Alla fine, nonostante le speculazioni, Beyoncé non c’è stata. Kamala Harris ha calcato il palco dello United Center sulle note di Freedom, come al solito, ma senza la sua cantante. Un power suit grain de poudre in lana blu navy di Chloé a farle da doppia pelle nell’ultima serata della Convention Democratica e durante il suo discorso di accettazione della nomination per la corsa alle presidenziali 2024.
Appena è apparsa sul grande schermo, l’arena è esplosa: i cartelli, che, giorno dopo giorno, sono stati alzati dai delegati nella platea, hanno concluso la serie – “We Love Joe”, “Vote”, “Walz” – con “Kamala”.
Nella prima parte del suo discorso – a braccio, Harris ha ripercorso tutte le scelte che l’hanno portata fino a questo momento. Il ruolo della madre, immigrata dall’India in California per studiare sul tumore al seno e rimasta negli Stati Uniti per amore, fondamentale a renderla così ambiziosa e caparbia. La facoltà di legge e la decisione di diventare prosecutor per una sua amica, Wanda, che è stata abusata dal patrigno. La notizia ha fatto scattare in lei il senso di giustizia: “Fare male a una sola persona significa farlo a tutti. Per questo, prima di ogni processo ripetevo: Kamala Harris for the people”.
A fare da spartiacque il momento in cui ha accettato l’incarico di candidata alle presidenziali 2024. Tutti si sono alzati a fare il tifo per lei. Molti si sono commossi. Harris ha ripreso con tono aggressivo e pungente, ricordando i valori, e soprattutto le persone, per cui combatte. Si è riappropriata di un senso di patriottismo che ha fatto esplodere l’arena in un unico coro: “USA! USA! USA!”. Una scena più tipica dei rally repubblicani.
Ha attaccato duramente il suo avversario. Si è rivolta al pubblico a casa, guardando fisso la telecamera: “Immaginate che cosa avrebbe intenzione di fare se gli dessimo il potere di nuovo. Libererebbe gli estremisti violenti che hanno attaccato Capitol Hill il 6 gennaio 2021 e schiererebbe i militari contro i nostri stessi cittadini. Considerate il potere che avrà, soprattutto dopo che la Corte Suprema ha stabilito che sarà immune da azioni penali”. Ha citato il rapporto con Putin e quello con “i dittatori, come Kim Jong-un”. Ha ripercorso gli obiettivi della sua agenda per sostenere la classe media – la legge sull’aborto, l’“economia delle opportunità”, posti di lavoro per tutti – e ha fatto riferimento anche alla guerra a Gaza. “Sosterrò sempre il diritto di Israele di difendersi e farò sempre in modo che ne abbia la capacità. Ma ciò che è accaduto nella Striscia negli ultimi 10 mesi è devastante. Sono state perse così tante vite innocenti. L’entità della sofferenza è straziante”, sottolineando l’importanza di un cessate il fuoco a cui sta lavorando insieme a Biden.
L’intera serata è stata un crescendo di adrenalina. Dal momento in cui P!nk insieme alla figlia Willow hanno aperto le danze con una versione acustica di What About Us, gli speaker hanno caricato la platea verso il gran finale.
Primo fra tutti il senatore dell’Arizona Mark Kelly, accompagnato dalla moglie Gabrielle Giffords che ha raccontato di essere sopravvissuta a una sparatoria a Tucson nel 2011. Lui si è stato fra i pochi della Convention a parlare di politica estera, riferendosi alla NATO come un’“alleanza cruciale” per proteggere il Paese e mantenere la pace nel mondo.
La governatrice del Michigan Gretchen Whitmer ha criticato Trump mettendolo a paragone con Harris, che, nel momento del bisogno, sarebbe in grado di tirare fuori l’America dalla crisi perché ha avuto una vita normale, comune. “Lei ha vissuto una vita come la nostra. Ci conosce. Trump non vi conosce per niente. Credete che capisca la situazione in cui vi si rompe l’auto e non potete andare al lavoro? No. La sua prima parola sarebbe autista”.
L’attrice e produttrice Eva Longoria ha ripreso lo slogan introdotto da Barack Obama “yes, we can”, trasformato alla fine della seconda giornata in “yes, she can”, e lo ha tradotto in spagnolo: “Sí, se puede” arrivando a “She se puede”.
La sorella di Harris, Maya, ha ricordato con commozione la madre, Shyamala Gopalan Harris, per aver trasmesso ai figli l’idea che lavorando duramente si raggiungono gli obiettivi. Il massimo insegnamento: “Dal conoscersi e mostrarsi per chi siamo derivano potere e possibilità. La mamma sapeva che potevamo essere gli autori delle nostre storie. Vorrei che fosse qui con noi stasera”.
Il governatore del North Carolina Roy Cooper ha elogiato Harris come “combattente” e “America, noi abbiamo molte grandi battaglie davanti a noi”.