La pandemia da Sars-CoV-2, raggiungendo il continente africano ha distolto l’attenzione internazionale da una serie di seri problemi che l’Africa affronta da sempre.
Tra queste, a preoccupare maggiormente ci sarebbe una nuova epidemia da virus ebola. Un nuovo focolaio del virus mortale, infatti, ha infettato 100 persone in una provincia occidentale della Repubblica Democratica del Congo. Una rapida diffusione che preoccupa i funzionari sanitari per le possibilità di un’epidemia incontrollata.
L’infezione da virus Ebola è una malattia grave e spesso fatale per l’uomo. Esso viene trasmesso alle persone da animali selvatici o mediante contatto diretto con il sangue, le secrezioni o altri fluidi corporei delle persone infette e con le superfici e materiali (es. biancheria da letto, indumenti) contaminati da questi fluidi. Il periodo di incubazione dura generalmente dai 2 ai 21 giorni.
I sintomi sono variabili e compaiono improvvisamente, l’esordio è caratterizzato da sintomi aspecifici simil-influenzali. In seguito, se non immediatamente diagnosticata e trattata, Ebola causa sintomi di più grave entità: i pazienti manifestano anomalie della coagulazione (come emorragie), malfunzionamento degli organi vitali (ad esempio, fegato e reni) e collasso cardio-respiratorio.
Non esiste ancora una terapia specifica validata per trattare la malattia da virus Ebola. Sono in studio una gamma di potenziali terapie più specifiche: derivati del sangue, immuno-terapie e farmaci.
L’epidemia nella provincia dell’Equateur è cominciata all’inizio di giugno e il numero di casi è raddoppiato solo nelle ultime cinque settimane.
Il direttore regionale dell’OMS per l’Africa ha affermato che il virus si sta diffondendo su un terreno ampio e accidentato che richiede interventi costosi, e con Covid-19 che prosciuga le risorse e l’attenzione, è difficile aumentare le operazioni.
In un momento in cui il mondo è consumato dalla pandemia da coronavirus, i partner internazionali non hanno impegnato i finanziamenti necessari per fermare l’Ebola e gli stessi aiuti internazionali di cui avrebbe bisogno sono difficili da reperire.
Questo nuovo focolaio di Ebola ci ricorda che Covid-19 non è l’unica minaccia per la salute delle persone e non è l’unica emergenza che necessita di un supporto importante.