Sondaggi pesanti per Donald Trump. Le pendenze giudiziarie che gravitano sull’ex presidente fiaccano i suoi sostenitori e secondo le indagini demoscopiche non è più il leader dominante repubblicano. Ma non solo. La ferrea presa che l’ex presidente aveva sul partito gli sta scivolando: in commissione sia alla Camera che al Senato è stata approvata la proposta per un accordo di bilancio di quasi 1,7 trilione di dollari per finanziare il governo fino alla fine di settembre. È probabile che i legislatori approvino l’accordo sul bilancio la prossima settimana, ma dovranno prima far passare un disegno di legge di finanziamento del governo prima di venerdì per evitare la chiusura delle attività governative.
Il Wall Street Journal vede il governatore della Florida Ron DeSantis come potenziale candidato alle primarie repubblicane per la Casa Bianca nel 2024. Ma non solo. Secondo un sondaggio della Cnn c’è poco appetito per una rivincita Trump-Biden poiché la maggioranza degli elettori registrati all’interno di ciascun partito afferma che preferirebbero vedere qualcuno nuovo nominato nel 2024.
Circa 6 repubblicani su 10 e indipendenti di tendenza repubblicana affermano di volere che il loro partito nomini qualcuno diverso dall’ex presidente Donald Trump nel 2024 (62%), mentre un simile 59% di democratici e indipendenti di tendenza democratica afferma che vorrebbe vedere qualcuno diverso dal presidente Joe Biden in cima al ticket nelle prossime elezioni presidenziali. Tra i democratici che affermano che vorrebbero qualcun altro come candidato del partito, quasi i tre quarti (72%) affermano di non avere in mente nessuno in particolare. Tra coloro che nominano un altro candidato, il 5% menziona il segretario ai trasporti Pete Buttigieg, il 4% il governatore della California Gavin Newsom, il 4% il senatore del Vermont Bernie Sanders, il 3% il vicepresidente Kamala Harris e il 2% il senatore del Massachusetts Elizabeth Warren.
Allo stesso tempo, il sondaggio rileva un miglioramento di molteplici misure della popolarità di Biden. Al di là di queste due misure, quasi i due terzi degli adulti affermano di vedere le opinioni e le politiche di Biden come generalmente mainstream (63%) piuttosto che troppo estreme (37%), più o meno come in un sondaggio della CNN alla fine dell’estate 2021.
Anche in questo sondaggio gli elettori repubblicani mostrano maggiore interesse per il governatore della Florida Ron DeSantis come potenziale candidato alla presidenza del 2024 e lo vedono in modo più favorevole rispetto all’ex presidente Donald Trump.
Il declino della posizione di Trump tra gli elettori repubblicani segue le perdite elettorali alle elezioni di Midterm accusato da molti per le scelte dei candidati durante il processo delle primarie.
Ora i due principali leader repubblicani del Congresso sono contestati da molti parlamentari del loro stesso partito per l’accordo di bilancio raggiunto e vengono accusati di averli venduti. I repubblicani della Camera affermano che McConnell avrebbe dovuto accettare il finanziamento del governo solo fino a metà gennaio per dare ai repubblicani maggior peso nelle trattative sul bilancio poiché il Gop dal 3 gennaio avrà la maggioranza alla Camera.
“Gli elettori repubblicani hanno lottato duramente per riconquistare il controllo della Camera per sottrarre il folle controllo della spesa ai Democratici”, ha affermato la rappresentante Marjorie Taylor Greene. “Mitch McConnell è sul punto di togliere questo potere ai repubblicani alla Camera il prossimo anno facendo uno sporco patto con i democratici”.
Sebbene l’intero budget non sia ancora stato rilasciato, è probabile che includa miliardi di finanziamenti per i progetti dei legislatori tramite stanziamenti del Congresso. Il solo Senato dovrebbe includere nel bilancio più di 3.000 stanziamenti, mentre la Camera ne riceverà più di 4.300.
“I repubblicani del Senato devono utilizzare ogni strumento a loro disposizione per fermare l’esplosione della spesa voluta dai Democratici”, ha affermato il rappresentante Chip Roy.
McConnell ha respinto queste richieste. Il leader del GOP sostiene che i repubblicani sono limitati poiché attualmente i democratici hanno il controllo delle due Camere e della Casa Bianca.
Il leader della minoranza repubblicana alla Camera, Kevin McCarthy, che alla prossima legislatura vorrebbe diventare lo speaker, è in una posizione sempre più precaria. Gli irriducibili del suo stesso partito, legati all’ex presidente, non gli danno tregua e, soprattutto, non gli danno il voto per eleggerlo a capo della maggioranza se lui non approverà una modifica allo statuto del suo stesso partito che concederebbe a qualsiasi congressman di chiedere un voto di confidenza sull’operato dello speaker. In pratica sarebbe ostaggio degli estremisti del partito. Estremisti che ora lo stanno aizzando contro il leader repubblicano del Senato che ha approvato la proposta sull’accordo finanziario con i democratici.