Qual è secondo voi il problema più urgente dell’Italia e cosa proporreste per risolverlo?
“Attualmente siamo in piena emergenza per il raddoppiarsi, se non triplicarsi delle bollette. E’ una situazione gravissima per le famiglie che non riescono ad arrivare a fine mese , per le imprese, si corre il rischio di chiusura di molte attività imprenditoriali che hanno già subito gravi danni per la pandemia ( parlo di ristoratori, albergatori e tutto l’indotto connesso), per il comparto industriale, si rischia una gravissima de-industrializzazione. Nel precedente Governo, inascoltati abbiamo chiesto uno scostamento di bilancio per tamponare questo stato emergenziale gravissimo. Ovviamente la priorità è usare fondi di bilancio ove disponibili, ma la norma sugli extra-profitti per come e’ stata redatta offre il fianco a controversie legali e pertanto le Aziende coinvolte non hanno versato quanto richiesto: quindi il gettito generato e’ stato irrisorio ed insufficiente rispetto a quanto previsto; al contempo la situazione e’ talmente grave che ogni giorno in più porta a situazioni irreversibili dal punto di vista economico. Ritenendo sia la situazione di una gravità senza precedenti, che i fondi attuali insufficienti , crediamo inevitabile uno scostamento di bilancio. Al contempo occorre intervenire, come hanno già fatto altri Paesi, per investire e incentivare le rinnovabili. Ricordo che il c.d. Superbonus, (misura che ha incrementato il Pil) volta proprio all’efficientamento energetico, è stato ed è tutt’ora duramente osteggiato dal Governo Draghi”.
Il governo Draghi è stato un grande alleato degli Usa. Che posizione dovrà tener l’Italia nella prossima legislatura rispetto a Washington e nei confronti della guerra in Ucraina?
“Pur ritenendo fondamentale l’alleanza con Washington, va data priorità alle esigenze e alle politiche dell’Europa, un Europa piu’ forte, può divenire un attore strategico dal punto di vista internazionale e veicolare e sostenere con maggiore forza i principi su cui si basano tutte le moderne Democrazie, in primis quella Americana. Le stesse strategie geopolitiche degli USA troverebbero giovamento avendo come partner un Europa più forte. Quindi credo strategico sia promuovere un’ Europa forte ed unita, (ma purtroppo da Ventotene ad oggi c’è ancora molta strada da fare), che al contempo rafforzare la collaborazione con gli USA. Rispetto all’Ucraina, seppur con fermezza e mantenendo i capisaldi del rispetto dei territori e della sovranità Nazionale, occorre che l’Italia con l’Europa, solidale e unita, e ferma sui principi ineludibili già menzionati, mantenga un canale di comunicazione e si ponga come intermediaria per facilitare il processo di pace, non lasciando il campo scoperto ad altri interlocutori”.
Le regole e le modalità del voto per gli italiani all’estero vi soddisfano o il sistema dovrebbe essere cambiato ? E come?
“Con il 70% di astensionismo e’ chiaro che il sistema cosi’ come e’ ora concepito non va. Chiediamo una più ampia revisione del sistema di rappresentanza degli Aire, che avvicini gli Italiani all’estero alle istituzioni, rendendoli più partecipi, in linea con i principi fondanti del M5S. Chiediamo e crediamo nel voto digitale: il sistema attuale e’ arcaico e soggetto a brogli ed errori. Con il voto digitale la procedura sarebbe più semplice e gli Aire potrebbero votare più facilmente e inoltre le elezioni potrebbero svolgersi in contemporanea con l’Italia. E’ una riforma da attuare prima di subito”.
Pensate che l’istituzione del Com.It.Es (Comitato degli italiani all’estero) abbia bisogno di essere riformato per servire i cittadini in maniera efficiente?
“Assolutamente si, anche qui abbiamo il dato della scarsissima affluenza per le votazioni. Chiediamo maggiori investimenti nella digitalizzazione, la creazione di un sistema digitalizzato, esteso anche ai Consolati, che vanno potenziati, l’istituzione di uno sportello c.d. di primo arrivo che, anche tramite una linea telefonica dedicata h24, assista i connazionali che si recano all’estero, e che li supporti facilitandoli negli adempimenti burocratici. Inoltre attraverso il sistema digitalizzato, i connazionali potrebbero esprimere il loro grado di soddisfazione nella fruizione del servizio e monitorare anche come vengono spesi i fondi stanziati per il funzionamento di tali istituti. Chiediamo anche l’abolizione dell’inversione dell’opzione, cioè la pre-registrazione per poter votare. Come MoVimento 5 stelle non possiamo che sollecitare tutte le misure volte a rendere i processi democratici più trasparenti possibili ed ad incrementare la partecipazione attiva del cittadino Aire in tali processi”.
Quali sono le vostre difficoltà in questa campagna elettorale? Oltre a La Voce di New York, ci sono state altre realtà istituzionali o private che hanno creato occasioni per farvi conoscere dai cittadini iscritti all’Aire che fra pochi giorni dovranno votare votare per voi?
“Ringrazio per la domanda, si ho avuto molte difficoltà a veicolare il programma del M5S e al contempo farmi conoscere. Colgo l’occasione per ringraziare la Voce di NY per questa importantissima iniziativa, per me finora l’unica. La Voce ha dimostrato di operare concretamente a favore della Democrazia ed a veicolare le informazioni affinché il Cittadino possa avere gli strumenti per effettuare una scelta consapevole”.