Repubblicani in fermento. Il braccio di ferro all’interno del partito per decidere chi sarà il nuovo leader della maggioranza alla Camera e la cena tenuta a Mar A Lago dall’ex presidente Donald Trump con Kanye West e il suprematista bianco Nick Fuentes, sono stati i temi dei dibatti domenicali nei programmi di approfondimento politico.
Il leader repubblicano Kevin McCarthy in questi giorni sta combattendo la sua più impegnativa battaglia politica per cercare di trovare i voti necessari all’interno del suo partito per diventare lo speaker della Camera. Molti suoi colleghi dell’ala più massimalista del Gop però sono contrari alla sua nomina e, data la risicata maggioranza conquistata alle elezioni di midterm, McCarthy ha bisogno del loro appoggio.
“Il suo problema è che non ha i 218 voti necessari senza il supporto degli estremisti come Marjorie Taylor Greene, Paul Gosar e Matt Gaetz”, ha detto il congressman democratico Adam Schiff domenica su “State of the Union” della CNN, riferendosi ai membri più estremisti del Gop. “E così dovrà fare tutto quello che loro gli imporranno”.
McCarthy sorride e minimizza, ma è evidente che senza il sostegno degli estremisti del Freedom Caucus non ha i voti per la nomina e per questo ha promesso di estromettere il congressman Adam Schiff e gli altri democratici critici di Trump dalle Commissioni della Camera in una vendetta politica per la formazione della Commissione d’Inchiesta sul tentativo insurrezionale del 6 gennaio dalla quale vennero esclusi i parlamentari sostenitori di Donald Trump.
McCarthy intervenendo al programma di Fox News ha assicurato che sotto la sua guida la Camera rimuoverà i metal detector che sono stati installati per prevenire le armi da fuoco alla Camera; porre fine ai protocolli dell’era COVID che consentivano ai legislatori di votare per delega; e riaprire completamente l’accesso limitato ai visitatori del Campidoglio imposto dopo l’insurrezione del 6 gennaio 2021 da parte dei sostenitori dell’ex presidente, Donald Trump. E in una drammatica deferenza all’estrema destra, McCarthy ha ventilato una indagine contro il segretario della Homeland Security, Alejandro Mayorkas, a meno che non si dimetta per la gestione del confine con il Messico.
Ma non solo. Nello statuto interno del partito la minoranza dei Freedom Caucus vuole che venga imposta nuovamente la regola che ogni parlamentare può richiedere di mettere ai voti la sostituzione dello speaker della Camera. Un problema che ha segnato Paul Ryan e John Boehner che proprio su questo punto sono stati messi sotto il giogo dell’ala estremista del GOP. Alla fine entrambi sono stati nominati speaker, ma hanno dovuto poi gettare la spugna.
Per la cena a Mar A Lago al tavolo con Donald Trump, che nelle settimane scorse si è candidato per le primarie repubblicane per cercare di tornare alla Casa Bianca, Kanye West, che ora si fa chiamare Ye, aveva portato anche il suprematista bianco Nick Fuentes. Antisemita e negazionista dell’Olocausto, Fuentes era stato citato come uno dei suoi invitati dall’ex marito di Kim Kardashian, il quale annunciava la visita a Mar A Lago per informare Donald Trump che si sarebbe candidato per la presidenza e che avrebbe chiesto all’ex presidente di fare il suo vice presidente.
Fuentes è il fondatore di un’organizzazione nazionalista chiamata America First Foundation. Era presente al raduno di suprematisti bianchi ‘Unite the Right’ a Charlottesville nel 2017. Negli anni ha rilasciato una serie di dichiarazioni offensive e razziste e una volta criticò Trump per “aver voltato le spalle al suprematismo”. Simpatizzante del fascismo mussoliniano, di Hitler e di Putin, ma anche dei talebani, ha una visione dei cambiamenti sociali come la “sovversione ebraica imbastardita del credo americano. I Fondatori non hanno mai voluto che l’America fosse un campo profughi per persone non bianche”.
“E’ evidente che la cerchia di collaboratori che l’ex presidente si è portato in Florida non è all’altezza del compito” ha tuonato Steve Bannon l’ex guru politico di Trump, durante il suo podcast domenicale su War Room.
Il governatore repubblicano dell’Arkansas, Asa Hutchinson, ha affermato che l’incontro tra Trump e Fuentes non sarebbe accidentale. “Non è stato un incontro casuale “, ha detto durante un’intervista su State of the Union della CNN.
Diversi leader politici si sono associati alle sue dichiarazioni tra cui David Friedman, l’ex ambasciatore di Trump in Israele, e l’ex governatore del New Jersey Chris Christie. “Bisogna evitare questo tipo di consenso per gli estremisti. Quando si ricevono persone discutibili si da loro del potere, ed è quello che si deve evitare per diminuire la loro forza”.
Asa Hutchinson è stato oggetto di speculazioni come possibile contendente presidenziale del 2024. Il governatore dell’Arkansas terrà un discorso questa settimana alla Biblioteca presidenziale Ronald Reagan a Simi Valley, in California.
Hutchinson ha affermato che i candidati repubblicani che hanno promosso le bugie dell’ex presidente “continuano a denigrare il nostro sistema politico” e a “minare la fiducia nell’America”.
In un’analisi del Washington Post viene sottolineato come l’incontro tra Trump e Fuentes sia il sintomo della malattia che ha colpito il partito repubblicano “che alla ricerca di ottenere consensi abbia abbassato i livelli morali della politica americana”.