E' arrivato dal cielo, a bordo del suo Air Force One e non ha mai più posato gli occhi a terra. Mister President, con la testa in su, ha ammirato gli affreschi nella sala Clementina, in Vaticano. A pochi passi dall'altro potente del mondo Papa Francesco, Obama si è lasciato incantare dalla volta della sala aperta su un cielo infinito, nel cui centro spicca il "Trionfo di San Clemente", il Pontefice del I secolo.
Non ha potuto abbassare la testa neanche quando si è recato al palazzo del Quirinale dove, accanto alla bandiera a stelle e strisce issata per l'occasione e ai cecchini pronti a "redarguire" qualche malintenzionato, si è imbattuto nel Portale del Palazzo con la Loggia delle benedizioni del Bernini.
Il cielo uggioso e i vetri scuri dell'auto blu sono stati la salvezza del Presidente Obama che tra una visita istituzionale e l'altra, ha potuto far riposare il suo collo. Solo pochi attimi però, giusto il tempo di spostarsi da un posto all'altro in una Roma "fantascientificamente" libera dalle auto. Almeno nel tratto percorso dal suo corteo di più di 50 veicoli.
Poi, arrivati al Colosseo, il Presidente non ha proprio più potuto abbassare i suoi occhi. Di fronte a tanta meraviglia, dopo tanto correre da un appuntamento all'altro, ha detto: "E' più grande di uno stadio da baseball".
Silenzio. Il pubblico mugola.
Solo quello a casa però, perché lì intorno non ce n'era. Via i turisti, via i gladiatori posticci. Qualche fotografo si è divertito a immortalare la Roma prima e dopo la cura. Anche se in realtà la cura non c'è stata affatto. All'indomani della visita "americana", sono tornati i cortei delle persone (quello dell'Usb per la casa e per il reddito) al posto dei cortei di auto blu. E' tornato il traffico in ogni angolo della città. Sono tornati i gladiatori, le bancarelle e i professionisti del "salta la fila" davanti ai monumenti. Non se ne sono mai andate le buche sulle strade, ma quelle, Obama non ha potuto vederle per via della sua testa in su.
Intanto l'Air Force One ha ripreso il volo verso l'Arabia Saudita. E solo ora scopriamo che forse il punto di vista preferito dal Presidente degli Stati Uniti non era dal basso verso l'alto. Lo svela Barbara Nazzaro, la Cicerone di Obama, durante la visita nell'Anfiteatro Flavio. Obama su in alto, affacciato dal terzo livello ha finalmente guardato in basso esclamando: “Questo doveva essere il posto migliore per vedere i giochi: la barbarie del sangue nell’arena restava lontana".