La terra non smette di tremare in centro in Italia e lo fa ancora più forte di quattro giorni fa. Un terremoto di magnitudo 6.5 ha colpito questa mattina, alle 7:40, al confine tra l’Umbria e le Marche, con epicentro tra Norcia, Preci e Castel Sant’Angelo sul Nera. Un terremoto più forte quindi di quello che colpì l’Aquila (magnitudo 6,3).
La forte scossa è stata avvertita in tutto il centro Italia ma anche lungo la penisola, da Bolzano fino a Lecce. Secondo le prime notizie fornite dal capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, ci sarebbero decine di feriti ma non morti. A Tolentino, tre persone sono state estratte vive dalle macerie.
In certi tratti delle strade tra Umbria, Marche e Lazio le strade si sono squarciate. “Ci sono problemi di viabilità dappertutto, a cominciare dalla Salaria chiusa”, ha detto il capo della Protezione civile.
La Basilica di San Benedetto e la chiesa di Santa Rita, a Norcia, sono crollate: sono rimaste in piedi parte delle facciate e delle strutture. Molte persone in queste ore si recano a guardare le loro chiese squarciate e rimangono pietrificate dal dolore. I monaci della Basilica di San Benedetto hanno rilasciato una dichiarazione attraverso il vicepriore, padre Benedetto: “Noi monaci stiamo tutti bene, ma i nostri cuori vanno subito a chi è stato colpito, e i frati del monastero cercano di capire se qualcuno ha bisogno dell’estrema unzione. Ci affidiamo come sempre alle vostre preghiere e al vostro supporto”.
“Bisogna restare uniti. E’ in gioco anche l’identità dell’Italia” ha detto il Premier Matteo Renzi durante una conferenza stampa a Palazzo Chigi tenuta cinque ore dopo il terremoto. “L’Italia userà tutte le risorse a disposizione per ricostruire tutto – ha sottolineato il premier – e non avremo nessun tipo di riguardo rispetto a regole tecnocratiche che negherebbero l’idea stessa di identità del Paese e del territorio”.
Renzi ha fatto un appello alle opposizioni a collaborare: “Faccio appello alle forze politiche a evitare polemiche e divisioni. Mi auguro che tutte le forze politiche di maggioranza e opposizione si rendano conto che questo è il momento di essere uniti per l’Italia e per chi vive nel terrore per il futuro. Su questi temi non si scherza, c’è in ballo l’Italia”.
L’appello è stato subito raccolto dal leader del Movimento Cinquestelle, Beppe Grillo che dal suo blog ha dichiarato: “Il Movimento 5 stelle ha dato la sua disponibilità a collaborare e a proporre soluzioni per aiutare le popolazioni colpite, in tempi rapidi. A situazione di emergenza eccezionale – ha spiegato il leader 5 Stelle – deve corrispondere una risposta eccezionale. Per questo il decreto sisma e le misure previste in legge di Bilancio non bastano più, sono già sorpassate dagli ultimi eventi”. Grillo, riferendosi alle popolazioni colpite, ha aggiunto: “occorre dare tutto il supporto psicologico necessario. Dobbiamo stargli vicini. Facciamo presto”.
La parte alta della frazione di Castelluccio di Norcia è stata praticamente rasa al suolo dal forte terremoto di questa mattina, Il presidente della Regione Marche Ceriscioli ha lanciato l’allarme per gli sfollati. “Da 10mila rischiamo di arrivare a 100mila nella zona del Maceratese e non solo, persone che avranno bisogno di essere assistite”.
‘”E’ crollato tutto, vedo colonne di fumo, è un disastro, in disastro!”. Ha detto il sindaco di Ussita Marco Rinaldi, uno dei comuni più colpiti dal sisma del 26 ottobre, dopo l’ultima forte scossa di questa mattina. ”Stavo Dormendo in auto e ho visto l’inferno…”, ha continuato il sindaco.
E un altro sindaco, quello di Arquata del Tronto, Alenadro Petrecci, ha avuto le stesse parole sconfortanti: “E’ venuto tutto giù, ormai non ci stanno più i paesi. Per fortuna che erano zone rosse – aggiunge -. La poca gente che è rimasta è scesa in strada, si sta abbracciando. Adesso stiamo andando in giro per le frazioni per vedere quello che è successo”.
Tantissima paura anche a Roma, dove la scossa questa mattina è stata avvertita con più intensità delle altre volte. La gente è scesa in strada in diverse zone della capitale. La metro è stata fermata in vari punti. La caduta di cornicioni e l’apparire di vistose crepe nella Basilica di San Paolo, ha fatto prendere l’immediata decisione di chiuderla.