A 25 anni Maxwell Frost siederà al Congresso degli Stati Uniti. Il più giovane tra gli eletti in queste midterm. Il primo della Generazione Z, quella dei nati tra il 1997 e il 2012.
Ha vinto nel 10° distretto della Florida, candidandosi con il Partito Democratico e rispettando i pronostici che lo davano come grande favorito. Non c’è stato nulla da fare per il suo sfidante repubblicano, Calvin Wimbish, rimasto dietro di 19 punti percentuali.
“Questa notte è stata fatta la storia”, ha twittato Frost subito dopo l’ufficialità del risultato. E in effetti è una storia, la sua, che merita di essere raccontata.
Origini cubane, la madre e la nonna arrivarono negli Usa all’inizio degli anni ’60 portandosi dietro soltanto una valigia e qualche soldo. Si traferirono a Miami, dove iniziarono a lavorare nelle fabbriche per pochi dollari l’ora. Poi arrivò la droga, tanta, e dopo poco anche il crimine la violenza. Un vortice mortale dove furono in tanti a perdersi.
Frost nacque lì, in quel contesto dal quale scappare era troppo difficile e la madre decise di darlo in adozione: non aveva le risorse per prendersi cura di un figlio.

Così, sempre in Florida, Frost cresce e si sviluppa da uomo di sinistra. “Ho vissuto in prima persona gli abusi della polizia – racconta – e ho visto la mia comunità devastata dalla violenza delle armi. Ho sperimentato come i lavoratori e le persone di colore siano ingiustamente emarginati e lasciati indietro nella società”.
Il neoeletto ha un passato da attivista, iniziato dopo la sparatoria di massa a Newtown, in Connor, nel 2012. Prima di candidarsi al Congresso, ha ricoperto il ruolo di direttore organizzativo nazionale di March for Our Lives, un gruppo che si batte per il controllo delle armi. Un tema sentitissimo dagli elettori più giovani.
Uno dei punti centrali del programma di Frost è infatti proprio la prevenzione della violenza con armi da fuoco, oltre al grande sostegno dato a politiche progressiste come l’assicurazione sanitaria federale “Medicare” per tutti e il New Green Deal.
Nel corso della campagna elettorale è riuscito a raccogliere oltre 2,5 milioni di dollari, venendo appoggiato dal senatore del Vermont Bernie Sanders, dai senatori del Massachusetts Elizabeth Warren e Ed Markey.
Entrerà in carica a gennaio e sarà strano vederlo lì, in un Senato famoso per la mancanza di diversità anagrafica e che è attualmente il più vecchio nella storia degli Stati Uniti. Il suo successo potrebbe però ispirare tanti altri giovani che sognano di entrare in politica e cambiare il Paese.
“Se vedi un venticinquenne che si candida al Congresso e vince – spiega Amanda Litman, cofondatrice dell’organizzazione a sostegno dei giovani in corsa per le cariche statali e locali Run for Something – pensi di poterlo fare anche tu. È così che le persone si fanno avanti”.
Biden lo ha chiamato, subito dopo la vittoria. Anche lui diventò senatore giovanissimo, a 29 anni, prima ancora di raggiungere l’età legale per entrare in Senato. “Ci siamo parlati e abbiamo condiviso la nostra esperienza – ha dichiarato Frost – Mi capisce”.
Poi conclude: “Oggi è un grande giorno”.