazione è stata comunicata al pubblico dal portavoce del dipartimento della Difesa John Kirby in un briefing poco dopo.
Il pacchetto di aiuti comprende, tra gli altri, droni “Switchblade”, razzi per artiglieria a guida laser, droni da ricognizione “Puma”, sistemi anti-droni, blindati, visori notturni, apparati radio criptati e immagini satellitari. Sale così a 2,3 miliardi di dollari la cifra complessiva sborsata dall’amministrazione di Joe Biden per la difesa dell’Ucraina dallo scoppio della guerra, cominciata lo scorso 24 febbraio.
Secondo indiscrezioni riportate dal New York Times, gli Stati Uniti sarebbero inoltre pronti a fare un importante salto di qualità nel sostegno militare al Governo di Volodymyr Zelens’kyj: un funzionario anonimo del Pentagono ha rivelato che Washington avrebbe accettato di fare da mediatore per la fornitura di carri armati di fabbricazione sovietica alle truppe ucraine nella regione orientale del Donbass.
Il funzionario Usa ha spiegato che i trasferimenti cominceranno “presto”, senza però specificare né la data precisa né il tipo di mezzi né l’alleato NATO che fisicamente fornirà i tanks a Kyiv (ma presumibilmente soprattutto la Polonia). La scelta di rifornire l’Ucraina di carri sovietici – invece di equivalenti occidentali – è dettata dalla maggiore conoscenza dei suddetti mezzi da parte dei soldati di Kyiv, che non dovranno quindi essere addestrati sull’uso dei carri prima di poterli usare.
Da lungo tempo il presidente Zelens’kyj ha chiesto all’Occidente la fornitura di carri armati e jet militari per passare al contrattacco contro gli uomini di Mosca. Il leader di Kyiv aveva ribadito il suo appello in un discorso precedente il vertice NATO di metà marzo, chiedendo “l’1% di tutti i carri armati” e dei caccia dell’Alleanza.
Il funzionario ha spiegato che, grazie alla fornitura di tanks, l’esercito ucraino potrà condurre attacchi di artiglieria a lungo raggio contro obiettivi russi nel Donbass delle sedicenti repubbliche popolari di Doneck e Luhans’k. Secondo il Pentagono, circa il 20% delle truppe russe prima stanziate nel nord del Paese potrebbero essere state concentrate nel Donbass per conquistare la zona russofona e saldarla con il territorio russo.
Proprio la situazione nella contestata regione orientale è stata definita “molto difficile” da Zelens’kyj, durante un’intervista rilasciata venerdì a FOX News ,in cui il capo di Stato ucraino ha chiesto un più vigoroso sostegno militare anche da parte dell’Europa. “Il popolo ucraino non accetterà nessun risultato se non la vittoria”, ha aggiunto.