Nuova tragedia dell’immigrazione sulle coste della Sicilia. Per ora sono tredici (ma potrebbero essere di più) gli immigrati morti annegati sulla spiaggia di Sampieri a Scicli, in provincia di Ragusa, durante lo sbarco avvenuto questa mattina. Stavano cercando di raggiungere a nuoto la riva, dopo essersi lanciati in acqua da un barcone che si era arenato.
I morti sono tutti uomini. Fino a questo momento le forze dell’ordine hanno rintracciato a terra profughi. Tutti dichiarano di essere di nazionalità eritrea. Tra loro ci sono venti bambini e una donna incinta, che è apparsa in condizioni gravi ed è stata trasportata all’ospedale di Modica. Alcuni dei superstiti hanno parlato di un quattordicesimo morto, sul quale non c’è al momento conferma da parte delle autorità. Sono in corso ricerche in acqua.
L’arrivo dei migranti era stato segnalato da alcuni turisti che si trovavano sulla spiaggia. I corpi sono stati recuperati in acqua dalle forze dell’ordine, che stanno operando sul posto. Secondo quanto ricostruito sarebbero circa duecentocinquanta i profughi sbarcati.
Il naufragio è avvenuto vicinissimo a dove il 18 novembre 2005 morirono altri 25 migranti in un tragico sbarco. Inoltre il barcone si è arenato davanti alla fornace Pisciotto, in una contrada che viene soprannominata “a mannara” (ovile) dove è stato ambientato uno degli episodi della fiction televisiva del commissario Montalbano. A pochi chilometri di distanza, davanti al faro di Punta Secca, si trova invece la villa sul mare del commissario delle serie tv.
Il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Alessandro Cavalli, ha detto che il barcone è riuscito a raggiungere la costa ragusana sfuggendo ai controlli delle motovedette.
Intanto sono state fermate due persone, di probabile cittadinanza libica, probabilmente scafisti del barcone. È quanto si apprende da fonti investigative.