La Francia, i suoi partners europei e il Canada hanno annunciato il ritiro coordinato delle proprie truppe dal Mali, dove sono presenti con l’operazione anti-terrorismo Barkhane e con le forze speciali europee Takuba.
“Le condizioni politiche, operative e legali non sono più soddisfatte”, fanno sapere in una dichiarazione congiunta gli Stati occidentali, i quali hanno perciò concordato il ritiro dal Paese africano occidentale, al contempo assicurando la disponibilità a mantenere una presenza militare altrove nella regione.
Giovedì mattina, durante una conferenza stampa, il presidente francese Emmanuel Macron ha affermato che “non possiamo rimanere militarmente coinvolti” a difesa della nuova giunta militare maliana, salita al potere dopo un colpo di Stato nell’agosto 2020. Con esse, ha fatto sapere l’inquilino dell’Eliseo, la Francia “non condivide la strategia e gli obiettivi segreti”, contestando però l’idea che la campagna quasi decennale della Francia nella sua ex colonia sia stata un fallimento.
Nous ne pouvons pas rester engagés militairement aux côtés d'autorités de fait dont nous ne partageons ni la stratégie ni les objectifs cachés. C'est la situation à laquelle nous sommes confrontés au Mali. La lutte contre le terrorisme ne doit pas tout justifier. pic.twitter.com/FsMuEPOVJd
— Emmanuel Macron (@EmmanuelMacron) February 17, 2022
Presente in Mali dal 2013, Parigi può contare su circa 2.400 truppe dispiegate nel Paese e di 4.300 nell’intera regione del Sahel, per contrastare l’azione dirompente di gruppi terroristi islamici legati a Stato Islamico e al-Qaeda. La forza Barkhane è coinvolta anche in Paesi limitrofi, ossia Ciad, Niger, Burkina Faso (dove è al potere un’altra giunta militare golpista) e Mauritania, che però potrebbero continuare ad ospitare un numero di truppe francesi, europee e canadesi.
Macron ha incolpato il Governo di transizione maliano, capeggiato dal colonnello Assimi Goïta, di aver provocato la rottura con Parigi e di aver invece facilitato l’afflusso nel Paese africano di un famigerato gruppo di mercenari russi, la compagnia Wagner, accusato di essere uno strumento di politica estera militare del Cremlino.
Il ritiro delle truppe francesi e delle forze speciali europee è stato annunciato poche ore prima del vertice tra Unione europea e Africa, programmato a Bruxelles per il primo pomeriggio.