Alcuni dem sono fortemente critici per l’espulsione in El Salvador di Kilmar Abrego Garcia, residente nel Maryland, avvenuta senza il basilare requisito della democrazia del “giusto processo”, accusando Trump di aver volutamente violato gli ordini della magistratura. Ma altri, pur continuando a opporsi alle erratiche azioni del presidente, hanno cercano di spostare l’attenzione sulle preoccupazioni economiche e le conseguenze delle politiche tariffarie e dei prezzi persistentemente elevati affermando che la vicenda dell’ingiusta espulsione di Abrego Garcia è solo un diversivo per distogliere l’attenzione dal caos politico ed economico creato dalla Casa Bianca con dazi.
Ábrego García, il migrante salvadoregno residente nel Maryland e sposato con una donna statunitense, era stato arrestato il 12 marzo ed espulso tre giorni dopo. Insieme a lui erano stati trasferiti in una prigione di massima sicurezza in Salvador altri ventidue salvadoregni e 238 venezuelani, accusati di far parte di bande criminali.
Gli inquirenti in tribunale avevano ammesso che l’espulsione di Abrego Garcia era stata causata da un “errore amministrativo” perché l’ordine di espulsione nei suoi confronti era stato definitivamente annullato da un tribunale federale nel 2019. Ma avevano affermato di non poter rimediare all’errore perché l’uomo era stato ormai affidato alle autorità salvadoregne. Insistendo poi sulla non provata sua appartenenza alla banda criminale Ms-13, che Washington considera un’organizzazione terroristica. La Corte Suprema ha respinto questa logica e la scorsa settimana ha ordinato all’amministrazione di “agevolare” il suo rientro negli Stati Uniti, il che ha portato un giudice federale a richiedere aggiornamenti quotidiani sugli eventuali progressi.
Il senatore Chris Van Hollen, democratico del Maryland, è stato tra i democratici più attivi in questa vicenda, anche perché Abrego Garcia vive nel Maryland e la comunità ispanica locale è molto attiva. Ed è andato in El Salvador questa settimana per sollecitarne il rientro con le autorità locali e ieri è riuscito ad incontrare Abrego Garcia. Era solo, ma altri democratici al Congresso, come i deputati Maxwell Frost della Florida, Yassamin Ansari dell’Arizona e Delia Ramirez dell’Illinois, si sono offerti di aiutare Van Hollen o addirittura di andare anche loro nei prossimi giorni in El Salvador per testimoniare l’importanza che danno a questa vicenda.
C’è però chi nel partito democratico ritiene tutta questa vicenda un trucco della Casa Bianca per distogliere l’attenzione. Il governatore della California Gavin Newsom, un democratico che con molta probabilità si candiderà alle primarie per le prossime presidenziali, nel corso di una conferenza stampa a Los Angeles per raccontare le azioni da lui avviate in tribunale per combattere i dazi che Trump sta imponendo, ha minimizzato il caso Abrego Garcia, definendolo una “distrazione” messa in atto dalla Casa Bianca per nascondere il caos economico creato. “Questa è la distrazione del giorno. L’arte della distrazione”, ha detto Newsom. ” Questo è il dibattito che la Casa Bianca vuole per nascondere la follia della politica economica che sta attuando. Preferiscono parlare di immigrati violenti deportati, litigare e cercare di delegittimare i magistrati perché non vogliono un dibattito sui dazi e sulle loro conseguenze sull’economia. Si nascondono così per non essere responsabili nei confronti del caos creato”.
Un sondaggio della CNBC pubblicato giovedì ha rilevato che la maggioranza degli americani approva la gestione del confine meridionale con il Messico da parte di Trump (53%) e “l’espulsione degli immigrati clandestini” (52%). Ma l’approvazione diminuisce di molto sulle questioni economiche, con il 57% che disapprova le decisioni sui dazi e il 60% che disapprovava la sua gestione dell’inflazione e del costo della vita.
L’opinione di Newsom è condivisa da molti altri democratici che vedono la strumentalizzazione politica che Trump sta facendo della vicenda delle espulsioni per distogliere l’opinione pubblica dalle conseguenze economiche delle sue decisioni.
Proprio questa mattina il presidente ha gettato nuova benzina sul fuoco delle polemiche scrivendo su Truth Social che Van Hollen “sembrava un idiota in El Salvador”, accusandolo di “chiedere attenzione” e definendolo un politico alla ricerca di un riflettore.
Il trumpismo non ha solo trasformato il partito repubblicano perché la principale divisione nella politica americana oggi non è più tra democratici e GOP, ma tra chi crede nel sistema e chi non ci crede.
In meno di 10 anni, l’America ha vissuto un profondo cambiamento in cui le divisioni di classe sono state capovolte. Dal 1948 al 2012, il 5% degli americani con il reddito più alto votava per i repubblicani. Ora questo trend si è invertito. I Maga non sono ricchi, sono i blue collar, i “Joe the plumber” che i democratici hanno perso. E per questo ora molti democratici preferiscono evitare di parlare di immigrazione e concentrarsi invece sull’economia, vedendola come la questione che ha alimentato la vittoria di Trump e il modo migliore per riconquistare il sostegno degli elettori persi lo scorso autunno.
“Penso che sia un errore concentrare l’opposizione democratica su confini e immigrazione, perché significa giocare sul territorio di Trump e su una questione che la gente continua a sostenere “, ha affermato un esponente democratico alla NBC News , che ha parlato apertamente del delicato argomento a condizione di mantenere l’anonimato. “Ed è una questione su cui la maggior parte degli elettori vede i Democratici in difficoltà, e concentrare tutta l’opposizione su questo tema rafforza questa percezione”.