E’ un altro venerdì di terrore e di preghiera in Afghanistan. Un’esplosione ha devastato una moschea sciita a Kandahar uccidendo almeno 37 persone. La stessa dinamica dello scorso venerdì quando l’attentato, rivendicato dall’Isis, era stato messo a segno contro un’altra moschea sciita a Kunduz e aveva fatto almeno 50 vittime. Un tragico bilancio.

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Il segnale delle difficoltà dei talebani di tenere a bada le frange più estremiste presenti nel paese che hanno l’obiettivo di indebolire il governo dei talebani in una tragedia gara tra integralisti. L’Afghanistan dei talebani non è un paese più sicuro, anzi è un paese dove sono in aumento gli attentati terroristici, i crimini comuni e gli abusi contro le donne. Un paese in balia dell’illegalità sull’orlo di una grave catastrofe umanitaria.
I talebani, dopo due mesi di governo, stanno dimostrando di non essere in grado di amministrare il paese senza il supporto della comunità internazionale che a sua volta non ha una strategia comune su come agire per aiutare le vere vittime di questa situazione: gli afghani rimasti senza stipendio senza lavoro senza cibo e senza gli stessi diritti di prima.

Le donne sono quelle che soffrono di più private dello studio del lavoro e della libertà di scegliere il proprio futuro. I talebani insistono nel rassicurare che si tratta di una situazione transitoria, ma intanto le scuole di secondo grado rimangono chiuse tranne rare eccezioni a Kabul e le insegnanti sono senza lavoro. “Dobbiamo creare un ambiente sicuro per le ragazze “ spegano i talebani in modo sinistro evitando di dire che cosa sia un luogo sicuro per una donna, secondo il loro pensiero. Certo non hanno nel loro curriculum esempi positivi da mostrare. Che cosa c’è di così disdicevole e pericoloso nel consentire che le ragazze abbiano un’istruzione? Che cosa c’è di scandaloso che le donne cantino, parlino in tv e alla radio? Che cosa c’è di riprovevole se fanno sport e giocano a Calcio? Da quando sono saliti al potere questo tipo di attività è vietato.

In questi due mesi i talebani hanno dimostrato di fare tanto bla bla bla e agire poco per ridare dignità alle donne. Un’intera generazione ha visto i propri sogni frantumarsi sull’idea bigotta che i talebani hanno della donna. “ Il diritto all’educazione è uno tra i diritti umani fondamentali, ha dichiarato Amnesty International denunciando la politica dei talebani discriminatoria ingiusta e in violazione della legge internazionale.
Le scuole di secondo grado, quelle dai 12 anni in su, dovrebbero essere riaperte chiede Amnesty e le minacce contro insegnanti e studenti dovrebbero cessare subito. La comunità internazionale dovrebbe impegnarsi affinchè siano disponibili i fondi necessari al funzionamento degli istituti. Qualche scuola nella capitale è stata riaperta,ma nel resto del paese la situazione è drammatica e la paura di uscire da casa imprigiona le donne che temono molestie e intimidazioni.

Il G20 straordinario dedicato all’Afghanistan voluto da Mario Draghi ha avuto il merito di non spegnere le luci sulla tragedia in corso nel paese e di mettere tutti attorno a un tavolo per cercare una strategia comune. Un’impresa difficile perché i commensali sono molto diversi tra loro e in alcuni casi anche in competizione gli uni con gli altri. Russia e Cina stanno trattando con i talebani,pur non riconoscendo il governo di Kabul.
Gli Stati Uniti hanno un approccio differente, l’Europa ha stanziato un miliardo di euro in aiuti per impedire il collasso dell’Afghanistan e le conseguenti ondate migratorie. Non è semplice aiutare gli afghani senza far arrivare i soldi ai talebani, ma le Nazioni Unite ci stanno provando. Intanto l’inverno gelido si avvicina e due mesi di potere talebano sono passati lasciando una scia di miseria e sangue.