Mercoledì, in un colpo di scena inatteso, l’amministrazione Biden si è schierata a favore della sospensione della proprietà intellettuale dei brevetti dei vaccini per il Covid. Osservando ciò che sta accadendo in India e Brasile, davanti alla reale dimensione del problema di lasciare intere popolazioni dei paesi in via di sviluppo prive di vaccini ed al rischio concreto che si sviluppino varianti resistenti ai vaccini finora disponibili, la comunità internazionale potrebbe, seguendo questo annuncio, decidere di cambiare filosofia in merito alla vaccinazione.
La proposta iniziale di sospendere i brevetti era stata formulata da Sudafrica e India già lo scorso autunno, presentata alla World Trade Organization, ma non aveva incontrato il supporto del governo americano, nonostante diversi Dem in Congresso fossero stati concordi sin dall’inizio. Anche l’Unione Europea si era opposta alla misura.
Ora la posizione dell’amministrazione Biden è cambiata drasticamente: “questa è una crisi sanitaria globale, e le straordinarie circostanze poste dal Covid-19 richiedono misure straordinarie”, ha spiegato Katherine Tai, rappresentante USA. “L’amministrazione crede fermamente nel proteggere la proprietà intellettuale, ma al fine di concludere questa pandemia supporta la sospensione di quella protezione per i vaccini Covid-19”.

Per procedure con la sospensione occorre accordo unanime di tutta la World Trade Organization, e gli USA si sono proposti per guidare i negoziati e convincere tutti i partner globali, a partire dall’UE.
Non sono affatto entusiaste, prevedibilmente, le case farmaceutiche. Si tratterebbe di “un passo senza precedent che minerà la nostra risposta globale alla pandemia e comprometterà la nostra sicurezza”, a detta di Stephen Ubl, presidente e CEO della Pharmaceutical Research and Manufacturers of America. Il provvedimento rischierebbe di creare confusion con i partner privati, secondo Ubl, e potrebbe aumentare il mercato per la produzione di vaccini contraffatti. “Donare le innovazioni americane a paesi che stanno tentando di danneggiare la nostra leadership nel campo biomedico” sarebbe un grave errore, ha aggiunto in un comunicato.
Certamente sospendere i brevetti avrebbe le sue conseguenze. Uno dei più illustri sostenitori dei brevetti per le case farmaceutiche è Bill Gates, secondo cui la proprietà intellettuale è il primo e principale propulsore dell’innovazione e della ricerca. In altre parole, quali case farmaceutiche investiranno i fondi e produrranno il vaccino nella prossima pandemia, se corrono il rischio di vedere sospesi i loro brevetti?
Ma nel frattempo l’amministrazione Biden sta ricevendo il supporto di attivisti di tutto il mondo, nonché dai vertici dell’ONU. In una nota diffusa nelle prime ore di giovedì mattina si legge che il Segretario Generale delle Nazioni Unite Antonio Guterres “apprezza il supporto senza precedenti del governo statunitense per la sospensione della proprietà intellettuale riguardante i vaccini Covid”. La decisione “apre la possibilità per i produttori di vaccini di condividere la tecnologia e la competenza che permetteranno l’effettiva espansione della produzione locale di vaccini e potrà significativamente aumentare la disponibilità di dosi per il COVAX”.
La nota del Segretario Generale Guterres tocca un punto cruciale: la sola abolizione dei brevetti non sarebbe una misura sufficiente. La collaborazione delle case farmaceutiche che per prime hanno scoperto il vaccino è fondamentale! Per avviare una produzione in nuove fabbriche, infatti, sarebbe necessario trasferire tecnologie, competenze e personale proprio dalle aziende che hanno prodotto i sieri fino a questo momento.
“Siamo tutti d’accordo”, conclude la nota ONU, “nessuno di noi è al sicuro dal virus finchè non lo saremo tutti”.