Da ieri è entrata in vigore l’“Heartbeat Act”, una legge firmata a maggio dal governatore Greg Abbot che vieta nel “Lone Star” la maggior parte degli aborti una volta che viene rilevata l’attività cardiaca embrionale, quando il feto è di circa sei settimane e quando molte donne non sanno ancora di essere incinte soprattutto se la gravidanza non è voluta. Divieto anche se è frutto di stupro o incesto. Ma non solo. Ogni cittadino che denuncia alle autorità i medici, gli infermieri e gli accompagnatori della donna che ha voluto interrompere la gravidanza sarà compensato con una taglia di 10 mila dollari. Finora tutte le restrizioni sull’aborto non avevano previsto penalmente la denuncia per chi non è parte lesa. Abbot aveva firmato la legge tra gli applausi dei suoi sostenitori con i flash dei fotografi circondato da decine di persone con i cappelli dei MAGA. “Il nostro Creatore – disse davanti alle telecamere – ci ha donato la vita e milioni di bambini la perdono per l’interruzione della gravidanza”.
Un cocktail di ignoranza, bullismo e trumpismo scrive il Washington Post alla base di una legge statale che aggira il diritto all’aborto sancito dalla storica sentenza Roe vs Wade della Corte Suprema del 1973 che stabilì che le donne hanno diritto di interrompere la gravidanza fino alla ventiduesima-24esima settimana.
Il ritorno alla legge del Far West scrive lo Houston Chronicle che rievoca le bizzarrie giudiziarie di uno stato che ha avuto alla fine dell’800 anche il giudice Roy Bean come magistrato. Un giudice che, Bibbia in mano e pistola nel fodero, condannò a morte il suo rivale (aveva un saloon davanti al suo) e assolse un assassino bianco che aveva ucciso un operaio cinese perché “i cinesi non sono esseri umani”.
Da non dimenticare anche le manifestazioni e di Holly Fisher l’antiabortista del Texas che ebbe i suoi 15 minuti di notorietà per la protesta armata, di fucile e di Bibbia davanti a una bandiera a stelle e strisce, contro il diritto delle donne che volevano interrompere la loro maternità.
Questa mattina i magistrati conservatori della Corte Suprema USA, la massima assise giudiziaria del Paese, non hanno avuto lo stesso coraggio che 50 anni fa ebbero i loro colleghi e con un voto di 5 a 4 hanno comunicato che non si vogliono pronunciare sulla costituzionalità della legge texana invocando “questioni di procedura complesse e nuove”. Una loro decisione era stata richiesta con urgenza appena in Texas la legge era entrata in vigore. Tre dei cinque magistrati conservatori sono stati nominati da Donald Trump. Il capo della Corte, il conservatore moderato John Robert, scelto da George Bush nel 2005, si è opposto e ha votato con i tre moderati. Il giudice Sonya Sotomayor per conto della minoranza ha scritto una scottante replica sulla mancanza di coraggio dei suoi colleghi mettendo in evidenza le conseguenze pratiche che questa legge avrà.
Immediate le ripercussioni politiche. La decisione della Corte Suprema è un attacco ai diritti delle donne afferma il presidente Joe Biden. La legge, che il presidente ha definito “estrema”, viola i diritti delle donne e danneggia in maniera significativa l’accesso delle donne alle cure mediche. “La decisione della Corte – ha detto Biden – è un attacco senza precedenti ai diritti costituzionali, scatena un caos costituzionale permettendo a privati cittadini di denunciare fornitori di servizi sanitari, familiari che sostengono una donna nel suo diritto di scegliere dopo sei settimane, o anche un amico che la porta in macchina alla clinica. Completi sconosciuti potranno ora interferire nelle decisioni più private e di salute personale che affrontano le donne” e sono anche “incentivati a farlo” con la prospettiva di guadagnare 10mila dollari se le donne verranno condannate in tribunale. Una legge così estrema che non permette nemmeno eccezioni per stupro o incesto”.
Biden ha voluto sottolineare il dissenso tra i nove giudici della corte, dove ora prevale una maggioranza conservatrice grazie alle nomine fatte da Donald Trump. Anche se il presidente della Corte ha sottolineato che questa non è una sentenza finale su Roe versus Wade, “l’impatto della decisione della scorsa notte – ha detto il presidente – è immediato e richiede un’azione immediata”.
“Una decisione codarda”: dice Nancy Pelosi, speaker della Camera. Una decisione quella dei nove magistrati, la cui maggioranza conservatrice è stata forgiata dall’ex presidente Donald Trump, che apre la strada a un possibile, clamoroso rovesciamento della sentenza del 1973 che legalizzò l’aborto in America. Nancy Pelosi ha quindi annunciato la presentazione di una legge a livello federale per sancire i diritti stabiliti proprio dalla storica sentenza ‘Roe contro Wade’.
Planned Parenthood ha condannato il divieto, e su Twitter ha scritto: «Non importa cosa, non ci stiamo tirando indietro e stiamo ancora combattendo. Tutti meritano l’accesso all’aborto». Le donne texane che desiderano abortire dopo sei settimane dovranno attraversare i confini dello Stato.