Robert Mueller l’ha ribadito: non testimonierà davanti al Congresso in merito alla sua indagine sulle interferenze russe nelle elezioni del 2016. Eppure, parlando dal Dipartimento della Giustizia, Mueller ha anche aperto, a parole, una nuova strada per l’impeachment del Presidente. Perché, ben lungi dalla sintesi assolutoria del report propugnata dal ministro della Giustizia William Barr, ha dichiarato nuovamente di non poter escludere che il Presidente non si sia macchiato di ostruzionismo alla giustizia.
Dichiarazioni giunte per la prima volta pubblicamente dopo due anni di indagini, 199 accuse penali e 37 rinvii a giudizio. “Spero e mi aspetto che questa sia l’unica volta in cui vi parlerò in questo modo. Ho preso questa decisione da solo”, ha detto Mueller, parlando dal Dipartimento di Giustizia. E ha aggiunto: “Ogni testimonianza di questo ufficio non andrebbe oltre il contenuto del report”, che, ha specificato, “è la mia testimonianza”.
Ma soprattutto, inavvertitamente o meno, il Procuratore Speciale del Russiagate ha offerto un destro a chi vorrebbe seguire la strada dell’impeachment per bloccare Trump. Una scuola di pensiero a cui si oppone, tra gli altri, la Speaker della Camera democratica Nancy Pelosi, che lo considera un errore strategico. Le motivazioni sono molteplici: un recente sondaggio ha mostrato come solo il 37% degli americani appoggerebbe una simile iniziativa, mentre il 59% sarebbe contrario; inoltre, Pelosi riterrebbe l’impeachment destinata a fallire, perché i 53 senatori repubblicani che controllano la maggioranza in Senato non mostrano segni di cedimento nel loro sostegno incondizionato al Presidente. Altra motivazione che fermerebbe Pelosi, il rischio che la via dell’impeachment possa trasformare Trump in una vittima e finisca per dividere ulteriormente il Paese.
Eppure, le parole di Mueller potrebbero rafforzare l’altra scuola di pensiero: “Se noi avessimo avuto la certezza che il Presidente non abbia commesso un crimine, lo avremmo detto”, ha sottolineato. E nello spiegare il motivo per cui il report non giunga chiaramente alla conclusione opposta, ha ricordato che “la Costituzione richiede un processo diverso, che non sia portato avanti dal sistema della giustizia penale, per accusare formalmente un Presidente in carica di reato”. Come a dire che l’unica ragione per cui Trump non è stato formalmente accusato di ostruzione alla giustizia è che, essendo un Presidente in carica, solo il Congresso potrebbe portare avanti un atto del genere attraverso un procedimento di impeachment.
Tali dichiarazioni sono giunte nel bel mezzo di serrate negoziazioni tra il team di Mueller e le Commissioni giudiziaria e di Intelligence della Camera per portare il Procuratore Speciale a testimoniare di fronte al Congresso. Un passo che Mueller ha chiaramente dichiarato di voler fare. Starà ora ai democratici della Camera decidere se emettere un mandato di comparizione nei suoi confronti.
In risposta alle ultime dichiarazioni di Mueller, una nota della Casa Bianca – avvertita per tempo dell’apparizione pubblica in programma – sottolinea che “il Procuratore Speciale ha completato l’indagine, chiuso il suo ufficio e chiuso il caso. Mueller ha detto esplicitamente di non avere nulla da aggiungere rispetto al report, e perciò non ha intenzione di testimoniare davanti al Congresso. Il report”, prosegue la nota, “era chiaro, non ci fu collusione né cospirazione, e il Dipartimento di Giustizia ha confermato che non ci fu neppure ostruzione alla giustizia”. “Il Consigliere Speciale Mueller ha anche dichiarato che il ministro della Giustizia Barr si è comportato in buona fede nella gestione del report. Dopo due anni, Mueller sta andando avanti con la famiglia, e tutti dovrebbero fare lo stesso”, conclude.
White House Statement on Mueller statement today: pic.twitter.com/f5TXzf3Qpd
— Sarah Sanders (@PressSec) 29 maggio 2019
Dal canto suo, il Presidente ha affidato il suo pensiero a un breve ed icastico tweet: “Dal report Mueller non cambia nulla. C’era insufficiente evidenza e dunque, nel nostro Paese, una persona è innocente. Il caso è chiuso! Grazie”.
Nothing changes from the Mueller Report. There was insufficient evidence and therefore, in our Country, a person is innocent. The case is closed! Thank you.
— Donald J. Trump (@realDonaldTrump) 29 maggio 2019
La narrazione della Casa Bianca, però, sorvola su quanto affermato da Mueller in merito alla possibilità stessa di intraprendere un processo penale contro un Presidente in carica. Proprio per questo motivo, il Procuratore ha fatto riferimento a un “procedimento diverso” per perseguire il Presidente, cioè l’impeachment. E secondo alcuni, questo significherebbe non solo che il Congresso ha la possibilità di perseguire questa strada, ma soprattutto che avrebbe il dovere legale di farlo. Per usare le parole del senatore Cory Brooker, candidato alla nomination democratica, “la dichiarazione di Mueller è stata chiara: il Congresso ha l’obbligo legale e morale di iniziare le procedure di impeachment immediatamente”.