“Il popolo americano è intelligente. Trattatelo come tale”.
A rompere l’armonia apparentemente perfetta di un Partito Repubblicano sempre più stretto attorno al leader- Trump ci ha pensato la voce critica di Nikki Haley. L’ex candidata alle primarie GOP e già ambasciatrice alle Nazioni Unite sotto Trump, intervistata martedì dal network conservatore Fox News, ha aspramente criticato la strategia elettorale del magnate newyorkese, giudicandola insufficiente per ottenere la vittoria contro la rivale democratica Kamala Harris.
Il peccato originale, secondo Haley, sarebbe la pressoché totale assenza di temi sostanziali – sostituiti da una campagna di demolizione della reputazione dell’avversaria. Un esempio? L’insistenza di Trump sul fatto che Harris sia realmente nera oltre alle generiche accuse di incompetenza nei suoi confronti.
“Voglio che questa campagna vinca. Ma la campagna non vincerà parlando delle dimensioni della folla. Non vincerà parlando della razza di Kamala Harris. Non vincerà parlando del fatto che è stupida. Non si può vincere su queste cose”, ha spiegato l’ex governatrice della Carolina del Sud.
Il riferito è ad alcuni controversi commenti di Trump su Harris, da lui accusata di aver manomesso con l’intelligenza artificiale la foto di un comizio all’aeroporto di Detroit (la foto si è poi rivelata totalmente autentica) nonché di aver rinnegato le sue presunti origini “indiane” dicendo di essere afroamericana.
Haley, che aveva già duramente bersagliato Trump durante le primarie repubblicane (in cui era rimasta a lungo la sua unica avversaria), si è detta molto preoccupata per la scelta di Trump di assecondare anzitutto la sua base elettorale “Maga” (Make America Great Again) – concentrandosi su voti praticamente certi invece di fare proseliti in altri segmenti più moderati dell’elettorato.
“Dobbiamo puntare sulle donne suburbane, sui votanti laureati, sugli indipendenti, sui repubblicani moderati e sui democratici conservatori,” ha esortato Haley.
Conversando con il giornalista Bret Baier, Haley ha rivendicato il merito di aver previsto il subentro della vicepresidente Harris a Biden.
“I repubblicani non dovrebbero essere sorpresi dal fatto che ora stiamo correndo contro Kamala Harris. Si è sempre trattato di affrontare lei”, le sue parole. “Non c’era modo che Joe Biden, nelle condizioni in cui lo abbiamo visto, potesse affrontare lo stress di un’elezione. Era una cosa in cui credevo allora. È per questo che ho fatto costantemente riferimento a lei, perché sapevo che Kamala Harris era la persona che avevamo.
“E l’unica cosa che i repubblicani devono smettere di fare: Smettere di lamentarsi di lei. Sapevamo che sarebbe stata lei”.
Dopo un periodo di riflessione, lo scorso maggio l’ex governatrice della Carolina del Sud aveva pubblicizzato il suo sostegno a favore di Trump, esortandolo tuttavia ad impegnarsi per conquistare l’elettorato che aveva sostenuto la sua rivale durante le primarie – non dando per scontata la loro lealtà.
“Come elettrice, la mia priorità è un presidente che coprirà le spalle ai nostri alleati e chiederà conto ai nostri nemici, che renderà sicuro il confine, senza più scuse. Un presidente che sostenga il capitalismo e la libertà, che capisca che abbiamo bisogno di meno debito, non di più debito. Trump non è stato perfetto su queste politiche, l’ho detto chiaramente molte volte, ma Biden è stato una catastrofe, quindi voterò per Trump”, aveva affermato Haley.