Mentre in Italia la campagna elettorale è agli sgoccioli e ci si prepara al voto di domenica, all’estero le urne sono ormai chiuse. Sono infatti da considerarsi valide le schede elettorali pervenute al Consolato di competenza entro le 16 di ieri, giovedì 1 marzo. Per gli italiani all’estero, insomma, alea iacta est: e il dado è tratto anche per i nostri connazionali della ripartizione Nord Centro America, nonostante, come noi della Voce abbiamo più volte sottolineato, tra i candidati figurasse una lista – Free Flights to Italy – sulla quale sono emersi fondati dubbi di legittimità.
Lista che ad oggi, a votazioni concluse, compare ancora regolarmente nell’elenco pubblicato sul sito del Ministero dell’Interno, e della quale si può ancora consultare la Dichiarazione di Trasparenza nonostante il notaio Luigi D’Alessandro, che noi abbiamo contattato personalmente, abbia più volte affermato di non riconoscere firma e sigillo a lui attribuiti apposti sul documento. Non solo: in alcuni forum e gruppi ci siamo imbattuti in commenti di utenti che dichiarano di avere votato per la lista, ignari delle presunte irregolarità emerse fin qui.
Anche per questo, noi della Voce continuiamo a tenere alta l’attenzione sulla vicenda, e proseguiamo nella nostra inchiesta per cercare di ricostruire il quadro completo. Ad oggi sappiamo che la denuncia del notaio D’Alessandro ha fatto aprire un’indagine presso la Procura di Roma, a cui si aggiunge l’esposto presentato dal candidato del MAIE e giornalista Rai Leonardo Metalli. Inoltre, abbiamo contattato i Consolati di Los Angeles e San Francisco e all’Ambasciata italiana negli Usa, alla ricerca dell’ufficio competente che, secondo la normativa, deve aver autenticato le sottoscrizioni raccolte da Giuseppe Macario a sostegno della propria lista. Entrambi i Consolati e la stessa Ambasciata ci hanno risposto consigliandoci di contattare il Servizio Stampa Servizio per la stampa e la comunicazione istituzionale del Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione internazionale. Dalla Farnesina, ci hanno comunicato di non poter, in questo momento, rivelare gli uffici coinvolti nell’autentica delle firme, ma ci hanno assicurato il loro impegno nell’effettuare le verifiche del caso, condividendole, peraltro, con tutte le autorità coinvolte nel processo elettorale.
Sia dal punto di vista giudiziario che da quello istituzionale, insomma, sono in corso delle indagini che appureranno le responsabilità di Giuseppe Macario e chiariranno la posizione della sua lista Free Flights to Italy. Non è dato sapere, invece, che ne sarà del voto degli italiani in Nord America: qualora venissero confermate le irregolarità, verrà invalidato? In effetti, esiste qualche precedente in questo senso. Nel 2014, ad esempio, venne annullato il voto delle elezioni regionali del Piemonte del 2010 per un caso per certi versi simile a quello di Free Flights to Italy: la presenza di una lista, i Pensionati per Cota, viziata da irregolarità, visto che 18 firme su 19 a sul sostegno erano false. Un annullamento peraltro confermato in Cassazione.
Certo, le differenze tra quel caso e questo sono evidenti: innanzitutto, in Piemonte si trattava di una lista a sostegno del governatore eletto, mentre in questo caso Free Flights to Italy, verosimilmente, avrà preso pochi voti. Inoltre, quelle erano elezioni regionali e queste sono politiche, nella circoscrizione estero. Il punto che si dovrà chiarire, di qui in poi, è se il vizio – qualora confermato – abbia inficiato tutti gli atti della consultazione elettorale oppure no. Nelle prossime settimane, ne sapremo di più.