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February 22, 2022
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Biden: sanzioni economiche alla Russia sufficienti per colpire Putin e i suoi oligarchi

Il presidente USA sfida il Cremlino dopo il dispiegamento delle truppe russe nelle regioni dell'Ucraina orientale, ma per i repubblicani è troppo morbido

Massimo JausbyMassimo Jaus
Time: 4 mins read

Il presidente Joe Biden ha definito l’invasione russa nell’Ucraina orientale una “flagrante violazione del diritto internazionale” e, in consultazione con i Paesi alleati, ha lanciato un primo round di sanzioni economiche contro Mosca dopo che il cancelliere tedesco Olaf Scholz aveva già ordinato lo stop al gasdotto Nord Stream 2 che in futuro dovrebbe portare gas naturale russo in Europa.

Parlando dalla East Room della Casa Bianca, il presidente, che poco prima aveva ricevuto il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba, ha affermato che gli Stati Uniti sanzioneranno il debito sovrano russo e le élites nazionali e i loro familiari, come prima risposta al riconoscimento delle sedicenti repubbliche popolari di Doneck e Luhans’k e al dispiegamento delle truppe russe nel Donbass.

Biden ha anche affermato che gli Stati Uniti sanzioneranno alcune istituzioni finanziarie russe, tra cui la VEB.RF e la banca militare russa. La VEB.RF è un’azienda di stato che sostiene e sviluppa l’economia russa. In partenariato con le banche commerciali, fornisce finanziamenti per progetti su larga scala per lo sviluppo delle infrastrutture, della produzione industriale e della sfera sociale del Paese, il rafforzamento del suo potenziale tecnologico e il miglioramento della qualità della vita.

L’annuncio è arrivato dopo che il presidente russo Vladimir Putin ha riconosciuto le cosiddette repubbliche popolari di Donetsk e Luhansk come indipendenti e poi ha ordinato ai soldati di Mosca di entrare nella regione del Donbass.

Il presidente ha chiarito che gli Stati Uniti per ora implementeranno queste sanzioni economiche, ma non saranno inviate truppe americane per colpire la Russia, anche se un limitato numero di soldati americani sono già stati dislocati in Ucraina. “Nessuno di noi può essere tratto in inganno dalle affermazioni di Putin sull’Ucraina”, ha detto il presidente, che poi ha aggiunto di aver deciso lo spostamento delle truppe americane in Europa lungo i confini degli gli Stati baltici (Estonia, Lettonia e Lituania) sul fianco orientale della NATO al confine con la Russia.

Biden ha detto che il suo pacchetto di sanzioni, elaborato con gli alleati europei, è di per sé già sufficiente per colpire Putin e le élites russe, e soprattutto paralizzare la capacità della Russia di fare affari a livello internazionale e probabilmente portare il Paese verso una recessione economica.

Le sanzioni ha fatto sapere la Casa Bianca sono imposte alle persone elencate in un elenco preparato dall’Office of Foreign Assets Control del Dipartimento del Tesoro. Conosciuto anche come SDN, (Special Designated Nationals) l’elenco include individui e società possedute o controllate da soggetti giuridici che agiscono per conto di un Paese. I loro beni vengono bloccati ed è vietato trattare con gli SDN, che possono essere sia persone fisiche che gruppi o società. In particolare le sanzioni potrebbero colpire Putin, la sua famiglia e la sua cerchia – i legislatori repubblicani non vedono l’ora di sanzionare Alina Kabaeva, l’ex medaglia d’oro in ginnastica ritmica alle Olimpiade di Atene, da anni partner di Putin – insieme agli oligarchi privilegiati della cerchia ristretta del Cremlino.

Per il contesto storico, le sanzioni occidentali emesse quando la Russia ha invaso e annesso la Crimea nel 2014 includevano limiti al commercio, il blocco dei beni sotto la giurisdizione americana e limiti all’accesso agli Stati Uniti.

Per ora nel pacchetto di sanzioni della Casa Bianca non è stata inclusa l’esclusione della Russia dal sistema finanziario SWIFT. Domenica Daleep Singh, vice consigliere per la Sicurezza nazionale del presidente Biden aveva detto “Tutte le opzioni rimangono sul tavolo, ma probabilmente lo SWIFT non rientrerà nel primo round di sanzioni”.

Ufficialmente, il Society for Worldwide Interbank Financial Telecommunications (SWIFT) è un sistema di messaggistica che connette oltre 11mila istituzioni finanziarie per i loro trasferimenti di denaro in tutto il mondo. Di fatto non detiene o trasferisce fondi, ma consente alle banche e ad altre istituzioni finanziarie di allertarsi a vicenda quando sta per avvenire un trasferimento.

Per questo, escludere un Paese dal sistema equivale ad escluderlo di fatto dal sistema finanziario internazionale. Rimuovere la Russia dallo SWIFT renderebbe praticamente impossibile alle istituzioni finanziarie inviare denaro nel Paese o fuori dal Paese, con un contraccolpo durissimo per le aziende russe e i loro clienti stranieri, in particolare gli acquirenti di gas e petrolio. Una stima fatta nel 2014, all’epoca dell’annessione della Crimea, dall’ex ministro delle finanze russo Alexei Kudrin, stimò che un’esclusione dallo SWIFT avrebbe comportato per l’economia russa la perdita immediata del 5% del suo valore.

I repubblicani al Congresso hanno molti consigli per Joe Biden su come sta gestendo la crisi ucraina. Il Senato in questi giorni è chiuso. Ma i senatori si son fatti ugualmente sentire.

Il senatore Lindsey Graham (Flicker/Gage Skidmore)

Per Lindsey Graham, il senatore repubblicano della South Carolina, le sanzioni annunciate dalla Casa Bianca non sono sufficienti. “Caro presidente, ti stai piegando a Putin e stai perdendo. Il leader russo sta camminando su di te e sui nostri alleati. Abbiamo troppi Neville Chamberlain in questo mondo. Abbiamo bisogno di più [Winston] Churchill”.

Anche il senatore repubblicano della Pennsylvania, Pat Toomey, chiede che vengano inflitte sanzioni più pesanti. Toomey ha affermato che Putin sta degradando la sovranità dell’Ucraina e ha aggiunto che l’invasione creerà una crisi umanitaria in Europa, facendo migrare milioni di cittadini ucraini nei Paesi limitrofi.

I senatori Rob Portman (repubblicano) e Sherrod Brown (democratico) hanno invece condannato la decisione di Putin di spostare i soldati russi nei territori ucraini contesi. “La Russia continua a violare l’integrità territoriale dell’Ucraina inviando forze aggiuntive in due territori ucraini, Luhans’k e Doneck. Questi sono territori ucraini che la Russia ha essenzialmente occupato negli ultimi otto anni. Ora stanno aggiungendo ulteriori truppe e riconoscendo questi due territori ucraini come indipendenti, in chiara violazione del diritto internazionale”, ha affermato Portman. “Appoggio l’imposizione di sanzioni alla Russia ed esorto l’amministrazione Biden a collaborare con gli alleati per unirsi a noi nel garantire una risposta coordinata a questa ingiustificata e continuata incursione nel territorio sovrano dell’Ucraina”, ha aggiunto.

Brown ha definito l’incursione militare russa nell’Ucraina orientale “un atto di pura aggressione contro il popolo ucraino e la sovranità ucraina che viola il diritto internazionale”.

Con loro anche il senatore democratico del New Jersey Bob Menendez, presidente della commissione per le relazioni estere del Senato. “Il riconoscimento illegale da parte di Vladimir Putin delle autoproclamate repubbliche popolari di Doneck e Luhans’k è un atto di aggressione non provocata e una sfacciata violazione del diritto internazionale”, ha affermato.

“Joe Biden e Kamala Harris sono in parte responsabili di questa crisi. Il presidente e la sua amministrazione hanno optato per una strategia infinitamente non credibile per rispondere all’aggressione di Putin dopo un’invasione. Hanno perseguito tattiche bizzarre come declassificare l’intelligence americana e cercare di far indietreggiare Putin. Quell’approccio è fallito”, ha invece tuonato il senatore repubblicano Ted Cruz.

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Massimo Jaus

Massimo Jaus

Massimo Jaus, romano e tifoso giallorosso. Negli Stati Uniti dal 1972. Giornalista professionista dal 1974. Vicedirettore del quotidiano America Oggi dal 1989 al 2014. Direttore di Radio ICN dal 2008 al 2014. E’ stato corrispondente da New York del Mattino di Napoli e dell’agenzia Aga. Sposato, 4 figli. Studia antropologia della musica alla Adelphi University. Massimo Jaus. Now retired. Originally from Rome and a Giallorossi fan. In the United State since 1972. A professional journalist since 1974. Deputy Editor of the daily paper America Oggi from 1989 to 2014. Has been New York correspondent for Naples' "il Mattino" and for Agenzia Aga. Married, 4 children. Studies Anthropology of Music at Adelphi University.

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