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L’America saluta Stephen Breyer, il giudice della Corte Suprema va in pensione

Ad 83 anni è il più anziano degli otto magistrati, ha combattuto per i diritti LGBT e ha messo in dubbio la costituzionalità della pena di morte

Massimo JausbyMassimo Jaus
L’America saluta Stephen Breyer, il giudice della Corte Suprema va in pensione

Stephen Breyer, Giudice della Corte Suprema USA in una foto del 2006 (wikipedia.org)

Time: 3 mins read

La capitale federale per un giorno ha fatto meno politica al Congresso e più cronaca ed economia: il giudice della Corte Suprema Stephen Breyer, ha annunciato che andrà in pensione a giugno. Quasi contemporaneamente la Federal Reserve ha detto che a breve alzerà i tassi d’interesse. Due notizie che per un giorno hanno spostato i riflettori dalla Casa Bianca, dalla Commissione d’inchiesta per l’assalto al Congresso e dalle indagini sul tentativo insurrezionale.

Il giudice Breyer ha detto che andrà via alla fine dell’attuale mandato della corte a giugno. Un pensionamento che darà al presidente Biden l’opportunità di nominare il successore.

Breyer, un magistrato di vedute liberali, ha 83 anni ed è il più anziano degli altri otto magistrati della Corte Suprema. E’ autore di importanti sentenze a sostegno del diritto della scelta delle donne per la maternità e dell’accesso all’assistenza sanitaria, ha contribuito a promuovere i diritti LGBT e ha messo in dubbio la costituzionalità della pena di morte, una ideologia che lo ha portato spesso in dissenso con i suoi colleghi conservatori.  È stato nominato alla Corte Suprema dal presidente democratico Bill Clinton nel 1994. Solo il giudice conservatore Clarence Thomas ha più anzianità di lui tra gli attuali giudici, entrando a far parte della Corte Suprema nel 1991.

Laureato dalla Harvard Law School dove poi ha insegnato per più di due decenni è stato assistente procuratore durante le udienze del Watergate. È anche autore del libro del 2010 Making Our Democracy Work. Durante i suoi primi anni come assistente professore, Breyer ha incontrato la psicologa Joanna Hare, la figlia del leader del Partito conservatore britannico John Hare. La coppia si è sposata nel 1967 e hanno tre figli. Breyer ha diversi interessi al di fuori della legge, tra cui cucinare e andare in bicicletta. È stato coinvolto in un grave incidente in bicicletta con costole fratturate e un polmone perforato mentre al Senato veniva dibattuta la sua nomina.

Biden durante la campagna elettorale presidenziale del 2020 si è impegnato a nominare una donna di colore per ricoprire qualsiasi posto vacante alla Corte Suprema. I colleghi democratici di Biden detengono una maggioranza sottile al Senato, che conferma i candidati alla Corte Suprema. I potenziali candidati a Biden includono Ketanji Brown Jackson, un ex impiegato legale di Breyer che è stato confermato dal Senato lo scorso giugno per servire in un influente U.S. corte d’appello e Leondra Kruger, che presta servizio presso la Corte Suprema della California.

Un giudice nominato da Biden non cambierebbe l’equilibrio ideologico della corte, ma gli consentirebbe di rinfrescare la sua ala liberale con un giurista molto più giovane. Donald Trump durante il suo mandato presidenziale, ha nominato tre giudici tutti abbastanza giovani che potrebbero rimanere nell’alta corte per decenni. Il Senato, allora sotto il controllo repubblicano, ha confermato la nomina da parte di Trump della conservatrice Amy Coney Barrett nel 2020 dopo la morte di Ruth Bader Ginsburg.

The Roberts Court, April 23, 2021. Seated from left to right: Justices Samuel A. Alito, Jr. and Clarence Thomas, Chief Justice John G. Roberts, Jr., and Justices Stephen G. Breyer and Sonia Sotomayor.
Standing from left to right: Justices Brett M. Kavanaugh, Elena Kagan, Neil M. Gorsuch, and Amy Coney Barrett.
Photograph by Fred Schilling, Collection of the Supreme Court of the United States

Dopo la vittoria elettorale di Biden alle elezioni del 2020 alcuni attivisti liberali hanno esortato Breyer a farsi da parte ora, mentre i democratici controllano il Senato, preoccupati che se non lo dovesse fare, i repubblicani potrebbero bloccare la conferma del suo successore e un futuro presidente repubblicano potrebbe essere in grado di nominare il suo sostituto e portare la corte ancora più a destra.

Il Senato è diviso 50-50, con i Democratici al controllo solo perché il vicepresidente Kamala Harris può rompere la parità con il suo voto decisivo. La conferma di un magistrato alla Corte Suprema richiede un voto a maggioranza semplice piuttosto che una maggioranza qualificata, regola modificata dai repubblicani del Senato nel 2017 quando controllavano la Camera Alta e affrontavano il filibuster democratico alla nomina del primo candidato di Trump alla Corte Suprema.

 

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Massimo Jaus

Massimo Jaus

Massimo Jaus, romano e tifoso giallorosso. Negli Stati Uniti dal 1972. Giornalista professionista dal 1974. Vicedirettore del quotidiano America Oggi dal 1989 al 2014. Direttore di Radio ICN dal 2008 al 2014. E’ stato corrispondente da New York del Mattino di Napoli e dell’agenzia Aga. Sposato, 4 figli. Studia antropologia della musica alla Adelphi University.

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