Quest'anno il Gay Pride nazionale in Italia è stato fortemente voluto dall'amministrazione di Palermo, dove per cultura e tradizione le differenze e le diversità sono una ricchezza, anche se il disappunto nei confronti di due persone dello stesso sesso che camminano per strada tenendosi per mano ancora oggi per molti è uno scandalo, che forse però sa più di vuoto conformismo piuttosto che di vero sentimento di ripudio.
E come potrebbe essere diversamente in una terra che dai Fenici in poi nel corso dei millenni ha visto così tante dominazioni, culture, religioni, abitudini?
Un'occasione per parlare di Legalità e Diritto, ma anche di Diritti di persone differenti ma con la stessa voglia di amore, pace, amicizia, famiglia.
Il Gay Pride 2013 sarà ricordato come la manifestazione dei record: gli spazi dei Cantieri Culturali alla Zisa, un esempio di archeologia industriale posto al centro della città piuttosto che in periferia (come spesso avviene in giro per il mondo), hanno ospitato eventi di carattere culturale, politico ed artistico di grande rilievo; un village di cinquantamila metri quadri, il più grande d'Europa.
Alberghi e B&B sono stati presi d'assalto in città per ospitare le tante Associazioni ed Organizzazioni che sono convenute a Palermo per la parata.
Il 22 Giugno, già a partire dalle 16:00, sul lungomare palermitano (il Foro Umberto I) si sono dati appuntamento ben ventuno carri carichi di persone che ballavano e cantavano, chi vestito con colori sgargianti e paillettes, chi con borchie e cappelli con visiera o semplicemente in jeans e maglietta e poi decine di migliaia (si dice centomila, ma il numero non è confermato dalle autorità), a piedi, in bicicletta, con bambini in passeggino, con i pattini, in un tripudio di musica e colori.
Un corteo lungo un chilometro, mille e mille volti che su strada o dai carri guardavano e cantavano felici, inneggiando ai diritti negati e con sorpresa anche tante persone e famiglie "normali", anche con i bambini in passeggino. Ai bordi delle strade e sui marciapiedi curiosi, turisti, giornalisti, fotografi… e tante persone in una atmosfera di pacifica condivisione, insomma davvero una festa.
Non una cartaccia, non una cicca di sigaretta o una lattina lungo questo corteo festante e chiassoso, non una scorrettezza o una fastidiosa ostentazione; se si voleva mostrare il lato "normale" degli omosessuali sicuramente l'obiettivo è stato centrato.
In verità non sono mancati alcuni esempi di “anticonformismo”, magari con vestiti un po' succinti e cappelli a falda larga o ornati di penne e piume, ma fanno parte del gioco.
La parata si è snodata attraverso le strade più centrali della città, per arrivare ai Cantieri Culturali, dove di sera fino a tarda notte, come dal 14 Giugno scorso, si sono susseguiti spettacoli di artisti locali ed internazionali nei vari luoghi di incontro messi a disposizione nelle sedici aree che costituiscono il Pride Village.