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January 21, 2014
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La Sicilia costruita al di fuori della legge e che resta sempre in piedi

Giulio AmbrosettibyGiulio Ambrosetti
Triscina, la città interamente costruita abusivamente in provincia di Trapani

Triscina, la città interamente costruita abusivamente in provincia di Trapani

Time: 4 mins read

Negli Stati Uniti d’America – stando a quello che si vede nei film, sulla rete e in tv – non è un tabù realizzare edifici in riva al mare. Ci sono città costruite lungo le coste. E sono belle. Realizzate con gusto e nel rispetto dell’ambiente. Ma non sappiamo se, al di fuori delle aree urbane, i cittadini americani possano fare quello che gli passa per la testa: per esempio costruire abusivamente abitazioni o intere lottizzazioni. La cosa ci sembra molto difficile, perché, dalle vostre parti, la Legge è una cosa seria.

La stessa cosa non possiamo dire dell’Italia e, in particolare, della Sicilia. Dove le leggi esistono, ma spesso vengono ignorate e aggirate. Pensate: nel lontano 1976 il Parlamento siciliano (la Sicilia, questo lo ricordiamo sempre ai nostri lettori americani, è una Regione a Statuto autonomo: un po’ come uno dei vostri Stati) ha approvato una legge che sancisce l’inedificabilità assoluta entro i 150 metri dalla battigia, cioè dalla riva del mare. Ebbene, se venite in Sicilia vi accorgerete che interi tratti di costa sono stati ‘cementificati’ in barba a questa legge!

Forse il caso più clamoroso – ma non è il solo – è quello di Triscina, una località marittima a due passi da Selinunte, dove si snoda il Parco archeologico più esteso d’Europa. Siamo nella provincia di Trapani, dove l’abusivismo edilizio è la regola. Ma la stessa cosa vale per l’Agrigentino, il Siracusano, il Messinese, il Ragusano, il Catanese, il Palermitano.

Vada sé che tutte le abitazioni realizzate lungo le coste siciliane successivamente al 1976 sono da considerare fuori legge. E quindi andrebbero abbattute. Invece, tranne rarissime eccezioni, sono tutte fuori legge, ma sono in piedi. Abusive, fuori legge, ma ancora al loro posto.

Di più: non solo sono in piedi, ma spesso hanno gli scarichi – cioè le fogne – prive di depuratori: fogne che scaricano direttamente in mare. Ai lettori americani quello che scriviamo può sembrare una follia. Allora vi diciamo di più: a San Leone, in provincia di Agrigento, il depuratore è bloccato da vent’anni o giù di lì. E da tre anni il mare è inquinato e, nuotando, non è infrequente imbattersi in topi e scarafaggi. Il tutto sotto gli occhi ‘distratti’ delle autorità.

Detto questo, ora vi raccontiamo che cosa è capace di fare la mafia: la mafia vera, però, non quella oleografica: la mafia dei ‘colletti bianchi’: la mafia che arriva fino ai ‘santuari’ del potere. A tutti i livelli.

Dovete sapere che, dalla fine degli anni ’80 del secolo passato ad oggi ‘pezzi’ importanti delle coste siciliane sono state ‘cementificate’. In alcuni casi parliamo di villaggi abusivi. In parte abitati d’estate e in parte abitati in tutte le stagioni. Si tratta di manufatti che, attualmente, valgono poco. Appunto perché sono abusivi. Immaginate cosa succederebbe se, con una legge, queste abitazioni venissero ‘sanate’, cioè dichiarate ‘legali’. Il loro valore – trattandosi di insediamenti lungo tratti di litorale della Sicilia – aumenterebbe di molto.

Immaginate cosa succederebbe, poi, se non solo le abitazioni oggi abusive venissero dichiarate legali, ma se anche nel tratto di costa, una volta dichiarato ‘urbanizzato’, si potesse costruire ulteriormente. Si aprirebbe la corsa a una speculazione spaventosa lungo le coste della Sicilia.

Dovete sapere che, dal 2001 ad oggi, politica e mafia stanno provando in tutti i modi a far approvare dal Parlamento della Sicilia – che si chiama Assemblea regionale siciliana – una legge per ‘sanare’ le abitazioni costruite lungo le coste per consentire altre ‘cementificazioni’ (leggere speculazioni). Anche quest’anno il Governo regionale di Rosario Crocetta – quello della ‘Rivoluzione’ e dell’Antimafia delle chiacchiere – aveva inserito nella manovra di Bilancio 2014 una sanatoria edilizia. Mossa che è stata intercettata dai deputati regionali del Movimento 5 Stelle ed è stata bloccata. Simpatico Crocetta, no? E’ il presidente della Regione siciliana che si muove con la scorta, dice di fare antimafia e poi propone sanatorie edilizie!

Oggi è arrivata una novità. A quanto si racconta, un signore di Milazzo – grande centro della provincia di Messina – avrebbe presentato un ricorso al Consiglio di giustizia amministrativo, che in Sicilia è l’equivalente del Consiglio di Stato che c’è a Roma. Attenzione a quello che leggerete adesso. Stando a quello che abbiamo letto sul Quotidiano di Sicilia, ci sarebbe un pronunciamento del Consiglio di giustizia amministrativa – la più alta magistratura amministrativa della Sicilia – che, di fatto, aprirebbe la strada a una sanatoria edilizia?

A quanto ci è dato di capire, se su una abitazione o su una lottizzazione fuori legge l’amministrazione comunale competente si è pronunciata favorevolmente, violando la legge regionale, invece di perseguire gli amministratori comunali che si sono macchiati di questo reato si dà la possibilità a chi ha costruito abusivamente di ‘sanare’, cioè di legalizzare le abitazioni che ha realizzato fuori legge!

Ovviamente, non sappiamo se ciò risponde al vero, ma facciamo una semplice considerazione: se così fosse, saremmo davanti a una magistratura amministrativa che consentirebbe a chi ha violato la legge costruendo abusivamente – per esempio, lungo le coste della Sicilia – di godersi la sua bella casa abusiva e magari di vendersela guadagnando un sacco di soldi. l'augurio è che ciò non sia consentito, almeno lungo le coste.

Supponiamo che la mafia catanese negli anni ’80 e negli anni ‘90 abbia investito ‘cementificando’ chilometri di coste catanesi e siracusane. Se ci sarà una sanatoria tali abitazioni abusive – vere e proprie lottizzazioni abusive – acquisteranno grande valore. Sarà così? Speriamo di no.

Per capirci: stiamo parlando della Sicilia. Della Sicilia che ha il 20 per cento e forse più del proprio territorio vincolato con Parchi e Riserve naturali. Stiamo parlando delle coste della Sicilia. E tutti sappiamo che una parte di queste costruzioni abusive è stata realizzata in minima parte nelle aree protette e in massima parte lungo le coste.

Tutto questo mentre siamo tutti impegnati a fare antimafia, a manifestare per i magistrati che sono in prima fila nella lotta alla mafia, eccetera eccetera.

Paolo Borsellino diceva: la mafia e lo Stato sono due poteri. E due poteri o si combattono tra di loro o si alleano. Secondo voi, se questa storia della sanatoria edilizia è vera, in Sicilia due poteri si stanno combattendo o si stanno alleando?

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Giulio Ambrosetti

Giulio Ambrosetti

Sono nato a Palermo, ma mi considero agrigentino. Mio nonno paterno, che adoravo, era nato ad Agrigento. Ho vissuto a Sciacca, la cittadina dei miei genitori. Ho cominciato a scrivere nei giornali nel 1978. Faccio il cronista. Scrivo tutto quello che vedo, che capisco, o m’illudo di capire. Sono cresciuto al quotidiano L’Ora di Palermo, dove sono rimasto fino alla chiusura. L’Ora mi ha lasciato nell’anima il gusto per la libertà che mal si concilia con la Sicilia. Ho scritto per anni dalla Sicilia per America Oggi e adesso per La Voce di New York in totale libertà.

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