“I Santi rinasceranno sempre”. Queste le parole pronunciate da Monsignor Corrado Lorefice nel momento della consegna dell’icona di Padre Pino Puglisi, intarsiata dal seminarista Giuseppe, al Santo Padre in visita pastorale.
L’Arcivescovo metropolita di Palermo ringrazia Papa Francesco per l’opera di germinazione globale che compie quotidianamente grazie al Suo Pontificato.
Un Papa, il nostro, certamente atipico, che spopola sui social, annunciato agli eventi come una star, acclamato dai cuori di molti e capace di spingere alla riflessione.
“Per Don Puglisi – che avrebbe oggi la stessa età di Papa Francesco ndr- il Padre Nostro era una regola di vita”, ricorda Lorefice.
“Così come il Suo conciliare la nostra Chiesa e consegnarsi, stare in mezzo alla gente, oggi ci affidiamo alla Bedda Matri addolorata e preghiamo con Rosalia e San Benedetto il Moro, patroni della nostra città: si ricordi di noi, di Palermo, nelle sue preghiere”.
Davanti alla Sua folla oggi a Palermo, composta da 80.000 fedeli provenienti da tutta la Sicilia e da altre regioni d’Italia; 40 Vescovi, 700 sacerdoti, diaconi e religiosi; 200 seminaristi; 250 cantori; 350 giornalisti e cineoperatori accreditati, Papa Francesco guarda il mare e fa echeggiare quello che fu l’anatema di Wojtyla nella Valle dei Templi: “Mafiosi, cambiate. Convertitevi!” aggiungendo che: “Oggi abbiamo bisogno di uomini d’ amore, non d’onore” e indicando una soluzione: “Se la litania mafiosa è: tu non sai chi sono io; quella cristiana è: io ho bisogno di te. Se la minaccia mafiosa è: tu me la pagherai; la preghiera cristiana è: Signore, chiamami ad amare”. Esorta all’azione consapevole, Francesco: “Perciò ai mafiosi dico: cambiate. Smettete di pensare a voi stessi e ai vostri soldi, convertitevi al vero Dio di Gesù Cristo. Altrimenti, la vostra stessa vita andrà persa e sarà la peggiore delle sconfitte”. Ricordando Padre Puglisi, strenuo baluardo di liceità, dice: “Non viveva per farsi vedere. Non viveva di appelli antimafia”.

In una città blindata, alcuni gruppi di giovani hanno trascorso la notte precedente sul prato del foro italico per assicurarsi un punto di vista maggiormente privilegiato, ma hanno patito caldo e sete, dati i divieti di trasportare oltre i blocchi antiterrorismo bottigliette d’acqua e data l’impossibilità di acquistarne o riceverne sul posto. Un disagio, quello derivante dalla calca, che non ha impedito ai loro di cuori di battere all’unisono con le parole dell’omelia del Santo Padre e di sentire una profonda partecipazione per questo evento due volte importante, proprio per il desiderio di canonizzazione di Padre Pino Puglisi, sospinto da tutta la comunità laica e religiosa, a 25 anni dalla sua morte per mano mafiosa.
“Così ha fatto don Pino, povero fra i poveri della sua terra – dice Francesco – Nella sua stanza, la sedia dove studiava era rotta. Ma la sedia non era il centro della vita, perché non stava seduto a riposare: lui viveva in cammino per amare. Ecco la mentalità vincente”. Bergoglio enfatizza il concetto ricorrendo anche ad un termine in siciliano: “Dio ci liberi da una vita piccola, che gira intorno ai pìccioli” (i soldi). E ancora si diverte nel sentirsi acclamare “Ciccio” (Francesco per i palermitani) dalla folla alla quale chiede quale sia il significato e a quella giovane folla confida: “Siamo chiamati a scegliere da che parte stare: vivere per sé o donare la vita. Solo dando la vita si sconfigge il male”.

Nella sala col Pontefice, a pranzo, 160 persone. Al tavolo del Papa 40 “ultimi” tra italiani, stranieri, disabili e disoccupati; altri 1350 nei tavoli delle aree attigue, nella missione Speranza e Carità fondata da Biagio Conte che ha accolto l’arrivo del papa esponendo una barca in materiale riciclato, realizzata da un ospite tunisino sordomuto, con a bordo statue raffiguranti uomini di varie etnie: “Siamo tutti sulla stesa barca per costruire un mondo migliore”. Il Papa ha pranzato su un tavolo scevro da lusso, argenterie e cristalli, in una sala senza camerieri, con un menù fatto di fettine di pane con l’olio, caponata, tabulé, petto di pollo panato alla siciliana, olive e formaggio a tocchetti, insalata mista, sorbetto di limone, pasticcini e cannolicchi.