Donald Trump si ricandida per la Casa Bianca. Era prevedibile e previsto. I motivi di questa sua decisione nulla a che fare hanno con la strombazzata Make America, Grat Again. I motivi, a parte lo straripante ego del personaggio (ma questo attiene a uno “strizzacervelli”, e ne serve uno tanto, ma tanto bravo), hanno piuttosto a che fare con i tanti guai con la Giustizia.
Trump è stato il peggiore presidente che gli Stati Uniti hanno avuto nella loro ormai non breve storia; è un primato questo che gli va riconosciuto, ha fatto di tutto e di più per meritarlo, difficilmente qualcun altro gli potrà contendere il titolo anche se come ci rammenta il detto popolare, al peggio non c’è mai fine. Tuttavia questa ricandidatura può risolversi in un “bene”, essere una buona notizia.
Il popolo degli Stati Uniti ha la sua terza occasione per dimostrare a se stesso e al mondo che i valori fondanti della sua Costituzione, quelli concepiti e fissati dai Padri Fondatori, hanno ancora una validità e solidità per quanto compromessi. Lo ha fatto la prima volta eleggendo un pur non esaltante Joe Biden; lo ha fatto una seconda volta con le recenti elezioni di medio termine.
Non mi azzardo a dire che il governatore della Florida Ron De Santis sia meglio di Trump. Per certi versi, forse, è perfino più inquietante. Certo è augurabile si candidi alle primarie del Partito Repubblicano, non foss’altro perché così si avrà modo di conoscere le evocate e terribili verità sul suo conto conosciute da Trump (a suo dire), e forse neppure dalla moglie (di De Santis).
In ogni caso il Partito Repubblicano ha l’occasione per dimostrare che sa essere qualcosa di diverso e di migliore delle orde di fanatici che hanno dato l’assalto Capitol Hill sotto lo sguardo benevolo di Trump. Illuminanti, al riguardo e se ce ne fosse bisogno, le anticipazioni del libro di memorie dell’ex vice-presidente Mike Pence.
Il Partito Democratico ha l’occasione per dimostrare che sa essere un valido argine e antidoto a quell’America che giustamente inquieta e si teme.
Se tutto questo avverrà, alla fine per paradosso (ma non tanto): grazie Trump, per aver risvegliato quella parte migliore di Stati Uniti che sembrava essersi assopita e averla costretta a reagire.