Caro Direttore,
Lei ha argomenti e strumenti per dissertare in merito al grave fenomeno della "fuga di talenti" italiana: se vuole usare questa esperienza come spunto, spero possa esserLe utile.
Mio figlio ha concluso una carriera scolastica fuori dall'ordinario (documentata dagli allegati), sintetizzabile così:
– International Baccalaureate alla Anglo American School di Mosca nel 2008
(a 16 anni e 9 mesi)
– Bachelor in Economics & Management alla Bocconi nel 2011 (con scambio di 5 mesi alla Hong Kong University) con 110 e lode (all'età di 19 anni e 10 mesi).
– Master in Finance & Private Equity nel 2012 alla LSE London School of Economics con "distinction" e primo premio Antoine Faure-Grimaud, come miglior studente del corso, conseguito a Luglio 2012
In agosto 2012 ha cominciato a lavorare a Mosca a Morgan Stanley ed a Settembre ha compiuto …. 21 anni: infatti è nato il 29-09-1991, stessa data di Silvio Berlusconi !!!! nessuno è perfetto…
Fin qui la questione resta comunque privata: dove diventa di interesse pubblico e sociale per il nostro paese?
Nonostante le credenziali, non ha ricevuto UN SOLO CENNO DI INTERESSE da controparti italiane, mentre sin dall'inizio del 2010 (quando ancora aveva 18 anni ed era al secondo anno in Bocconi) ha cominciato ad essere corteggiato da molte organizzazioni straniere quali Goldman Sachs, Morgan
Stanley, JP Morgan, Deutsche Bank e altre, in totale assenza di quelle italiane (notare che varie grandi aziende italiane sono finanziatrici di Bocconi….quindi pagano per formare cervelli e poi li "regalano" agli
stranieri).
Di fatto, nell'estate del 2010 Morgan Stanley gli ha fatto fare uno stage di 10 settimane a Londra, vero e retribuito (retribuito con 8.500 UK Sterline + costo appartamento + viaggi aerei, altro che stage italiani
sfrutta-giovani !!!), lo ha assunto al termine dello stage, gli ha "conservato il posto per due anni" e gli ha anche dato una borsa di studio di 5.000 sterline per essersi iscritto al corso di Master of Science alla LSE!
Allora le domande che sorgono sono:
– Si fa tanto parlare di fuga di cervelli, ma le aziende/istituzioni italiane cosa offrono VERAMENTE per trattenerli?
– Oppure, cosa offrono per indurli a tornare?
– Siamo sicuri di avere strumenti ed aziende in grado di battere la concorrenza estera?
– COSA DEVONO FARE I GIOVANI per costruirsi un futuro in patria e contribuire alla sua rinascita?
– Oppure agli italiani resta SOLO la via dell'emigrazione, come una volta?
Con i migliori saluti,
Franco Tollardo
Un padre emigrato, figlio e nipote di emigrati, orgoglioso (e molto arrabbiato)