In più di 4500 località di 150 paesi, milioni di persone sono scese in piazza oggi per partecipare al Climate Strike. Anche New York ha risposto massicciamente all’iniziativa: 250,000 hanno marciato da Foley Square a Battery Park, ove si è tenuto un rally alla presenza di decine di attivisti locali e della “madrina” Greta Thunberg.
In queste ore la città si sta preparando ad ospitare capi di stato, vicepresidenti, capi di governo e ministri per l’Assemblea Generale delle Nazioni Unite. Sono anche i giorni del braccio di ferro tra Trump e la California: il presidente USA vorrebbe impedire al Golden State di mantenere vincoli alle emissioni auto più stringenti di quelli federali.
Nello Stato di New York, intanto, il Congresso ha discusso la proposta di mettere al bando i contenitori di plastica per shampoo, balsamo e bagnoschiuma negli hotel. Nella Grande Mela, il Department of Education ha giustificato l’assenza sui banchi di oltre un milione di studenti per permettere loro di protestare questa mattina.
Dal primo pomeriggio, la folla si era raccolta a Battery Park in attesa dell’intervento finale di Greta.
“La nostra casa sta andando in fiamme”, ha detto la 16enne svedese alla folla, “perché dovremmo continuare a studiare per un futuro che ci stanno rubando?”. Alcuni ragazzi e i loro genitori che per ore erano rimasti in attesa si sono sentiti male, e il discorso di Greta è stato interrotto per prestare i soccorsi. La leader del movimento “Climate Change Strike” ha infine concluso: “Ci faremo sentire”, ha detto Greta in riferimento ai leader che si riuniranno per il summit sul clima lunedì all’ONU.