President: Giampaolo Pioli   |   Editor in Chief: Stefano Vaccara

  • Login
VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily Newspaper in the US

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Primo Piano
October 3, 2017
in
Primo Piano
October 3, 2017
0

NFL: giocatori in ginocchio, ma perché?

Come la protesta degli sportivi afroamericani è stata oggetto di manipolazione e l'importanza di saper leggere certi gesti

La Voce di New YorkbyLa Voce di New York
Contro molti “figli di puttana” molto onore? L’ultima partita di Trump

Nell'immagine Colin Kaepernick, al centro, mentre si inginocchia per protesta contro le condizioni degli afroamericani negli Stati Uniti (Foto da Youtube)

Time: 3 mins read

Saper leggere i gesti può essere un buon modo per conoscere gli altri, capire la loro sincerità e magari per stare alla larga da soggetti poco raccomandabili. Forse sarebbe possibile anche smascherare un imbroglione guardando come si comporta con noi, come reagisce alle parole o ai comportamenti, anche se certo non basta il singolo gesto per cogliere in flagranza il farabutto. Il linguaggio del corpo la dice lunga. È strumento di seduzione e fascinazione nelle relazioni amorose, serve a intuire le qualità professionali nei rapporti di lavoro. Infatti manda segnali di apertura o di chiusura, di disponibilità o di rifiuto, di provocazione o persuasione. I movimenti corporei fanno da specchio al nostro stato d’animo e alle nostre intenzioni.

Il presidente Donald Trump deve essere stato consapevole di tutto ciò, quando ha dato la sua interpretazione del gesto compiuto da tante stelle americane del football (lo sport più popolare) durante la cerimonia, davvero molto patriottica, che viene compiuta all’inizio delle partite, cioè l’ascolto dell’inno nazionale, Star-Spangled Banner. La vicenda, assai nota, è stata ampiamente documentata e commentata sui media. Alcuni giocatori, in genere di colore, si sono messi in ginocchio anziché rimanere in piedi, mentre risuonavano quelle note. È  stato detto: un segno di rivolta contro le ingiustizie e le violenze ai danni della comunità nera e delle minoranze tutte, un atto di disobbedienza civile contro un presidente che non ha mancato di usare toni razzisti e di spregio verso quei soggetti. The Donald, d’altra parte, ha reagito con la consueta eleganza stilistica qualificando quei giocatori come “figli di puttana”, ed esortando i bianchi a cacciarli, trasformando dunque lo sport in una frontiera di scontro sociale. Il fatto più singolare però è l’interpretazione di quel gesto secondo il Trump-pensiero, cioè l’aver equiparato il fatto di mettersi in ginocchio a una “mancanza di rispetto per il Paese, per la bandiera, per l’inno”.

Non c’è bisogno di invocare qui l’ottica deformante delle post-verità, cioè delle false rappresentazioni del reale, delle bugie ricorrenti su fatti storici e avvenimenti del presente o del passato, per illustrare quanto i processi cognitivi possano produrre risultati alterati e fuorvianti e causare giudizi privi di senso. Basta semplicemente osservare le stesse immagini di quei giocatori, silenziosamente e impassibilmente in ginocchio durante l’inno, per rimanerne sorpresi e stupefatti. Una mancanza di rispetto quel gesto di inchinarsi appoggiando il ginocchio a terra, a capo basso?

Alcuni giocatori dei Washington Redskins si inginocchiano prima della partita il 24 settembre 2017 (Foto Google)

Pochi comportamenti come la genuflessione sono così carichi di storia, di significati ben radicati e univoci nella complessità del vivere umano. Porsi in ginocchio è un gesto che va oltre il mero ossequio, indica riverenza e umiltà verso la persona o l’oggetto davanti al quale ci si prostra, è persino un segno di adorazione, esprime dedizione e riconoscenza verso chi è percepito più grande ed importante di sé. Un significato mantenuto nei secoli, a partire dalla Bibbia che attesta l’uso di piegare un ginocchio proprio in segno di sottomissione di fronte ad altri e quindi, in primo luogo, davanti a Dio: lo stesso Gesù pregò a lungo “in ginocchio” nel Getsemani.

Lo stesso gesto, mettersi o essere messo in ginocchio, può collegarsi naturalmente a contesti molto diversi da quello dell’adorazione divina. Eventi naturali catastrofici, uragani, terremoti, siccità “mettono in ginocchio” la gente, gli allevatori, il mondo dell’agricoltura. Anche fatti economici gravi, come i fallimenti, la globalizzazione, possono avere la stessa conseguenza e (metaforicamente) “mettere in ginocchio” aziende, famiglie, persone. Persino il terrorismo di ogni latitudine e colore, dalle Brigate Rosse in Italia all’Isis nel mondo, è associato indelebilmente ad immagini angoscianti e cruente di vittime costrette ad inginocchiarsi davanti agli aguzzini.

Eppure, in ogni caso, non manca mai nel gesto quella dimensione della sottomissione e della subordinazione sia spontanea che indotta, mentre a esso non riesce proprio di associare un significato di rivolta, di insubordinazione, di mancanza di rispetto, come quello che gli ha attribuito Trump. È dunque del tutto fuorviante, cioè falso, attribuire un significato offensivo a un gesto che nella sua dimensione esteriore e nel significato storico è di per sé umile e ossequioso.

Il gesto di inginocchiarsi, durante l’esecuzione dell’inno nazionale, di alcuni giocatori afroamericani della NFL ha suscitato polemiche e solidarietà (Foto Google)

Certo, la linea di differenza è rappresentata dal sistema di valori al quale si presta deferenza e Trump ha perfettamente intuito che quello dei giocatori neri, che reclamavano rispetto e giustizia, non era certamente il suo. Ma qui, davvero, la bandiera a stelle e strisce e le note di Star-Spangled Banner, a dispetto delle arbitrarie associazioni logiche del presidente, devono essersi sentite soltanto onorate, e non offese, da quel singolare gesto di silenzioso ossequio.

Share on FacebookShare on Twitter
La Voce di New York

La Voce di New York

DELLO STESSO AUTORE

Draghi a studenti, spero l’anno prossimo stop a mascherina

Draghi: ‘Frightful Error by Putin’ in Ukraine Invasion

byLa Voce di New York
Shock After Fridays For Future Activists’ Homes Raided Over Gazprom Protest

Shock After Fridays For Future Activists’ Homes Raided Over Gazprom Protest

byLa Voce di New York

A PROPOSITO DI...

Tags: Donald TrumpFirst Amendmentgenuflessioneinno nazionaleNFLprotestaThe Star-Spangled Banner
Previous Post

Consip: carta vince, carta perde. Ma dov’è l’asso?

Next Post

Columbus: Is He a Villain in a Culture of Villains?

Discussion about this post

DELLO STESSO AUTORE

Attacco hacker: pm antiterrorismo Roma aprono inchiesta

Russian Hackers Target Italian Institutional Sites

byLa Voce di New York
Is Monkeypox the New Pandemic Threat? Virus Spillover and the Scary Future

Italian Monkeypox Cases Rise to Three

byLa Voce di New York

Latest News

Cannes: nuda su red carpet protesta contro stupri in Ucraina

Cannes: nuda su red carpet protesta contro stupri in Ucraina

byAnsa
Continua la caccia ai “misteri” di Hunter Biden

Continua la caccia ai “misteri” di Hunter Biden

byMassimo Jaus

New York

De Blasio candidato ufficiale, Ocasio-Cortez candidata-sposa

De Blasio candidato ufficiale, Ocasio-Cortez candidata-sposa

byMassimo Jaus
Bellevue Hospital di New York

Possibile caso di vaiolo delle scimmie anche a New York

byLa Voce di New York

Italiany

Design Day: il made in Italy mette al primo posto la sostenibilità

Design Day: il made in Italy mette al primo posto la sostenibilità

byEmma Pistarino
Su Madison Avenue rivive “La Dolce Vita”  con la festa del Made in Italy

Madison Avenue Relives “La Dolce Vita” with a Party for ‘Made in Italy’

byValeria Robecco
Next Post
Columbus: Is He a Villain in a Culture of Villains?

Columbus: Is He a Villain in a Culture of Villains?

La Voce di New York

President: Giampaolo Pioli   |   Editor in Chief: Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • EXPAT
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 - 2022
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017

No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • English

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In