Durante il weekend intenso di colloqui con i possibili vicepresidenti, la campagna di Kamala Harris ha lanciato un programma per coinvolgere tutti i “Repubblicani che non credono più che il partito di Donald Trump rappresenti i loro valori e che voteranno contro di lui a settembre”, ha riferito il direttore nazionale del progetto Austin Weatherford ad Associated Press.
“Republicans for Harris” è una “campagna dentro alla campagna”: verranno organizzati dei comizi fino al giorno delle elezioni presidenziali a cui parteciperanno i maggiori rappresentanti del GOP non contenti della prospettiva trumpiana, in modo da coinvolgere altri membri del partito non soddisfatti, concentrandosi soprattutto su coloro che alle primarie avevano votato Nikki Haley – fino allo scorso maggio, quando ha cambiato tono, aveva giurato che non avrebbe mai votato Trump. Secondo i rappresentanti di Harris, infatti, l’unico modo per convincere un repubblicano ad appoggiare la vicepresidente è il contatto diretto con un altro membro del GOP.
Già da lunedì sono stati fissati tre appuntamenti: in Arizona, in North Carolina e in Pennsylvania, in attesa dell’annuncio del vicepresidente, con cui Harris comincerà a partecipare ai comizi. E la campagna si prenderà tutto il tempo necessario “per guadagnare il voto dei Repubblicani che credono nell’anteporre il Paese al partito e che sanno che ogni americano merita un presidente che protegga le loro libertà”, ha concluso Weatherford.
Country over party 🇺🇸 #RepublicansForHarris
RSVP for a Zoom rally: https://t.co/bqkDO8GRMb pic.twitter.com/XGmFSgvdnc
— Republicans for Harris (@RepsForHarris) August 1, 2024
Fra i Repubblicani più noti che hanno già appoggiato Harris ci sono: l’ex rappresentante Adam Kinzinger, che aveva appoggiato il ticket democratico ancora prima del dibattito di fine giugno fra il presidente Joe Biden e Trump; l’ex addetta stampa di Trump Stephanie Grisham; gli ex governatori del Massachusetts Bill Weld e del New Jersy Christine Todd; l’ex segretario alla Difesa Chuck Hagel; l’ex segretario ai Trasporti Ray LaHood; gli ex rappresentanti dell’Illinois Joe Walsh, di New York Susan Molinari, della Virginia Denver Rigglerman; di Rhode Island Claudine Schneider; ex altri undici membri repubblicani del Congresso.
Su tutti, spicca la voce di Olivia Troye, ex consigliera per la sicurezza nazionale dell’ufficio dell’ex vicepresidente Mike Pence, che ha invitato il suo capo in diretta su MSNBC a sostenere la campagna di Harris. “Se [Pence] stai ascoltando in questo momento, ti incoraggio a fare la cosa giusta. La posta in gioco di queste elezioni è troppo alta per lasciare che la partigianeria metta a repentaglio la nostra libertà e la Costituzione”.
Pence ha rinunciato alla corsa presidenziale lo scorso anno e a gennaio 2024 ha dichiarato che non avrebbe appoggiato la candidatura di Trump, a fronte delle tensioni nate tra i due dopo le elezioni del 2020. Nonostante le pressioni del suo ex capo, l’ex vicepresidente ha dichiarato più volte di non poter non riconoscere la vittoria di Biden. E quando quest’ultimo si è ritirato, Pence l’ha definita come “la giusta decisione”.