Si è tenuto alla Italian Academy della Columbia University il lancio di United Universities of Friuli Venezia Giulia, un progetto all'avanguardia nel panorama internazionale, che ha portato alla creazione di una rete tra le tre principali università friulane (Udine, Trieste e la Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) allo scopo di integrare l'offerta formativa, convogliare le risorse per la ricerca e attrarre partner accademici ed industriali da tutto il mondo.
Il progetto, presentato a docenti e studenti americani, è stato illustrato dalla Presidente della regione Friuli Venezia Giulia, Debora Serracchiani, che già in mattinata era intervenuta per presentare la regione durante una degustazione di prodotti tipici tenutasi da Eataly davanti a potenziali importatori statunitensi. Durante l'incontro alla Columbia, la Presidente ha tenuto a precisare come, nonostante la carenza di fondi nazionali, la regione sia riuscita a mantenere diversi centri di eccellenza nell'ambito della ricerca e, nell'interesse dello sviluppo delle relazioni tra Italia e Stati Uniti, sarebbe utile, secondo la Serracchiani, creare partnership tra le migliori realtà scientifico-accademiche dei dei due paesi.

La Serracchiani da Eataly NY con Dino Borri (sinistra) e Giovanni Da Pozzo (destra). Foto: ARC Dobrilla
“Il Friuli Venezia Giulia – ha detto la Serracchiani – è regione dalle piccole dimensioni, ma dal grande potenziale in un'Europa il cui futuro è strettamente connesso al suo potere di innovare; un processo che è parte attiva della strategia Europe 2020 per una crescita sostenibile, inclusiva e smart. Il governo regionale, infatti, sta dando forte sostegno istituzionale al rafforzamento dei legami con gli USA e all'allargamento delle collaborazioni. “L'attuale momento politico ed economico – ha aggiunto la Presidente – rappresenta una condizione quanto mai favorevole a una salto di qualità anche rispetto ai già ottimi rapporti bilaterali”.
Oltre al Presidente della Camera di Commercio di Udine Giovanni Da Pozzo, al Presidente di Confindustria Udine Matteo Tonon e a Omar Londero della CCIAA di Udine, all'incontro sono intervenuti anche il Rettore dell'Università di Udine Alberto Felice De Toni, il Professore Alberto Morgante dell'Università di Trieste, coordinatori del progetto United Universities of Friuli Venezia Giulia, che hanno esposto ai colleghi americani le loro recenti scoperte nei campi della fisica delle particelle e della nano ingegneria.

Un momento dell’evento alla Columbia University. Foto: ARC Dobrilla
Ma a informare i presenti sui traguardi e le potenzialità del progetto è stato Stephen Taylor, l'amministratore di AREA Science Park, organismo del MIUR che si occupa di gestire i laboratori triestini e di finanziare alcuni tra i progetti scientifici più all'avanguardia in Italia. Stando a quanto riferito da Taylor, il modello proposto include una struttura integrata per la ricerca tecnico-scientifica condivisa dai tre poli universitari, ma aperta anche alle sperimentazioni suggerite da team di scienziati estranei alle università coinvolte e, per la prima volta in Italia, a ricercatori di aziende private.
Tale struttura consente alle tre università e ai diversi partner di accedere a laboratori e strumenti all'avanguardia; dal canto suo, invece, la Regione, finanzierà in partnership con le piccole e medie imprese un incubatore di impresa, che sarà responsabile della gestione delle spin off derivate dalle ricerche più promettenti sul piano commerciale.
In effetti, è stato ricordato durante l'incontro, il Friuli Venezia Giulia è tra le prime regioni in Italia sull'innovazione tecnica nell'impresa; adesso la volontà è quella di affidare la gestione del comparto industriale derivante dalle ricerche messe in atto alle piccole imprese ad alta specializzazione già esistenti, che parteciperanno con finanziamenti fino al 60% del capitale iniziale per ogni spin off che si creerà. Un avanzamento tecnologico che, unitamente alla partecipazione di diversi Paesi da tutti i continenti e alla giovane età dei ricercatori coinvolti (il 60% di oltre 800 ricercatori in situ ha meno di 40 anni), non solo ha impressionato gli studiosi della Columbia, ma sembra anche promettere molto bene.

La Presidente Serracchiani all’ICE tra Maurizio Forte (a sinistra) e Giovanni Da Pozzo
La sera, poi, durante un incontro di networking con la comunità italiana presente a New York organizzato dall'Italian Trade Agency, la Presidente Serracchiani ha avuto modo di esprimere tutta la sua soddisfazione per questa missione estera, che da un lato ha rafforzato l'impresa e i rapporti commerciali, in parte già esistenti e consolidati e in parte con l'ambizione di coprire nuovi spazi, dall'altro ha presentato il sistema della ricerca e dell'innovazione messo in piedi dalla Regione. “Siamo riusciti – ha detto la Presidente – per la prima volta a coordinare un sistema complicato da tenere insieme. Un settore per noi molto importante e una collaborazione che funziona perché ci stiamo muovendo in squadra”.