Quella che è appena passata è stata un’altra notte di missili russi abbattutisi sull’Ucraina. Soprattutto su Kyiv e il suo aeroporto internazionale, ma anche Charkiv, nel Donbass, dove è stato colpito un edificio residenziale.
Almeno 21 persone sarebbero state uccise e 112 ferite nei bombardamenti proprio a Charkiv nel corso delle ultime 24 ore. Lo ha riferito il governatore regionale, Oleg Synegubov, come riporta Reuters. Le autorità locali hanno informato che i missili russi avrebbero colpito il centro di quella che è la seconda maggiore città dell’Ucraina, prendendo di mira aree residenziali e l’edificio dell’amministrazione regionale.
Nella capitale, invece, ieri è stata colpita la torre della televisione in un attacco che avrebbe provocato 5 morti. Sarebbe inoltre in arrivo lo spaventoso convoglio russo lungo addirittura circa 64 km e contenente centinaia di veicoli militari, carri armati, cisterne di carburante, veicoli corazzati da combattimento e artiglieria semovente, come rivelato dalla società satellitare Usa Maxar. Colpito anche il memoriale della Shoah di Kyiv, mentre rimane alta la paura per la cattedrale di Santa Sofia.
Appunto dopo il bombardamento russo su Babij Jar, luogo di una strage nazista vicino a Kiev, il presidente ucraino Volodymyr Zelens’kyj ha sarcasticamente chiesto alla Russia se riterrà come prossimi “obiettivi militari” anche la cattedrale di Santa Sofia, la Pecherska Lavra, il primo monastero di Kievm, o la chiesa di Sant’Andrea.
“La scorsa notte e questa notte hanno continuato a combattere nelle nostre città. Bombe. Missili. Artiglieria. Nelle aree residenziali. Di nuovo a Mariupol, Kharkiv, Kiev, Zhytomyr e altre città e Paesi dell’Ucraina”, ha detto Zelens’kyj nel suo ultimo video-messaggio. “Non c’è una ragione umana. Dopo Babyn Yar, quali altre ‘strutture militari’ minacciano i russi? Quali altre ‘basi Nato’? Forse la cattedrale di Santa Sofia? La Lavra? La chiesa di Sant’Andrea?”, ha denunciato il presidente.
Le Forze armate russe avrebbero inoltre preso il pieno controllo della città di Kherson, nel sud dell’Ucraina. Lo ha annunciato il ministero della Difesa di Mosca, come riporta l’agenzia Ria Novosti.
Secondo una fonte interpellata dall’agenzia di stampa Interfax è “improbabile” che un secondo round di colloqui tra delegazioni russa e ucraina (dopo quella di Homel’) si svolga mercoledì, essendo molto più probabile che l’incontro si tenga nel fine settimana.
Nel frattempo, moltissime aziende hanno annunciato di fermare la loro attività in Russia: qualche ora fa l’annuncio di Apple. Poi il gigante petrolifero statunitense ExxonMobil ha fatto sapere che abbandonerà gradualmente un importante campo petrolifero che gestisce in Russia per conto di un consorzio che comprende compagnie russe, indiane e giapponesi: il progetto Sakhalin-1. Spicca anche l’annuncio di Boeing, l’azienda aerospaziale americana, che ha sospeso il supporto tecnico e di manutenzione per le compagnie aeree russe.