Voleva fare Storia. E la Storia Donald Trump l’ha fatta: primo presidente che è stato messo sotto impeachment due volte. Dopo il voto per gli articoli di imputazione, in realtà solo uno “Incitamento all’Insurrezione”, si è passati al voto sul rinvio a giudizio, l’impeachment appunto. Dieci congressmen repubblicani hanno votato con i democratici, che già avevano la maggioranza. E’ finita con 232 voti per l’impeachment e 197 contrari e 4 astenuti.
E questo secondo impeachment è molto, ma molto più pesante del primo: Incitamento all’Insurrezione, (18 U.S.C. Section 2383.) un capo d’accusa che oltre all’interdizione dalle cariche pubbliche prevede anche fino a 7 anni di prigione. In confronto l’accusa di tentata estorsione del primo impeachment, quella per le pressioni fatte da Trump ai leader dell’Ucraina per rinviare a giudizio o aprire un’indagine sul figlio di Joe Biden bloccando gli aiuti economici, era un “peccatuccio” veniale.
Incitamento all’insurrezione per aver spinto i suoi sostenitori a prendere d’assalto il Congresso per bloccare l’iter dell’atto finale delle elezioni del 3 novembre vinte da Joe Biden. Una certificazione formale dei voti espresso dai Grandi Elettori che dalla fondazione della Repubblica è sempre stata più una cerimonia che un atto sostanziale. Mai nei 245 anni di Storia del Paese, nessun candidato che aveva perso le elezioni presidenziali aveva infiammato gli animi degli americani con false dichiarazioni, con bugie, con ricostruzioni infondate degli avvenimenti, incoraggiando una sommossa popolare nella quale hanno perso la vita cinque persone nel tentativo di bloccare questo procedimento parlamentare.

Il voto si e’ reso necessario dopo che il vicepresidente Mike Pence aveva annunciato che non avrebbe invocato il 25mo emendamento della Costituzione, quello che permette di togliere i poteri presidenziali al capo della Casa Bianca. “Non è nell’interesse del Paese o in linea con la Costituzione”, ha scritto il Pence in una lettera indirizzata a Nancy Pelosi, speaker della Camera dei Rappresentanti.
Subito dopo c’è stato il dibattito in cui si è discusso il capo di imputazione , incitamento all’insurrezione, la risoluzione è stata approvata con 223 voti a favore e 205 contrari. Si sono allungati i tempi sul secondo voto, quello del rinvio a giudizio, l’impeachment, appunto e i congressman hanno usato l’aula della Camera per esprimere l’indignazione o respingere le accuse dell’assalto al Congresso di mercoledì scorso. Incredibile il numero dei repubblicani che, nonostante i filmati, le testimonianze, le dichiarazioni dell’Fbi e dello Us Anttorney del District Of Columbia, hanno cercato di diminuire la gravità dell’accaduto, hanno tentato di giustificare un atto di terrorismo parlando dell’amarezza della sconfitta. Alcuni hanno insistito nel dire che l’assalto era guidato dall’Antifa e dalla sinistra, peraltro ampiamente smentito dall’Fbi, altri hanno tentato di camuffare le violenze come un gesto di frustrazione.
Trump è sempre più isolato dopo che molti parlamentari del suo stesso partito lo hanno scaricato. Il primo e’ stato John Katko di New York, seguito da Liz Cheney, figlia dell’ex vicepresidente Dick Cheney e terza nella gerarchia repubblicana alla Camera. E al Senato la situazione non e’ piu’ rosea per il presidente dopo che anche Mitch McConnell, capo del maggioranza repubblicana, parlando con alcuni colleghi avrebbe detto che ritiene Trump responsabile per l’assalto al Congresso e che deve subire l’impeachment. In serata pero’ McConnell ha detto che ancora non ha deciso come votera’. Secondo il New York Times questa sarebbe la sua mossa per toglierlo di mezzo dal Gop e preparare con il presidente eletto Joe Biden una strategia per avere udienze parallele al Senato sia per l’impeachment che per la conferma dei ministri che faranno parte della nuova amministrazione. Il Senato tornerà a riunirsi il giorno prima dell’inaugurazione di Biden, ma McConnell potrebbe convocarlo prima. Tutto lascia credere pero’ che le udienze avverranno con il nuovo Senato, quando i democratici avranno la maggioranza a meno che McConnell non voglia fissare le regole per il dibattito alla Camera Alta fintanto che i repubblicani hanno la maggioranza. Viste pero’ le manovre di questi giorni dei leader del Gop che non vogliono alienarsi il sostegno degli irriducibili del presidente e nello stesso tempo non vogliono Trump nel partito, molto probabilmente lo abbandoneranno al suo destino. Per loro Trump e’ diventato un imbarazzo e se lo riescono a scaricare senza intervenire per dettare le regole per l’impeachment non dovranno giustificarsi con lo zoccolo duro degli elettori del presidente. Al Senato, per approvare l’impeachment, serve una maggioranza di due terzi. I democratici hanno bisogno di 18 voti repubblicani, finora sono 8 quelli che hanno detto che voteranno con i dem.

A Washington proseguono i preparativi per la cerimonia di insediamento di Biden. I militari della Guardia Nazionale sono armati e in tuta mimetica bivaccano dentro il Campidoglio. Il Secret Service ha blindato la città chiudendo tutti gli accessi al a Capitol Hill dove il 20 gennaio ci sarà il giuramento di Joe Biden. C’è il timore di nuove violente insurrezioni: almeno 16 gruppi armati: suprematisti bianchi, Proud Boys, Milizie armate hanno detto che protesteranno. Secondo quanto detto dagli investigatori sarebbero stati presi di mira anche altri palazzi di governo nei singoli Stati dell’Unione. Molti sono presidiati sia dalla Guardia Nazionale che dagli agenti federali.

Le indagini dell’Fbi sull’assalto al Congresso hanno visto oggi l’arresto di Robert Keith Parker,di 56 anni, il terrorista che indossava la felpa su cui era scritto “Camp Awschvitz il Lavoro Rende Liberi”. E’ stato catturato dagli agenti federali a Newport News, in Virginia, dove abita. Finora sono 170 le persone individuate dagli agenti e 70 quelle arrestate. Tra loro anche William Pepe, dipendente della MTA, arrestato in un parcheggio di White Plains mentre cercava di entrare in auto. Il giorno degli scontri si era dato “malato” ed era andato a Washington. Il suo volto è apparso decine di volte in televisione e sui giornali: era il giovane con i baffi e la bandana stars and stripes intorno al collo che scattava i selfies dentro il Congresso dopo l’assalto. In prigione anche Aaron Mostofsky, di 34 anni, il figlio di un magistrato di Brooklyn mascherato da Chewbacca di Star Wars. Per lui la situazione è più grave: aveva indossato un giubotto antiproiettile e uno scudo della polizia rubati agli agenti ed è stato incriminato anche di furto di proprietà federali.

Indagini anche su Ali Alexander, il leader del movimento “Stop The Steal” creato da Roger Stone per diffondere le false notizie sui brogli elettorali e unire gli ultras per le dimostrazioni. In un video postato su Periscope che ora è stato rimosso Ali Alexander afferma che tre congressmen: Andy Biggs dell’Arizona, Mo Brooks dell’Alabama, e Paul A. Gosar dell’Arizona lo hanno aiutato ad organizzare le proteste al Congresso per bloccare la certificazione dei voti dei Collegi Elettorali. Indagini anche sulla congresswoman repubblicana, Lauren Boebert, che durante l’assalto aveva postato su Twitter il luogo dove si trovava Nancy Pelosi. Il tenente colonnello in pensione Larry Rendel Brock è stato catturato in Texas, era uno dei terroristi che è stato ripreso dalle telecamere a circuito chiuso con le manette di plastica alla cintura, così come Eric Gavelek Munchel, che è stato catturato in Tennessee. Gli agenti dell’Fbi vogliono sapere perché avevano le manette e chi volevano immobilizzare. L’alto ufficiale è stato denunciato agli agenti dall’ex moglie.
I drammatici avvenimenti vengono raccontati ora dai parlamentari Erano chiusi in un bunker mentre il Congresso veniva preso d’assalto e la deputata Ilhan Omar ha cominciato a scrivere su Twitter una bozza dell’articolo per il secondo impeachment di Donald Trump: “incitamento all’insurrezione”. Nella stesso bunker la Speaker Nancy Pelosi, Mitch McConnell, il leader di maggioranza democratica alla Camera Steny Hoyer e quello della minoranza repubblicana Kevin McCarthy.
Su Istagram Alexandria Ocasio-Cortez ha detto di aver temuto per la sua vita. Temeva di essere uccisa. “Mercoledì è stato un evento traumatico. Non è esagero se dico che molti miei colleghi avevano paura di essere assassinati perché altri parlamentari simpatizzanti di QAnon e dei suprematisti bianchi potevano rivelare dove ci erano riparati”.
Mentre al Congresso si dibatte sull’impeachment il sindaco di New York Bill DeBlasio ha deciso di mettere fine a tutti i contratti che il comune ha con la Trump Organizatio. Contratti dal valore di 17 milioni di dollari. Uno riguarda quello della pista di pattinaggio al Rockefeller Center di Manhattan.
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