Da quanti anni e perché vive all’estero? Perché ha deciso di candidarsi e perché con questa lista?
“Vivo in Italia e dall’anno 2000 gli italiani nel mondo sono entrati a pieno titolo nella mia vita. Si può dire che sono quotidianamente oltreoceano avendo instaurato un contatto diretto con milioni di connazionali nel mondo, avendo scritto e condotto per molti anni “Sportello Italia”, programma di punta di Rai Italia, importante riferimento di servizio per tantissimi italiani e discendenti nei cinque continenti. I miei frequenti viaggi per il mondo, in particolare in Nord America, mi hanno consentito di approfondire ulteriormente la conoscenza degli italiani che vivono fuori dall’Italia ed interessarmi anche fattivamente alla soluzione di problematiche relative a vari casi concreti.
Riguardo la motivazioni della mia candidatura, per me è stata una conseguenza logica proporre la mia esperienza al servizio dei cittadini e degli italiani all’estero in un periodo socio politico sicuramente complicato, ma con grandi opportunità di miglioramento grazie anche agli ideali e al programma di Forza Italia (Coalizione di centrodestra) che rispecchiamo in pieno i miei ideali, condividendo le battaglie e il percorso politico di Silvio Berlusconi, che vede nel nostro paese una possibilità di successo e riscontro nel mondo”.
Quale considera il problema più immediato dell’Italia e come si dovrebbe affrontare?
“L’Italia è un paese di grandi opportunità e spesso il cittadino si ritrova arenato a causa della troppa burocrazia. Bisognerebbe riorganizzare la macchina dello Stato per dare varie opportunità all’accesso dei servizi: meno Stato invadente, più Stato efficiente, più Società”.
Quale problematica inerente gli interessi dei cittadini italiani residente all’estero e in particolare in Nord-Centro America considera la più urgente e cosa proporrebbe fin dal primo giorno dell’apertura dei lavori del Parlamento?
“Come ho sempre ribadito, il mio obiettivo più grande è quello di fare da ponte in Parlamento per i nostri connazionali all’estero affinché siano a tutti gli effetti cittadini di serie A. Rafforzare la rete consolare, parità fiscale, agevolare le pratiche per l’acquisizione della cittadinanza, mantenere sempre viva e attuale la nostra lingua sono tra i miei obiettivi principali. Chi vive all’estero e continua a volere un contatto con l’Italia è perché la ama ed io desidero fortemente contribuire a non fare perdere questo valore aggiunto.
Sarebbe disposta e quanto ad andare contro le decisioni del suo partito qualora queste andassero a sfavore dei cittadini italiani all’estero? C’è una forza politica o un leader politico al quale non voterebbe mai la fiducia in Parlamento anche se il partito ve lo chiedesse?
“Le trovo entrambe possibilità alquanto remote, in quanto il partito di cui faccio parte ha sempre dimostrato pieno rispetto per gli italiani all’estero e sono certa continuerà a farlo. Anzi, ringrazio i vertici di Forza Italia per avere riposto in me la fiducia nel rappresentare gli italiani all’estero, candidandomi nella lista Senato Nord e Centro America”.
Il Nord e Centro America è una zona enorme, dal Canada al Messico e oltre, come pensa realmente di conoscere e rappresentare tutte le comunità di italiani che ci vivono? Non c’è il rischio di un distacco e di una vita “romana” lontana dai problemi di chi vi ha eletto?
“Come già ho detto attraverso ‘Sportello Italia’, il programma televisivo di servizio che ho scritto e condotto per migliaia di puntate, ho avuto il compito e privilegio di confrontarmi con una moltitudine di problematiche dei connazionali che vivono all’estero anche e soprattutto in tutti quei paesi che fanno parte della ripartizione del Nord e Centro America, essendo i telespettatori che mi hanno seguito e scritto praticamente ovunque. L’abilità sarà nel sapere conciliare la vita “romana” legata all’impegno e la presenza in Parlamento, con la vita ‘extraromana; andando ad incontrare i nostri connazionali anche in quei paesi dove ci sono comunità di italiani numericamente minori e state pur certi che lo farò!”
La lingua italiana è fra le più studiate al mondo (la quarta…). Eppure le cattedre nelle università del Nord America diminuiscono… Cosa farebbe di concreto per promuoverla meglio nel Nord e Centro America?
“E’ importante stimolare maggiore interesse verso la nostra lingua attraverso varie strategie come rafforzare i rapporti tra la rete diplomatica e le scuole pubbliche e private. Inoltre da conduttrice ed autrice di programmi dedicati nello specifico agli italiani all’estero, posso testimoniare che anche attraverso programmi televisivi creati ad hoc si ottiene un ottimo stimolo allo studio. Sicuramente mi batterò quindi anche per incrementare l’offerta dei programmi televisivi poiché ritengo siano uno strumento prezioso e diretto per studiare ed approfondire la conoscenza della nostra lingua e cultura”.
Cosa vorrebbe che l’Italia imitasse dalla democrazia degli Stati Uniti (Canada, Messico, Repubblica Dominicana…) e cosa invece vorrebbe che il suo paese di residenza imparasse dal modo di far politica in Italia?
“Dal Canada sicuramente la gestione dell’ambiente. Da Messico e Repubblica Dominicana la possibilità per i cittadini di eleggere il Presidente della Repubblica, un esempio di partecipazione democratica importante che condivido. Dagli USA: la valorizzazione e l’autonomia degli Stati che non impedisce agli americani di essere patrioti”.
C’è un personaggio storico italiano (nella politica come della letteratura, arti, scienza…) al quale vorrebbe ispirarvi nei valori e nelle idee per la sua carriera in Parlamento?
“Tendenzialmente cerco di prendere vari insegnamenti e stimoli da diverse persone nella storia e nel quotidiano, essendo in continuo contatto con la gente. Se dovessi pensare a qualcuno in particolare, mi viene in mente l’astronauta Samantha Cristoforetti. Una donna che non si è posta “limiti di spazio” (anzi li ha superati!) ed ha raggiunto obiettivi importanti per il nostro Paese e non solo. In qualche modo sento di dire che mi rispecchio molto nella volontà di volere superare i limiti dello spazio, dei chilometri, della burocrazia e soprattutto nella volontà di voler raggiungere degli obiettivi importanti per il nostro Paese e per chi lo rappresenta all’estero.
Cosa pensa delle problematiche sulla parità di genere? Gli abusi sessuali sulle donne: un problema urgente che necessita immediati interventi anche legislativi, oppure solo uno scandalo di Hollywood? E in Italia, è giunto forse il momento di eleggere un Presidente della Repubblica donna?
“Sicuramente sarebbe bello avere un Presidente della Repubblica donna, un segno di maturità e profondità per la nostra Nazione. Ci sono moltissime donne di valore che fanno comunque fatica a raggiungere gli stessi obiettivi professionali di un uomo, solo perché a parità di bravura si preferisce un uomo. Per quanto riguarda gli incarichi istituzionali donna o uomo non fa differenza, ma piuttosto, la fa la competenza e la voglia di migliorare il nostro Paese. E’ un problema culturale e non possiamo chiudere gli occhi davanti ad abusi e violenze nei confronti delle donne. Anche in Italia è necessario intervenire su questo fonte, soprattutto per un impegno culturale che insegni a vedere le donne come una risorsa e non come oggetti”.