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Il sindaco pescatore e la ricerca della verità: a cinque anni dall’omicidio di Angelo Vassallo

Valter VecelliobyValter Vecellio
Time: 2 mins read

Dicono ancora, e sono già trascorsi cinque anni, che proprio non lo avrebbero mai immaginato che una sera, con nove colpi di pistola, avrebbero ammazzato il loro sindaco, quell’Angelo Vassallo che per tutti era “il pescatore”: sorpreso in una contrada di Acciaroli, frazione di Pollica, mentre rincasava; e vai a capire il perché di quel finestrino mezzo abbassato, di quel freno a mano tirato; che potrebbero significare nulla, ma anche “dire” qualcosa a qualcuno. Una sorta di firma. Vendetta, “avviso”, delitto preventivo… ne hanno sussurrate tante; e dopo cinque anni, ancora, ci si chiede il perché, e chi.

Dicono ancora che lì, a Pollica, nel Cilento, la camorra non c’è, che è un posto tranquillo: qui, durante gli anni della guerra c’era passato anche Ernest Hemingway, al seguito delle truppe della V Armata comandata dal generale Clark; e poi c’era tornato negli anni Cinquanta, quando divideva il suo tempo tra Venezia e Cortina, e qui, ad Acciaroli, incantato dal mare e dalla natura, scriveva e beveva, beveva e scriveva. Qualcuno favoleggia perfino che Il vecchio e il mare sia stato pensato qui, non solo alla Finca Vigia di Cuba.

È vero: i clan della camorra, quelli potenti, arroganti, sanguinari, sono nati e proliferati altrove. Ma i rapporti investigativi dicono anche che questa è terra appetibile e di appetiti, di investimenti, riciclaggio, traffici illeciti; e poi c’è quella splendida, incontaminata, costa; e c’è tanto da costruire, se solo si chiude un occhio, se solo si mette il timbro giusto in licenze che in fondo si traducono in lavoro, appalti, finanziamenti.

Peccato che ci sia quel sindaco pescatore: puntiglioso, ama l’ambiente, ha il senso della legge, i suoi concittadini si fidano al punto da eleggerlo tre volte di fila, e magari lo avrebbero rieletto una quarta… Un sindaco rompiscatole, ama il mare e la terra per quello che sono, rispetta la legge, la sua amministrazione viene portata ad esempio del buon governo, di quello che si può e si deve fare.

Una sera di settembre del 2010 quel sindaco viene ucciso: da chi non si sa, perché lo si può intuire, immaginare. Grazie alle sue politiche ambientaliste, a uno sviluppo del territorio rigoroso, alla messa al bando della lottizzazione selvaggia dei terreni, Pollica diventa una tra le mete più importanti del turismo. Magari a qualcuno questo modo di amministrare deve essere sembrato intollerabile, una pazzia. Colpevole, Vassallo, di dire troppi no. Così viene ammazzato un sindaco per bene che difende la democrazia nei fatti. La sua morte è l'omicidio di un uomo delle Istituzioni che difende la particella di Stato che i cittadini gli hanno affidato. Ecco perché parlare e ricordare Angelo Vassallo, il sindaco pescatore al servizio dello Stato, che ha fatto con normalità e semplicità il suo compito e il suo dovere. E che da cinque anni attende sia fatta giustizia e verità. 

 

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Valter Vecellio

Valter Vecellio

Nato a Tripoli di Libia, di cui ho vago ricordo e nessun rimpianto, da sempre ho voluto cercare storie e sono stato fortunato: da quarant'anni mi pagano per incontrare persone, ascoltarle, raccontare quello che vedo e imparo. Doppiamente fortunato: in Rai (sono vice-caporedattore Tg2) e sui giornali, ho sempre detto e scritto quello che volevo dire e scrivere. Di molte cose sono orgoglioso: l'amicizia con Leonardo Sciascia, l'esser radicale da quando avevo i calzoni corti e aver qualche merito nella conquista di molti diritti civili; di amare il cinema al punto da sorbirmi indigeribili "polpettoni"; delle mie collezioni di fumetti; di aver diretto il settimanale satirico Il Male e per questo esser finito in galera... Avrò scritto diecimila articoli, una decina di libri, un migliaio di servizi TV. Non ne rinnego nessuno e ancora non mi sono stancato. Ve l'ho detto: sono fortunato.

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