Founded by Stefano Vaccara

Subscribe for only $6/Year
  • Login

Editor in Chief: Giampaolo Pioli

VNY La Voce di New York

The First Italian English Digital Daily in the US

English Editor: Grace Russo Bullaro

  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
  • People
  • Arts
  • Lifestyles
  • Food & Wine
  • Travel
  • Sport
  • Video
  • English Edition
No Result
View All Result
VNY La Voce di New York
No Result
View All Result
in
Primo Piano
May 9, 2015
in
Primo Piano
May 9, 2015
0

Sulla sofferenza nella scuola di massa

Fabio CammalleribyFabio Cammalleri
Time: 4 mins read

Che la scuola, di ogni ordine e grado, soffra non è mai un fatto secondario; che soffrano gli insegnanti, gli alunni, i genitori degli alunni, non è solo una sofferenza comune. E’ una sofferenza in cui ciascuno può riconoscersi anche intimamente, da solo, perchè chiunque, oggi, più o meno intensamente, più o meno proficuamente, ha frequentato un corso di studi. Ma se questa può sembrare un’ovvietà, a ben vedere, lo è meno di quanto appaia: perchè significa che in Italia l’istruzione scolastica è divenuta così capillare e sicura da aver fatto smarrire persino il ricordo che non sempre è stato così. E nemmeno fino a troppi anni fa. Ancora nel 1951 gli analfabeti erano 12,9% della popolazione (circa sei milioni di persone); già vent’anni dopo la percentuale era più che dimezzata (il 5.2%), ma erano ancora pur sempre circa tre milioni.

Nel 1962 fu introdotta la scuola media unica, nel 1974 entrarono in vigore i c.d. Decreti Delegati, pensati sulla spinta del ’68. Che non fu solo disordine e isteria collettiva. Sarebbe insensato affermarlo. In quegli anni l’Italia, uscita dal Boom economico, era diventata società di massa e nelle scuole, in primo luogo nelle Università, si registrarono le complessità proprie di un simile movimento storico: impetuoso e improvviso. Un osservatore originale e penetrante com’era Pasolini, qualche anno dopo scriverà di quella fase storica come delle “scomparsa delle lucciole”. A significare che la vastità e la violenza di quei rivolgimenti, umani e sociali, era stata tale da aggrumare, in pochi anni, il venir meno, dal panorama geografico e spirituale di un popolo, di una presenza, di un equilibrio, di una sintonia fra uomo e natura che risalivano alla notte dei tempi. E siccome era un artista anche vividamente immaginifico, consegnò ai posteri la complementare immagine del “genocidio culturale”.

Questo per dire che gli anni che andarono dalla morte di Stalin (’53), passando per Giovanni XXIII (1958-63) e l’inizio del Vaticano II, gli omicidi di John (1963) Robert Kennedy e Luther King (1968), erano stati una piena che si era abbattuta anche sulle università italiane, con una forza e una portata inedite e in larga parte incontrollabili.

Da quella svolta, i problemi della scuola sarebbero stati quelli della gestione delle masse. Non più l’analfabetismo elementare, ma quello delle integrazioni sociali evolute, cosiddette. Dal 1963 al 1983 i professori nella (allora) scuola media passano da 147.000 a 282.000, quasi raddoppiando in vent’anni; e dal 1965 al 1975, nella secondaria, da 98.000 salgono a 261.000, quasi triplicando in dieci anni. 

Il fenomeno era così complesso e di titanica gestione che, nello stesso 1975 (anno della sua morte) ancora Pasolini aveva formulato alcune “modeste proposte” per affrontare il “genocidio culturale”, da egli imputato all’avvento anche in Italia della società di massa, “laica e consumista”: una delle proposte era l’abolizione della scuola dell’obbligo: colpevole, nella sua valutazione, di legittimare, insieme alla televisione (oggetto dell’altra proposta) l’omologazione culturale e la massificazione della società. Indipendentemente dal consenso che quelle proposte, più o meno provocatorie, potessero e possano ancora oggi suscitare, resta che segnalavano l’affioramento di un problema: proprio liddove si era tentato di offrire una soluzione. L’ampliamento della base scolastica, l’unificazione a fini egualitari della scuola media, l’accesso libero ai corsi universitari.

Perciò il governo della scuola nella società di massa fu difficile sin dall’origine. Per questo dicevo che la croce non si può gettare indiscriminatamente sul ’68: cioè sugli studenti di allora, e su buona parte degli insegnanti. Certo veicolò soluzioni equivoche, matrici di equivoci successivi: ma quel disordine scaturì da un impatto devastante, e tale da rendere virtualmente fallimentare ogni proposta che non ritenga di fare i conti con quella dimensione fondamentale: la società di massa.

Non è un caso che, da allora in poi, qualsiasi riforma, tentata o attuata (e inevitabilmente fallita) abbia determinato, sempre e comunque, frontali opposizioni. Falcucci, Ruberti, Berlinguer, Moratti, Gelmini e ora “La Buona Scuola”.

Inondare le piazze, purtroppo, non fa più notizia, se la ragione è la scuola: perchè, più o meno consapevolmente, è diffusa l’opinione che la scuola di massa è un’utopia o, se volessimo ritornare a Pasolini, un’ecatombe. Si possono dare variamente succedanei: scuola che include e non boccia; scuola delle competenze e delle abilità; scuola in cui sembra geniale usare la parola “discalculico” o similari, con le implicazioni medicalizzanti, vagamente (e neanche tanto) nazistoidi che questo comporta; si può pensare, come dice di voler fare il Governo Renzi, ad un  Preside che “giudica e manda secondo c’avvinghia”; ma il lessico reale di questa scuola è fatto di “precari” (più di centomila), graduatorie aperte, richiuse e poi riaperte e poi di nuovo richiuse per almeno due decenni; più di un milione di persone che vi lavorano fra dedizione e frustrazione; di sperimentazioni didattico-pedagogiche; di affanni sindacali; di volumetrie edilizie insufficienti; di “riformatori” che danno dell’incompetente ad ogni predecessore e ad ogni successore.

Sosteneva Pietro Calamandrei che “La scuola è organo centrale della democrazia, perché serve a risolvere quello che secondo noi è il problema centrale della democrazia: la formazione della classe dirigente”; magari la locuzione “dal basso” andrebbe ridimensionata. E Concetto Marchesi, insigne latinista e insigne comunista (e sembra più lontano di Omero): “Ho sentito dire che la scuola deve formare l'uomo moderno; io non so che cosa sia quest'uomo moderno. La scuola deve formare l'uomo capace di guardare dentro di sé e attorno a sé; a formare l'uomo moderno provvederanno i tempi in cui egli è nato”. Magari anche l’utilitarismo immediato, tecnico-aziendalistico, andrebbe ridimensionato.

Classe dirigente; guardare dentro di sè e attorno a sè. Significa ripristinare un indirizzo universalistico, abituare i ragazzi ad un linguaggio comune, fatto di segni, immagini e concetti comuni, umanistici. Per far crescere cittadini la scuola deve essere seria, pubblica e difficile.

E la scuola di massa non può esserlo. 

  

   

 

Share on FacebookShare on Twitter
Fabio Cammalleri

Fabio Cammalleri

Il potere di giudicare e condannare una persona è, semplicemente, il potere. Niente può eguagliare la forza ambigua di un uomo che chiude in galera un altro uomo. E niente come questa forza tende ad esorbitare. Così, il potere sulla pena, nata parte di un tutto, si fa tutto. Per tutti. Da avvocato, negli anni, temo di aver capito che, per fronteggiare un simile disordine, in Italia non basti più la buona volontà: i penalisti, i garantisti, cioè, una parte. Forse bisognerebbe spogliarsi di ogni parzialità, rendendosi semplicemente uomini. Memore del fatto che Gesù e Socrate, imputati e giudicati rei, si compirono senza scrivere una riga, mi rivolgo alla pagina con cautela. Con me c’è Silvia e, con noi, Francesco e Armida, i nostri gemelli.

DELLO STESSO AUTORE

Ilda Boccassini: va bene il libro, ma ora occorre la verità oltre la memoria

Ilda Boccassini: va bene il libro, ma ora occorre la verità oltre la memoria

byFabio Cammalleri
La cosiddetta trattativa tra Stato e Mafia: un tentativo totalitario

La cosiddetta trattativa tra Stato e Mafia: un tentativo totalitario

byFabio Cammalleri

A PROPOSITO DI...

Tags: insegnamentoinsegnantiRiformescuolastudenti
Previous Post

Le elezioni britanniche e i falsi trionfi dei media

Next Post

Come in una ballata di Tom Petty

DELLO STESSO AUTORE

Gioie e dolori al Pride 2021: dopo i festeggiamenti, gli scontri con la NYPD

Il reato-padagogo e il DDL Zan: difendere valori giusti senza il tic della galera

byFabio Cammalleri
I “libricini” scritti sui siciliani per preparare le truppe Alleate allo sbarco in Italia

I “libricini” scritti sui siciliani per preparare le truppe Alleate allo sbarco in Italia

byFabio Cammalleri

Latest News

Johnson, non ci fidiamo di TikTok, aveva 9 mesi per vendere

Donald Trump Pressures House Speaker Mike Johnson on Tax Hikes for the Wealthy

byRalph Savona
Nazioni Unite: Guterres accoglie con entusiasmo l’elezione di Papa Leone XIV

Nazioni Unite: Guterres accoglie con entusiasmo l’elezione di Papa Leone XIV

byStefano Vaccara

New York

Agenti USA / Ansa

Spara a un corriere di Door Dash: arrestato funzionario di New York

byGrazia Abbate
Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

Times Square, aggrediti agenti: sospetti legati alla gang Tren de Aragua

byMaria Nelli

Italiany

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

Il Prosecco italiano conquista i cuori delle donne USA

byAndrea Zaghi
Da sinistra: Elvira Raviele (Ministero delle Imprese e del Made in Italy), Fabrizio Di Michele (Console Generale d’Italia a New York), Maurizio Marinella, Luigi Liberti (Direttore Patrimonio Italiano TV), Mariangela Zappia (Ambasciatrice italiana a Washington), e Diego Puricelli Guerra (Preside Istituto Bernini De Sanctis di Napoli)

Marinella a New York: l’eleganza del Made in Italy all’Istituto Italiano di Cultura

byMonica Straniero
Next Post

Uno sguardo al passato per capire il futuro: l'emigrazione italiana in una mostra

La Voce di New York

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli   |   English Editor: Grace Russo Bullaro   |   Founded by Stefano Vaccara

Editor in Chief:  Giampaolo Pioli
—
English Editor: Grace Russo Bullaro
—
Founded by Stefano Vaccara

  • New York
    • Eventi a New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Voto Estero
    • Economia
    • First Amendment
  • People
    • Nuovo Mondo
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
    • Lingua Italiana
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
  • Travel
    • Italia
  • Mediterraneo
  • English
  • Search/Archive
  • About us
    • Editorial Staff
    • President
    • Administration
    • Advertising

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025 — La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017
Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

VNY Media La Voce di New York © 2016 / 2025
La testata fruisce dei contributi diretti editoria d.lgs. 70/2017

Main Office: 230 Park Avenue, 21floor, New York, NY 10169 | Editorial Office/Redazione: UN Secretariat Building, International Press Corps S-301, New York, NY 10017 | 112 East 71, Street Suite 1A, New York, NY 10021

Welcome Back!

Login to your account below

Forgotten Password?

Retrieve your password

Please enter your username or email address to reset your password.

Log In
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
La Voce di New York
Gestisci Consenso
Per fornire le migliori esperienze, utilizziamo tecnologie come i cookie per memorizzare e/o accedere alle informazioni del dispositivo. Il consenso a queste tecnologie ci permetterà di elaborare dati come il comportamento di navigazione o ID unici su questo sito. Non acconsentire o ritirare il consenso può influire negativamente su alcune caratteristiche e funzioni.
Funzionale Always active
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono strettamente necessari al fine legittimo di consentire l'uso di un servizio specifico esplicitamente richiesto dall'abbonato o dall'utente, o al solo scopo di effettuare la trasmissione di una comunicazione su una rete di comunicazione elettronica.
Preferenze
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per lo scopo legittimo di memorizzare le preferenze che non sono richieste dall'abbonato o dall'utente.
Statistiche
L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici. L'archiviazione tecnica o l'accesso che viene utilizzato esclusivamente per scopi statistici anonimi. Senza un mandato di comparizione, una conformità volontaria da parte del vostro Fornitore di Servizi Internet, o ulteriori registrazioni da parte di terzi, le informazioni memorizzate o recuperate per questo scopo da sole non possono di solito essere utilizzate per l'identificazione.
Marketing
L'archiviazione tecnica o l'accesso sono necessari per creare profili di utenti per inviare pubblicità, o per tracciare l'utente su un sito web o su diversi siti web per scopi di marketing simili.
Manage options Manage services Manage {vendor_count} vendors Read more about these purposes
Visualizza preferenze
{title} {title} {title}
No Result
View All Result
  • Home
  • New York
  • Onu
  • News
    • Primo Piano
    • Politica
    • Economia
    • First Amendment
  • Arts
    • Arte e Design
    • Spettacolo
    • Musica
    • Libri
  • Lifestyles
    • Fashion
    • Scienza e Salute
    • Sport
    • Religioni
  • Food & Wine
    • Cucina Italiana
  • Travel
    • Italia
  • Video
  • English
    • Arts
    • Business
    • Entertainment
    • Food & Wine
    • Letters
    • Lifestyles
    • Mediterranean
    • New York
    • News
  • Subscribe for only $6/Year

© 2016/2022 VNY Media La Voce di New York

Are you sure want to unlock this post?
Unlock left : 0
Are you sure want to cancel subscription?