Il presidente Joe Biden ha detto ai leader africani riuniti a Washington che gli Stati Uniti possono essere un catalizzatore fondamentale per il loro continente in crescita.
Intervenendo al vertice USA-Africa in corso a Washington, il capo della Casa Bianca ha presentato le sue proposte ai 49 capi di stato africani per colmare il divario di fiducia che si è ampliato negli ultimi anni.
Il presidente ha proposto leader africani di scegliere gli Stati Uniti come partner affidabile e di qualità per aiutarli a promuovere elezioni eque e democratiche ed elevare la qualità della salute in un continente in cui le cure mediche sono ancora un privilegio per pochi. Inoltre gli Stati Uniti vogliono migliorare le risorse per l’energia prestando particolare attenzione al rispetto ambientale e ai cambiamenti climatici.
Il presidente ha sottolineato l’importanza del memorandum d’intesa che “sbloccherà nuove opportunità di commercio e investimenti tra i nostri paesi e avvicinerà più che mai l’Africa e gli Stati Uniti”. Nel suo discorso il capo della Casa Bianca ha parlato di come gli Stati Uniti vogliano aiutare a modernizzare la tecnologia in tutto il continente, fornendo energia pulita, portando avanti l’uguaglianza delle donne attraverso opportunità commerciali, portando acqua potabile pulita alle comunità e finanziando meglio l’assistenza sanitaria.
Biden ha già promesso 55 miliardi di dollari in aiuti economici ai paesi africani nei prossimi tre anni, il sostegno degli Stati Uniti a un seggio permanente dell’Unione Africana al G20 e la nomina di un rappresentante speciale per attuare gli impegni del vertice. Nel pacchetto sono inclusi, dice, fino a 370 milioni di dollari del Fondo Monetario Internazionale per lo sviluppo per nuovi progetti, compreso l’investimento di 100 milioni di dollari per l’energia pulita per l’Africa sub-sahariana.
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— President Biden (@POTUS) December 14, 2022
E 350 milioni saranno impiegati per una “trasformazione digitale” per l’Africa, che include il coinvolgimento di aziende come Microsoft per costruire reti e infrastrutture per portare l’accesso a Internet a cinque milioni di africani che attualmente non sono connessi. Proposte fatte dopo che gli Stati Uniti sono rimasti molto indietro rispetto alla Cina negli investimenti nell’Africa sub-sahariana, che è diventata un campo di battaglia in una competizione sempre più tesa tra le maggiori potenze. Anche se la parola Cina nei giorni del Summit non è mai stata menzionata.
Promosso dal Dipartimento di Stato, il summit che si concluderà domani riunisce i rappresentanti di quasi tutti i Paesi africani, coi quali, come ha affermato il vice segretario di Stato Ervin Massinga, la Casa Bianca intende parlare del futuro del continente, il più povero del pianeta, ma tra pari. Non tutti i leader africani sono stati invitati. Guinea, Sudan, Mali, Zimbabwe, Burkina Faso ed Eritrea sono rimasti fuori dalla lista degli ospiti. La partecipazione del leader della Guinea Equatoriale, Teodoro Obiang Nguema Mbasogo, invece, crea più di qualche imbarazzo alla Casa Bianca. Secondo Foreign Policy ma non era eludibile: gli Stati Uniti nel loro pragmatismo guardano con preoccupazione alla possibile creazione di una base navale cinese nel paese che si affaccia sull’Oceano Atlantico.
Il Dipartimento di Stato ha insistito che questo Summit è più una sessione per ascoltare le richieste dei leader africani che uno sforzo per contrastare l’influenza di Pechino ribadendo il principio centrale della politica estera di Biden che è quello di dimostrare che le democrazie possono superare le dittature. Un messaggio chiaro questo fatto dallo stesso presidente davanti a leader, ribadito anche in un pranzo con alcuni dei presidenti africani i cui paesi terranno le elezioni il prossimo anno e che è stato detto verrà riaffermato alla cena che si tiene questa sera alla Casa Bianca ospitata dalla first lady.

Il segretario di Stato Antony Blinken ha detto gli Stati Uniti intendono partire dagli investimenti nelle infrastrutture a sostegno dell’imprenditorialità africana e promuovendo un maggiore impegno da parte delle aziende statunitensi. Infine, gli Stati Uniti si sono detti disponibili a scommettere sui leader emergenti, in linea con la Young African Leaders Initiative, forum istituito da Obama nel 2014, e che è stato il primo degli appuntamenti che si sono tenuti.
Per rimarcare tale aspetto Blinken si è rivolto direttamente agli “innovatori africani“. “Il vostro successo per noi è di enorme interesse”, ha detto il segretario di Stato, “ soprattutto quando riuscite a raggiungere il vostro pieno potenziale. È un bene per la regione, per il continente, per il mondo e per l’America”.
L’Africa, i cui leader spesso sentono di aver ricevuto poca attenzione dagli Stati Uniti, rimane cruciale per le potenze globali a causa della sua popolazione in rapida crescita, delle significative risorse naturali e di un considerevole blocco elettorale nelle Nazioni Unite. Ed è un continente di grande importanza strategica e per questo gli Stati Uniti ricalibrano dopo quattro anni di isolamento, la loro politica estera.